Approfondimenti
Lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna e nella città metropolitana di Bologna
di Gianluigi Bovini, Segretariato ASviS
Localizzare il tema dello sviluppo sostenibile nel territorio regionale e metropolitano rientra in una strategia internazionale che individua nell’impegno delle comunità un fattore decisivo di successo per l’attuazione dell’Agenda, poiché le istituzioni locali rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini e possono mobilitare le risorse dei diversi territori.
18 aprile 2019
Una delle condizioni decisive per realizzare l’Agenda 2030 è l’impegno delle amministrazioni regionali e locali, che rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini e alle imprese e possono promuovere i processi di consultazione e partecipazione sui temi dello sviluppo sostenibile. L’impatto delle politiche volte a perseguire un benessere equo e duraturo si osserva concretamente nei territori e a questo livello è possibile anche affrontare i problemi delle disuguaglianze fra le diverse zone del Paese.
L’obiettivo che si propone lo studio “Bologna oltre il Pil. Lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna e nella città metropolitana” (pubblicato nelle edizioni del Mulino, con il sostegno di Fondazione Unipolis) è localizzare il tema dello sviluppo sostenibile in una regione e in un territorio metropolitano, che rappresentano uno dei luoghi avanzati dello sviluppo sociale ed economico.
Nella prima parte dello studio, articolata in dodici capitoli, vengono analizzati i 17 Goal dell’Agenda 2030 attraverso tre successivi livelli di approfondimento: la situazione dell’Italia a confronto con gli altri Paesi dell’UE, la collocazione dell’Emilia-Romagna nel contesto italiano e infine la posizione della città metropolitana di Bologna.
Per esaminare la situazione dell’Italia nell’UE vengono utilizzati 100 indicatori selezionati da Eurostat per monitorare l’attuazione dell’Agenda. Per analizzare il posizionamento dell’Emilia-Romagna si sono richiamati gli indicatori Eurostat, quando è disponibile il dettaglio regionale. Negli altri casi si è fatto ricorso a variabili presenti nella banca dati Istat dedicata agli SDGs, oppure a indicatori contenuti nel Rapporto 2018 sul Bes. Sono inoltre state esaminate alcune note Istat, relative a fenomeni ritenuti importanti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda (quali ad esempio le condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari, l’integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni di immigrati, l’integrazione degli alunni con disabilità, la percezione della sicurezza e la partecipazione politica). Con riferimento alla città metropolitana di Bologna vengono descritti tutti gli indicatori al momento disponibili per monitorare i principali obiettivi dell’Agenda 2030. Ogni capitolo si chiude con una proposta di selezione dei target relativi ai diversi Goal, indicando quelli che assumono particolare rilievo nel contesto regionale e metropolitano. Lo scopo di questa selezione è ridurre l’inevitabile complessità dell’Agenda, che a livello mondiale ha definito molti traguardi centrati sulla realtà dei Paesi in via di sviluppo.
L’analisi svolta con riferimento ai diversi Goal dell’Agenda evidenzia le carenze informative e i divari di conoscenza, che è necessario colmare per assicurare un monitoraggio efficace dello stato di avanzamento verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Appare però chiaro che, sulla base delle informazioni attualmente esistenti ai diversi livelli territoriali, molte azioni finalizzate all’attuazione dell’Agenda 2030 possono essere definite con consapevolezza e misurate con continuità. La metodologia applicata per selezionare gli obiettivi, misurare gli esiti delle azioni e indicare le distanze che permangono rispetto ai target può essere replicata in altri contesti regionali e metropolitani, poiché il quadro statistico preso in esame è in larga prevalenza disponibile nelle diverse realtà.
Nella seconda parte del volume vengono analizzati con riferimento alla città metropolitana di Bologna i principali mutamenti di importanti condizioni demografiche, sociali ed economiche, per individuare in modo trasversale rispetto ai Goal dell’Agenda 2030 questioni rilevanti per perseguire uno sviluppo sostenibile.
Fra i fenomeni indagati si ricordano le disuguaglianze di reddito, analizzate con riferimento al genere, all’età e alla nazionalità dei contribuenti; vengono poi esaminati alcuni importanti aspetti della trasformazione demografica (le migrazioni interne e internazionali, le sfide della longevità e le trasformazioni delle strutture familiari), indagando anche i cambiamenti del fabbisogno abitativo determinati in parte dalla mutata composizione demografica e sociale della popolazione.
Si prendono inoltre in considerazione alcuni fattori di eccellenza, che caratterizzano la realtà bolognese rispetto ad importanti variabili sociali ed economiche (in primo luogo il livello di istruzione, i tassi di partecipazione al mercato del lavoro e l’intensità degli scambi commerciali con l’estero). Un’attenzione particolare viene riservata al protagonismo femminile nello studio e nel lavoro, che si è accentuato negli ultimi anni e rappresenta un fattore distintivo della situazione metropolitana.
Si esaminano poi alcuni aspetti delle fragilità demografiche, sociali ed economiche nelle diverse zone di Bologna, per rispondere alla domanda su che cosa sono oggi le periferie. L’analisi si chiude affrontando il tema della sicurezza (delitti denunciati e incidenti stradali) ed evidenziando i recenti mutamenti dei comportamenti elettorali.
Anche la metodologia di analisi applicata per indagare queste trasformazioni a livello metropolitano e della città di Bologna può venire estesa ad altri territori, poiché il quadro statistico preso in considerazione è presente in molti contesti metropolitani e urbani.
Gianluigi Bovini, demografo e statistico, collabora dal 2017 con ASviS e Fondazione Unipolis sui temi dello sviluppo sostenibile e dell’attuazione in sede locale dell’Agenda 2030.
Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.