Approfondimenti
“Fuoco dal Cielo” di Viola di Grado: il romanzo che racconta la tragedia nucleare
di Paola Maddaluno, scrittrice
In un luogo che ha subito tre catastrofi nucleari, nasce una storia di amore tra un infermiere che ha scelto di svolgere il suo lavoro in quella realtà di confine e un’insegnante che vorrebbe salvare i suoi bambini.
23 aprile 2021
In questo periodo di pandemia, vi è un romanzo piuttosto recente che è stato premio “Viareggio selezione della giuria” e il “premio Grotte della gurfa nel 2020” e anche proposta al “premio Strega 2020” dal titolo “Fuoco al cielo” scritto dalla giovane autrice Viola di Grado, edito da La Nave di Teseo che ci riporta a vivere una storia di amore in un ambiente malsano. Si tratta della località russa Musljumovo che negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso fu teatro di ben tre catastrofi nucleari. Un territorio malato al confine con la Siberia da cui nessuno può uscire per non raccontare quello che lì accade e nessuno ha la speranza di poter sopravvivere. Tutto è contaminato e si vive alla giornata senza fare programmi e minimizzando i progressivi e successivi danni. Eppure in uno scenario così assurdo nasce una storia di amore tra un infermiere che ha volontariamente e idealmente scelto di venire a svolgere il suo lavoro in quella realtà di confine e una insegnante del luogo che vorrebbe salvare i suoi bambini. La loro è una passione intensa ma si vive alla giornata e alla lunga questo essere sospesi porta alla follia. Il desiderio di maternità è forte, ma la paura di mettere al mondo una creatura non sana sembra frenare ogni iniziativa. Ma poi questo bambino è concepito e nasce, ma ovviamente è malformato e non ha un futuro come tutto quello che esiste a Musljomo. Lei impazzisce per questo diritto negato ad una maternità sana, ma lui che viene da Mosca decide di reagire. Il libro finisce così con lui che porta questa creatura a Mosca quasi per far conoscere al mondo che cosa succede lì, in quel luogo. Il paese e la sua tragedia nucleare è veramente esistito, ma nessuno in occidente ne ha mai saputo molto. Ora i tempi sono cambiati e certe realtà si sono fatte scoprire, l’autrice ha l’abilità di imbastire in questo ambiente contaminato, una storia di amore di chi osa ancora fare programmi e spera nel futuro. Nei tempi della pandemia in cui si vive senza fare progetti di lungo periodo e aggiustando ogni evento alle nascenti esigenze del quotidiano, si dà più valore alla salubrità dell’ambiente in cui viviamo. Ci domandiamo quanto in questa situazione di emergenza sanitaria, abbia influito sull’epidemia lo sfruttamento senza scrupoli della terra, causando inquinamento e una malsana umidità del clima. Gli scienziati stanno affrontando la questione prima o poi ci daranno una risposta, ma nel frattempo noi viviamo sospesi in un ambiente che non ci sembra più sicuro, ma come i protagonisti della storia non ci fermiamo e continuiamo a lottare per un cambiamento che porti ad un equilibrio dell’ecosistema.
Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.