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Previsione strategica 2021: quale rotta per il futuro dell’Ue?
Settimana dal 6 al 12 settembre. Mega-trend globali e risposte nella previsione strategica sul futuro dell’Ue. Costruire una rete europea dei ministri del futuro. Emissione dei Green bond europei. Riunione Ecofin. 13/9/21
Con la Com(2021) final del 8.9.2021, la Commissione europea ha adottato la relazione di previsione strategica 2021: la capacità e la libertà d’azione dell’Ue.
L’adozione di una previsione strategica a lungo termine è un esercizio previsionale annuale, novità introdotta lo scorso anno dalla presidenza von der Leyen con la prima relazione in materia di previsione strategica: tracciare la rotta verso un’Europa più resiliente adottata il 3.9.2020 (vedi nostra rubrica del 12.10.20) che ha introdotto il concetto di resilienza come guida delle politiche europee.
La previsione strategica è un atto di assoluta rilevanza, poiché persegue lo scopo di informare e assistere il processo di definizione delle politiche per garantire che le azioni a breve termine siano motivate da obiettivi a lungo termine.
Come indicato nel nuovo programma per la definizione delle normative "legiferare meglio: unire le forze per produrre leggi migliori", adottato il 29.4.21 dalla Commissione europea con la Com(2021) 219 (sintesi alla nostra rubrica del 3.5.21, ultimo paragrafo) e accolto dal Consiglio dell’Ue nelle conclusioni adottate il 22.6.21 (vedi nostra rubrica del 28.6.21), specificamente prevede la verifica di coerenza con la previsione strategica oltre a diversi riferimenti quali gli SDGs.
L’ASviS nel documento di analisi al Pnrr presentato il 27.5.2021 ha già inserito come raccomandazione il rispetto delle stesse regole nel processo normativo nazionale.
Cosa valuta la previsione strategica 2021
Le premesse della previsione strategica riassumono le sei priorità della Commissione von der Leyen: l’Unione europea sta tracciando un percorso strategico per diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, cogliendo le opportunità dell’era digitale, costruendo un’economia che lavora per le persone, promuovendo lo stile di vita europeo, rafforzando il nostro marchio unico di leadership globale responsabile e nutrire, proteggere e rafforzare la nostra democrazia.
Si richiama come base di riferimento lo studio predisposto dal Centro Comune di Ricerca della Commissione (Jrc) “Plasmare e garantire l’autonomia strategica aperta dell’Ue entro il 2040 e oltre”, e viene sviluppata l’analisi dei megatrend globali, nell’ambito dei seguenti temi:
- cambiamenti climatici e altre sfide ambientali, in cui sono particolarmente evidenziate le criticità prossime e future determinate dall’aumento dei migranti climatici, insicurezza nella disponibilità di acqua e cibo, correlazioni con perdita di biodiversità e perturbazione del ciclo dei nutrienti;
- iperconnettività digitale e trasformazione tecnologica, in cui si evidenzia la necessità assoluta per l’Ue di sostenere lo sviluppo e l’adozione di conoscenze e tecnologie incentrate sull’essere umano, le criticità dell’iperconnettività quali la cybersecurity, le ripercussioni sull’occupazione e sulle diseguaglianze se il processo non viene governato;
- pressione sui modelli di governo democratici e relativi valori, che pone l’allarme su di un declino globale della governance democratica, un incremento dei conflitti e la diffusione di disinformazione via web che incide sulla tenuta dei sistemi democratici;
- cambiamenti nell’ordine globale e nella demografia, in cui è considerata la previsione di crescita demografica (stima popolazione a 9,7 miliardi al 2050) e come in controtendenza la popolazione dell’Ue è stimata in discesa, contribuendo anche a un nuovo bilanciamento del peso economico dei diversi Paesi nel mondo e a un ridisegno del panorama geopolitico;
Le 10 aree di azione politica della previsione strategica
Nella risposta all’analisi dei megatrend, la Commissione sviluppa 10 aree di azione politica:
- Assicurare sistemi sanitari e alimentari sostenibili e resilienti.
- Garantire un processo di decarbonizzazione e l’accessibilità delle risorse energetiche.
- Rafforzare la capacità nella gestione dei dati, della Intelligenza Artificiale e di tecnologie all’avanguardia.
- Garantire e diversificare le catene di approvvigionamento delle materie prime.
- Assicurarsi i vantaggi come promotori degli standard globali.
- Costruire sistemi economici e finanziari resilienti e a prova di futuro.
- Sviluppare e trattenere competenze e talenti corrispondenti alle ambizioni europee.
- Rafforzare capacità di sicurezza e difesa, nonché l’accesso allo spazio.
- Cooperare con i partner globali per promuovere pace, sicurezza e prosperità per tutti.
- Rafforzare la resilienza delle istituzioni.
Mentre i diversi punti trattati fanno chiari riferimenti a processi politici già in corso d’attuazione con una proiezione più spinta al futuro, nell’ultima area d’azione è indicata la proposta dell’introduzione in particolare di una rete europea dei “Ministri del Futuro”, che ampli le capacità di previsione strategica dall’Ue in ogni singolo Stato membro e prepari meglio l’Ue nel suo insieme a rispondere alle sfide del futuro.
Una maggiore preparazione significa anche un migliore monitoraggio della resilienza per affrontare le sfide e le transizioni in modo sostenibile, equo e democratico. Per cui i cruscotti di resilienza sviluppati dalla Commissione, sono da considerare un importante passaggio verso un approccio più integrato per misurare il benessere oltre il Pil.
Gli stessi cruscotti sono aperti a commenti e contributi fino al 30.9.2021.
Tra le conclusioni, la Commissione riporta come inciso: anche se non possiamo essere certi di ciò che ci riserva il futuro, spetta a noi lavorare allo scenario più favorevole per preservare e migliorare la capacità e la libertà di azione dell’Ue, sulla base di una chiara comprensione di megatrend, incertezze e opportunità.
E già annuncia che la prossima relazione sulla prospettiva strategica si concentrerà sul tema fondamentale di una migliore comprensione del gemellaggio tra le transizioni verde e digitale, come le stesse possono rafforzarsi a vicenda, anche attraverso l’uso di tecnologie emergenti.
Altre notizie della settimana
Il 7 settembre la Commissione europea ha adottato il quadro di riferimento per i Green bond (obbligazioni verdi), in vista dell'emissione per un valore fino a 250 miliardi di euro, pari al 30% dell'emissione totale dei fondi del NextGenerationEu. Le obbligazioni dell'Ue saranno emesse esclusivamente mediante aste, a partire dal 15 settembre.
Per garantire che i bond siano usati per obiettivi verdi, la Commissione verificherà le spese verdi effettuate in base alle norme del dispositivo per la ripresa e la resilienza che finanzia i Pnrr, sulla base delle informazioni presentate dagli Stati membri. La Commissione usufruirà di tali informazioni per mostrare agli investitori come i proventi delle obbligazioni siano stati utilizzati per finanziare la transizione verde.
Si è tenuta il 10-11 settembre la riunione dei ministri europei dell’economia e delle finanze (Ecofin). I temi in discussione hanno considerato come il cambiamento climatico incide anche sulla stabilità e sulle prestazioni dell'economia e dei sistemi finanziari. Valutando dunque che il compito chiave della finanza nei prossimi anni sarà affrontare il cambiamento climatico, garantendo fondi per progetti di sostenibilità e al contempo stabilità finanziaria.
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di Luigi Di Marco