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Stato dell’Unione 2022. L'Ue forte solo se unita
Discorso di Ursula von der Leyen sullo Stato dell’Unione: reazione solidale alla guerra, costo dell’energia, assicurare il fabbisogno di competenze e di materie prime, rafforzare la democrazia, migrazioni, giovani. 15/9/22
Il 14 settembre, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha pronunciato al Parlamento europeo riunito a Strasburgo il discorso annuale sullo Stato dell’Unione.
Von der Leyen ha introdotto il discorso parlando della situazione tragica della guerra determinata dall’invasione russa in Ucraina: mai prima d'ora questo Parlamento si è trovato a discutere lo Stato della nostra Unione mentre sul suolo europeo infuriava la guerra.
Inoltre, esprimendo compiacimento per la capacità di reazione solidale degli Stati membri dell’Unione, von der Leyen ha evidenziato come questa non sia solo una guerra mossa dalla Russia contro l’Ucraina. È una guerra contro la nostra energia, la nostra economia, i nostri valori e il nostro futuro. È uno scontro tra l'autocrazia e la democrazia.
La presidente ha inoltre sottolineato che le misure sanzionatorie contro la Russia stanno avendo effetto, che quasi mille società internazionali hanno lasciato il paese, e che l’industria russa è alla deriva. E come risultato dalle azioni intraprese dall’Unione sull’energia, lo scorso anno il gas russo rappresentava il 40 % delle nostre importazioni di gas mentre oggi la percentuale è scesa al 9 % per il gas via gasdotto.
Una particolare attenzione è stata data al fatto che la Russia continua a manipolare attivamente il nostro mercato dell'energia. Preferisce bruciare il gas piuttosto che consegnarlo.
Sulla situazione del mercato dell’energia ha proseguito indicando le misure che la Commissione proporrà per arginare il problema del costo dell’energia. In sintesi, agendo sulla riduzione della domanda in particolare nelle ore di punta e raccogliendo oltre 140 miliardi di euro dagli extra-profitti per metterli a disposizione degli Stati membri per mitigare la situazione, poiché i profitti devono essere condivisi e incanalati verso coloro che ne hanno più bisogno.
Con visione a medio-lungo termine, la presidente von der Leyen ha annunciato l’intenzione di agire sulle regole di mercato definendo nuovi indicatori del prezzo diversi dal Ttf, collaborando con le autorità di regolamentazione del mercato per modificare le norme sulle garanzie reali e adottando misure volte a limitare la volatilità infragiornaliera dei prezzi e per arginare l'influenza dominante del gas sul prezzo dell'energia elettrica, procedendo a una riforma profonda e onnicomprensiva del mercato dell'energia elettrica.
Sempre sull’energia, von der Leyen ha comunicato la creazione di un facilitatore di mercato rappresentato da una Banca europea per l’idrogeno e un investimento di tre miliardi di euro per aiutarci a costruire il futuro mercato dell’idrogeno.
Richiamando gli effetti dei cambiamenti climatici sull’Europa degli ultimi mesi, dove tutti noi abbiamo toccato con mano quanto sia importante il Green deal europeo, la presidente ha dichiarato: l'estate 2022 resterà nella nostra memoria. Tutti abbiamo visto fiumi in secca e foreste in fiamme e abbiamo sofferto il caldo torrido e dobbiamo perciò adattarci ai cambiamenti climatici facendo della natura il nostro primo alleato. Ha inoltre richiamato, nel contesto, l’impegno dell’Unione per il conseguimento di un accordo ambizioso sulla biodiversità alla Conferenza mondiale che si terrà a Montreal a fine 2022.
Sul tema investimenti per un futuro sostenibile, la presidente ha annunciato che a ottobre la Commissione proporrà nuove norme sulla governance economica dell’Unione per consentire investimenti strategici che al contempo salvaguardino le finanze pubbliche comuni dotando gli Stati membri di una maggior flessibilità nei percorsi di riduzione del debito.
Focalizzando il tema delle risorse umane necessarie alle attività economiche in trasformazione nell’Unione, evidenziando che il numero di disoccupati non è stato mai così basso ma che contemporaneamente anche il numero di posti di lavoro vacanti ha raggiunto livelli record, ha quindi annunciato il rafforzamento del dialogo con le imprese sui bisogni di competenze e proposto che il 2023 sia l'anno europeo delle competenze e della formazione continua.
Sui temi economici legati alle transizioni in corso, ha evidenziato come sia decisivo l'accesso alle materie prime. In particolare, ha riportato la stima che la sola domanda di terre rare sarà quintuplicata entro il 2030, e che questo è un segnale positivo! Ci indica infatti la rapidità con cui sta progredendo il Green deal europeo.
Ma il problema, secondo von der Leyen, è che un solo Paese (la Cina) detiene la quasi totalità del mercato sia delle materie prime che la maggior parte della trasformazione: quasi il 90 % delle terre rare e il 60% del litio sono trasformati in Cina.
La soluzione che propone la presidente della Commissione per ridurre la vulnerabilità dell’Ue dovuta dalla dipendenza dalle importazioni è l’individuazione di progetti strategici lungo tutta la catena di approvvigionamento, dall'estrazione alla raffinazione, dalla trasformazione al riciclaggio e la costituzione di riserve strategiche laddove l'approvvigionamento è a rischio. A tal fine ha annunciato l’adozione di una normativa europea sulle materie prime critiche sulla falsariga delle iniziative già intraprese per la produzione di batterie elettriche (comunicando che a breve due terzi del fabbisogno sarà prodotto in Ue) e di semiconduttori.
Un’altra articolazione complessa del discorso della presidente ha riguardata la difesa della democrazia, rendendo omaggio alla memoria di David Sassoli che ha citato testualmente: "La democrazia non è passata di moda, ma deve aggiornarsi per continuare a essere strumento per migliorare la vita delle persone."
Con il tema della democrazia, von der Leyen è entrata in merito all’allargamento dell’Ue al gruppo dei Paesi balcanici, ed evidenziando la necessità d’interagire con i Paesi dell'Europa anche al di là del processo di adesione, ha lanciato la proposta d’istituire una Comunità politica europea presentando delle proposte al Consiglio europeo.
Nel quadro più ampio della collaborazione sui temi del contrasto ai cambiamenti climatici e della digitalizzazione, produzione di vaccini, ha ricordato gli sviluppi degli accordi con l’Africa attraverso l’iniziativa Global Gateway e ha annunciato la riproposizione dello stesso approccio in America latina, e la volontà d’intensificare la collaborazione con gli Stati Uniti e altri partner del G7 per investimenti su scala mondiale. Ha anche annunciato un pacchetto di misure per la difesa della democrazia, per individuare influenze straniere occulte e finanziamenti sospetti.
La presidente ha citato in proposito, a titolo di esempio, l’attività di un centro di ricerca dell’Università di Amsterdam che si dichiarava indipendente ma che riceveva di fatto finanziamenti cinesi, che pubblicava ricerche sui diritti umani, in cui le prove dell’esistenza di campi di lavoro forzato per la popolazione uigura venivano liquidate come “dicerie”.
Tra le altre proposte, per la difesa dello Stato di diritto, mettendo in evidenza come la corruzione erode la fiducia nelle nostre istituzioni; dobbiamo quindi combatterla con tutta la forza della legge, ha annunciato che il prossimo anno la Commissione presenterà misure per aggiornare il quadro legislativo europeo di lotta alla corruzione e proporrà inoltre di includere la corruzione nel regime di sanzioni in materia di diritti umani, per proteggere i valori dell'Ue all’estero.
In merito al seguito da dare alla Conferenza sul futuro dell’Europa, la presidente ha riportato di aver inviato nella lettera d’intenti indirizzata alla presidente del Parlamento e al presidente del Consiglio dell’Ue e pubblicata contestualmente, una serie d’indicazioni per dar corso alle proposte presentate dai cittadini, tra cui un’iniziativa sulla salute mentale.
Sul tema della migrazione, ha evidenziato l’assenza nel dibattito di determinazione e spirito di solidarietà e ha espresso l’auspicio che le nostre azioni nei confronti dei rifugiati ucraini non debbano essere un'eccezione; possono anzi rappresentare la rotta da seguire per il futuro.
Verso le conclusioni, von der Leyen ha trattato il tema dei giovani: dovremmo porre le loro aspirazioni al centro del nostro lavoro. E il luogo per farlo sono i nostri trattati istitutivi. Ogni azione dell'Unione dovrebbe ispirarsi a un principio semplice: non compromettere il futuro dei nostri ragazzi e lasciare un mondo migliore alle prossime generazioni.
In termini concreti, la presidente ha proposto di iscrivere la solidarietà tra generazioni tra i principi dei nostri trattati.
Von der Leyen ha infine dichiarato di aderire alla richiesta del Parlamento europeo di adottare una “Convenzione europea”.
di Luigi Di Marco