Archivio Rubrica
Agire in unità: strategia europea per la sicurezza economica
Settimana 19-25 giugno. Adottata la strategia per un’azione unitaria nel rendere l’economia europea più sicura e competitiva attraverso la valutazione e la prevenzione dei rischi geopolitici attuali e futuri.
Il 20 giugno, la Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Unione per la politica estera hanno adottato con una comunicazione congiunta la strategia europea per la sicurezza economica.
Come indicato nella premessa del documento, la necessità di adottare questa nuova strategia è determinata in particolare dagli accadimenti degli ultimi anni: la pandemia globale, la guerra illegale e non provocata della Russia in Ucraina, le azioni economiche ostili, gli attacchi informatici e alle infrastrutture, le interferenze e la disinformazione straniere e l'aumento globale delle tensioni geopolitiche hanno messo in luce rischi e vulnerabilità nelle nostre società, economie e aziende che non esistevano fino a pochi anni fa.
La valutazione della Commissione sulla capacità dimostrata dall’Ue nel reagire alle crisi è positiva, ma evidenzia ora il bisogno di un approccio strategico globale alla sicurezza economica, alla riduzione dei rischi.
Il punto di partenza della strategia, come definita dalla Commissione, consiste nel guardare con chiarezza ai rischi e nel riconoscere le tensioni intrinseche che esistono tra il rafforzamento della nostra sicurezza economica e la garanzia che l'Unione europea continui a beneficiare di un'economia aperta.
La strategia valorizza e integra in maniera coordinata una serie d’iniziative già adottate, prevedendo anche l’adozione di nuove misure integrative e innovative.
La strategia individua tre priorità tra loro collegate:
- promuovere la competitività rendendo l’economia e le catene di approvvigionamento dell’Ue più resilienti, rafforzando l’innovazione e la capacità industriale;
- proteggere la sicurezza economica dell’Ue dai rischi comunemente identificati;
- collaborare con la più ampia gamma possibile di Paesi che condividono le stesse preoccupazioni e interessi per la sicurezza economica, e che intendono cooperare.
I rischi per l’economia dell’Ue sono specificati nella strategia nei seguenti quattro settori:
- rischi per la resilienza delle filiere di approvvigionamento, inclusa la sicurezza energetica: la Commissione si propone di approfondire l’analisi delle dipendenze strategiche;
- rischi sulla sicurezza informatica e delle infrastrutture critiche: continuando a monitorare la situazione attuando la Raccomandazione del Consiglio dell’8 dicembre 2022;
- rischi legati alla sicurezza tecnologica e alla fuga di notizie sulla tecnologia: la Commissione proporrà al Consiglio un elenco di tecnologie per la valutazione dei rischi adottabile entro settembre 2023;
- rischio di strumentalizzazione come arma delle dipendenze economiche e di coercizione economica per finalità geopolitiche da parte di potenze straniere.
La Commissione prevede che i progressi complessivi nella valutazione del rischio in questi quattro settori vengano riesaminati dal Consiglio dell’Ue ogni sei mesi e riferirti annualmente al Consiglio europeo, in ordine alle rilevazioni e alle analisi che saranno predisposte dalla stessa Commissione.
Le azioni per promuovere la base economica, la competitività e la crescita dell’Ue trovano nelle regole del mercato unico il riferimento, definito dalla Commissione come la migliore risorsa per mantenere la sua economia prospera, innovativa e resiliente.
Nel contesto, la Commissione richiama le iniziative già avviate, dalla legge europea per ampliare la produzione in Ue di microchip alle più recenti proposte di leggi europee per l’industria a emissioni zero e per le materie prime critiche.
Queste iniziative, come precisa la Commissione, sono essenziali anche per la difesa dell’Ue nel quadro dello strategic compass.
LEGGI ANCHE - L’UNIONE EUROPEA VUOLE DARSI UNA DIFESA COMUNE. CON QUALI PROSPETTIVE?
La strategia integra anche il già adottato strumento di emergenza del mercato unico mirando a garantire la disponibilità e la libera circolazione di prodotti critici in caso di future emergenze, sviluppando prossimamente anche il monitoraggio delle criticità.
Come nuova misura, la Commissione propone in pari data il regolamento per l'istituzione di una piattaforma di tecnologie strategiche per l’Europa ("Step"). Questa piattaforma ha lo scopo di sostenere lo sviluppo, la produzione o il rafforzamento delle rispettive catene del valore nell'Unione delle tecnologie digitali e delle tecnologie pulite e delle biotecnologie per raggiungere gli obiettivi della transizione verde e digitale. Ciò dovrebbe contribuire alle misure adottate dall'Unione per ridurre o prevenire le dipendenze strategiche.
Un’altra azione di supporto integrata nella strategia è lo strumento anti-coercizione dell'Ue. L'obiettivo dello strumento è quello di dissuadere i Paesi dal limitare o minacciare di limitare il commercio o gli investimenti per indurre un cambiamento di politica legittima nell'Ue. Il Parlamento e il Consiglio hanno recentemente raggiunto un accordo sull’adozione di questo strumento proposto nella forma di regolamento dell’Unione.
Ancora precedentemente, è già stato approvato il regolamento Ue 2019/452 del 19 marzo 2019, che istituisce un quadro per il controllo degli investimenti esteri diretti nell'Unione, con lo scopo di scambiare informazioni tra Commissione e Stati membri per individuare criticità e rischi per la sicurezza e l’ordine pubblico in Ue.
Sulla sicurezza tecnologica e fuga di tecnologia, la Commissione chiama a riferimento gli atti già adottati della strategia europea per la definizione degli standard e la proposta di legge europea per la cibersicurezza dei prodotti digitali. Nel contesto, la Commissione specifica che si stanno inoltre sviluppando valutazioni e scenari di rischio informatico specifici per le infrastrutture di comunicazione elettronica e i settori dell'energia, che serviranno a guidare le azioni sostenute nell'ambito della più recente proposta di legge sulla solidarietà informatica, in particolare la verifica coordinata delle entità critiche.
In questo quadro s’inserisce anche il vigente regolamento Ue 2021/821 di controllo delle esportazioni, dell’intermediazione, dell’assistenza tecnica, del transito e del trasferimento di prodotti a duplice uso, che prevede disposizioni che consentono a uno Stato membro di introdurre controlli sulle esportazioni basati sulla legislazione di un altro Stato membro, finalizzato a un’efficace coordinamento e unità d’azione. La Commissione indica la necessità di rafforzare le misure previste attraverso la corretta implementazione delle regole previste.
LEGGI ANCHE - “UN’EUROPA SOSTENIBILE ESISTE SOLO SE UNITA”: DIALOGO TRA GIOVANNINI E PRODI
L’attenzione della strategia comprende anche i rischi per la sicurezza che possono derivare dagli investimenti in uscita. Di concerto con gli Stati membri, la Commissione creerà un nuovo gruppo dedicato di esperti degli Stati membri, per valutare i relativi rischi ed esaminare le possibili misure per affrontarli. L’obiettivo della Commissione è di proporre un'iniziativa dedicata entro la fine dell’anno.
La collaborazione su queste tematiche con i partner dell’Ue che condividono le stesse preoccupazioni e interessi per la sicurezza economica avverrà attraverso il consolidamento degli accordi bilaterali, in particolare con in Paesi non Ue del G7, con i Paesi in via di sviluppo attraverso le potenzialità dell’iniziativa Global Gateway e con la partnership per gl’investimenti globali in infrastrutture. La Commissione s’impegna a compiere ulteriori sforzi propositivi nei contesti multilaterali più ampi delle Nazioni unite, del G20 e dell’Organizzazione mondale del commercio.
Nelle conclusioni finali, la Commissione rimarca che in un mondo interconnesso, nessun Paese può agire da solo per garantire la propria sicurezza economica. Nel mondo di oggi, gli interessi, le vulnerabilità e le risposte degli Stati membri in materia di sicurezza economica e nazionale possono di rado essere definite in modo isolato rispetto ad altri Stati membri o da quelle dell’Unione nel suo complesso. Gli interessi dei singoli Stati membri sono indissolubilmente legati al corretto funzionamento del mercato interno, all'integrità del mercato interno, all'integrità del sistema economico e alla sicurezza.
Un'azione comune e coordinata dell'Ue in tutte le politiche, attraverso la cooperazione tra l'Ue e gli Stati membri, è essenziale per l’Unione affinché dei soggetti esterni non attivino alleanze con singoli Stati membri con lo scopo di dividerli e conquistare la propria supremazia. Pertanto, sottolinea la Commissione, la chiave del successo sarà agire in unità.
di Luigi Di Marco