Cop 29
20 novembre, si parla solo di numeri
I lavori di oggi sono dedicati ai trasporti, all'urbanizzazione e al turismo, anche se, come gli scorsi giorni, il tema al centro dell'attenzione sarà la finanza.
L’Italia aumenterà il proprio contributo a Ida. Giorgia Meloni, ieri, ha detto che anche l'Italia intende aumentare il proprio contributo a Ida, il Fondo per lo sviluppo della Banca mondiale. La presidente del Consiglio lo ha annunciato a margine di un incontro bilaterale con il presidente del gruppo Banca mondiale, Ajay Banga, al quale ha partecipato anche il ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. La volontà di molti Paesi sviluppati di incrementare le risorse verso Ida può essere uno spiraglio di luce anche su possibili accordi sull’Ncqg.
Per Guterres il fallimento ‘non è un’opzione’. Il segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres, da Rio de Janeiro, ha detto che il clima è a un punto di rottura. “Se non limitiamo l'aumento della temperatura globale a 1,5°C, disastri vertiginosi devasteranno ogni economia. Le politiche attuali ci porterebbero oltre i 3°C e questo significa catastrofe.” Guterres ha ricordato che i Paesi G20 sono responsabili dell’80% delle emissioni e, per questo, devono guidare l’azione climatica. Il segretario generale Onu ha aggiunto che il fallimento a Baku può significare anche fallimento alla Cop 30 del prossimo anno.
Cosa è successo ieri. La giornata è stata caratterizzata dall’interpretazione della dichiarazione finale del G20 di Rio de Janeiro. In molti hanno definito il risultato del Summit un pareggio. Il goal del vantaggio è arrivato con il riconoscimento della necessità di raggiungere le migliaia di miliardi per dotare i Paesi degli strumenti necessari per affrontare la crisi climatica, riconoscendo inoltre l’importanza di fonti di finanziamento alternative, come la tassazione internazionale. Il goal del pareggio è arrivato con l’assenza nel testo finale di un fermo sostegno all’uscita dei combustibili fossili. Non è la prima volta che vediamo interpretare il risultato di Cop 28 come un menù di opzioni dal quale scegliere.
Di quali cifre parliamo. In questi giorni nei corridoi della Cop impazza la corsa alle cifre. Tra tutte, citiamo quelle di Politico per un possibile obiettivo primario di 200-300 miliardi di dollari all’anno. Al di là delle cifre presentate la scorsa settimana nel terzo rapporto del gruppo di esperti indipendente sulla finanza climatica, molte delle interpretazioni sono un modo per occupare uno spazio senza notizie sostanziali. Inoltre, l’obiettivo numerico varrà poco senza una struttura in grado di sostenere i livelli di spesa e capace di costruire un’architettura finanziaria funzionale all’obiettivo. Ma se proprio vogliamo concentrarci sui numeri, qualche stima numerica la trovate qui.
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È stato anche il momento dei leader africani. La giornata di ieri ha segnato le prime dichiarazioni importanti dei leader africani nella seconda settimana. Molto rilevanti per i lavori del piano Mattei. Gli estratti principali e messaggi chiave dei discorsi:
- Gambia
- Zambia
- Sierra Leone (prima parte)
- Sierra Leone (seconda parte)
Tra le dichiarazioni, ha risuonato il commento che “Cina e India non dovrebbero essere chiamate Paesi in via di sviluppo”. Più contesto in questo articolo.
Intanto, nelle sale negoziali. Proseguono senza sosta le consultazioni della presidenza e dei ministri, oltre ai negoziati tecnici. La clessidra inizia a lasciare poca sabbia nella parte superiore e ci chiediamo se un accordo verrà trovato entro la scadenza ufficiale della Cop 29, venerdì 22 novembre. Alcuni esperti con molte Cop alle spalle hanno già deciso di spostare il volo di ritorno in là di qualche giorno. Non è un buon segno. Ieri sera era prevista una plenaria di bilancio, rinviata però a questa mattina. Tutti i lavori tecnici dovrebbero concludersi entro questa mattina:
- Per quanto riguarda l'Ncqg, la presidenza e le coppie di ministri dovranno superare la situazione di stallo in cui si trovano i donatori rispetto alla cifra del “quantum”, l’ammontare che i donatori dovranno versare per i Paesi in via di sviluppo.
- Strettamente collegato all'Ncqg, è necessario lavorare anche per garantire che la Cop 29 fornisca un seguito significativo al dialogo sull’implementazione degli impegni di Dubai. La Cop 29 dovrebbe inviare un forte segnale per l’attuazione di piani nazionali, compresi gli Ndcs al 2035, per non superare l’1,5°C. Le Parti dovrebbero fare chiare richieste in tal senso durante la plenaria e le consultazioni di oggi.
- Servirebbero segnali forti sul ruolo cruciale della trasformazione della natura e dei sistemi alimentari nel limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Gli eventi organizzati in occasione della Giornata dell'alimentazione, dell'acqua e dell'agricoltura hanno ulteriormente evidenziato la necessità di una maggiore cooperazione tra le Convenzioni di Rio per affrontare efficacemente queste sfide.
- Servirà che la Cop 29 assicuri chiarezza sulla strada da seguire per l'obiettivo globale sull'adattamento e per sbloccare i finanziamenti a sostegno della resilienza. Nonostante alcuni impegni per il Fondo per l'adattamento e il Fondo per la risposta alle perdite e ai danni di martedì, gli impegni finanziari rimangono lontani dal soddisfare l'urgenza e le esigenze sottolineate ancora una volta dai leader nei loro discorsi di martedì.
- La Germania si è impegnata a raddoppiare i finanziamenti per l'adattamento e ha annunciato un impegno di 60 milioni di euro per l’Adaptation fund.
- La Francia ha annunciato l'impegno a destinare il 30% dei suoi finanziamenti per il clima – 2 miliardi di euro – all'adattamento entro il 2025.
- Gli Stati uniti hanno sottolineato la necessità di incrementare i finanziamenti concentrandosi sui soggetti più vulnerabili, annunciando il rispetto dell'impegno annuale di 3 miliardi di dollari per finanziare l'adattamento.
Si accende la partita per chi ospiterà Cop 31, Australia o Turchia? – I presidenti delle piccole isole – Palau in primis – in questo discorso, hanno lanciato appelli affinché la candidatura dell'Australia e del Pacifico alla Cop 31 sia confermata, chiedendo che alla regione non venga negata questa opportunità. Anche la Turchia si è candidata come Paese ospitante. Non è chiaro se il Comitato decisionale della Cop prenderà una decisione entro la fine di questa Cop.
Fonte copertina: Cop 29