Cronache della Cop 27 - Lunedì 14. La seconda settimana inizia con la giornata dell'acqua
al-Sisi: in Egitto risorse idriche insufficienti per una popolazione in crescita. Rapporto Germanwatch: nessun Paese su un percorso di 1,5 °C. Cina e Usa: lavorare insieme sul cambiamento climatico.
All'inizio della seconda settimana, il capo delle Nazioni unite per il clima Simon Stiell ha esortato i Paesi a utilizzare il tempo rimanente in Egitto per fare progressi su 1,5 °C, adattamento, finanziamento e perdite e danni. Il presidente della Cop, Sameh Shoukry, sembra fiducioso che i colloqui si concluderanno in tempo entro venerdì, ma quelli sul campo pensano che sia altamente improbabile e che le trattative stanno andando molto male.
Il tema di oggi è l'acqua, un argomento di particolare rilevanza per l'Egitto e gran parte dell'Africa affamata d'acqua che non sempre viene discusso alle Cop. Il presidente egiziano, Abdel Fatah al-Sisi, ha affermato che le risorse idriche del Paese non possono più soddisfare i bisogni della sua popolazione in crescita. L'Egitto fa affidamento sul Nilo per almeno il 90% del suo approvvigionamento di acqua dolce, insieme al Sudan a sud, anch'esso fortemente dipendente dal fiume, ma questo approvvigionamento idrico vitale è attualmente minacciato sia dal cambiamento climatico che dal riempimento della grande diga etiope (Gerd), destinata a fornire energia elettrica a gran parte del Paese. La diga rischia di causare una guerra per l'acqua. Gli scenari climatici futuri prefigurano uno stress idrico estremo. L'Asia di alta montagna, compreso l'Himalaya e l'altopiano tibetano, contiene il maggior volume di ghiaccio al di fuori della regione polare, con un'area di circa 100.000 kmq di copertura glaciale. Il tasso di ritiro dei ghiacciai sta accelerando e molti ghiacciai hanno subito intense perdite di massa a causa di condizioni eccezionalmente calde e secche nel 2021.
Oggi è arrivato a Sharm il 18esimo Rapporto annuale Germanwatch sull'indice di performance sui cambiamenti climatici, stimato su quattro misure: emissioni, energie rinnovabili, uso dell'energia e politica climatica. Nessun Paese è ancora su un percorso di 1,5 °C. Al primo posto la Danimarca, gli ultimi della lista sono i produttori di combustibili fossili: Polonia, Australia, Malesia, Canada, Russia, Corea, Kazakistan, Arabia Saudita e, all'ultimo posto, Iran. L'Italia guadagna un posto ed è 29esima.
All'apertura della tavola rotonda ministeriale di alto livello sull'ambizione pre-2030 ha preso la parola Alok Sharma, presidente della Cop 26 di Glasgow, per difendere energicamente il patto per il clima di Glasgow e mettere in guardia i leader del bivio di fronte a loro: "Lasceremo l'Egitto dopo aver tenuto in vita 1,5 °C o questo sarà il momento in cui perderemo gli 1,5 °C. Non possiamo permetterci alcun passo indietro”. Ma i timori ci sono tutti.
è fuor di dubbio che l'attenzione dell'intera Cop 27 sia stata dedicata all'incontro di Bali tra i presidenti cinese e americano Xi Jinping e Joe Biden. I due leader hanno concordato di riprendere i colloqui tra i loro Paesi nell'ambito dei negoziati internazionali sul clima. I due Paesi concordano di lavorare insieme per promuovere il successo della Cop 27 perché il cambiamento climatico è uno dei loro interessi comuni ed è inseparabile dal coordinamento e la cooperazione tra Cina e Stati Uniti. Xie Zhenhua, l'inviato speciale della Cina sui cambiamenti climatici, ha dichiarato lunedì che Pechino vorrebbe un accordo Cop 27 che contenga un linguaggio simile all'accordo dell'anno scorso a Glasgow sugli obiettivi per limitare il riscaldamento globale, e non si è opposto a menzionare gli 1,5 °C.
L'India, l'altro grande Paese presente senza il suo premier, ha pubblicato un rapporto alla Cop 27 in cui afferma che darà la priorità a una transizione graduale verso combustibili più puliti e ridurrà i consumi delle famiglie per raggiungere emissioni nette zero entro il 2070. Il Messico si è impegnato a installare altri 30 GW di energia rinnovabile entro il 2030.
Aggiornamenti quotidiani a cura di Toni Federico, coordinatore del Gruppo di lavoro "Energia e Clima" (Goal 7-13) dell’ASviS e del Comitato tecnico-scientifico della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Leggi gli approfondimenti sul sito del Comitato.