Cronache della Cop 27 - Lunedì 7, la prima giornata dei leader politici
Guterres: "Siamo sulla strada per l'inferno climatico con il piede sull'acceleratore". L’Italia promette la neutralità climatica entro il 2050. Gli interventi anche di Egitto, Usa, Barbados, Francia, Germania e Regno Unito. 8/11/22
In apertura dell'Assemblea generale parla il presidente egiziano Al-Sisi. Cauto nazionalismo panafricano. Nessun cenno alle ragioni della crisi mondiale salvo che per lamentare che il suo Paese ha sofferto molto per il Covid-19 e oggi sta soffrendo a causa di questa guerra inutile. Muto sui diritti civili. Cede poi la parola a Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite: "Siamo sulla strada per l'inferno climatico con il piede sull'acceleratore".
Parla per gli Stati Uniti Al Gore, dicendo che è cultura della morte continuare a scavare combustibili fossili. Se sosteniamo l'energia rinnovabile, possiamo sopravvivere. Nessun nuovo progetto di combustibili fossili è accettabile.
Parla Mia Mottley, prima ministra delle Barbados, rilanciando la sua proposta di profondi cambiamenti del sistema finanziario internazionale. Il nuovo premier inglese Rishi Sunak incontra Giorgia Meloni (in figura), con cui non trova di meglio da fare che parlare dei migranti. Non esiste soluzione al cambiamento climatico, dice, senza proteggere e sostenere la natura, perciò a Glasgow sono stati presi impegni per proteggere il 90% delle foreste del mondo. Rifiuta di usare la crisi economica e la pandemia come scusa per ritardare l'azione per il clima.
Emmanuel Macron dichiara che il nostro mondo non è più lo stesso, il clima non può essere dimenticato per la guerra in Ucraina. Non sacrificheremo i nostri impegni sul clima sotto la minaccia energetica della Russia. Tutto ciò che è stato detto a Glasgow, durante la Cop 26, rimane valido.
A sera avanzata prende la parola Giorgia Meloni in un inglese coraggioso (qui il testo in inglese e tradotto in italiano). Dice:
Siamo al punto decisivo nella lotta al cambiamento climatico… L'Italia deve rimanere fortemente impegnata a perseguire la sua decarbonizzazione nel pieno rispetto degli obiettivi di Parigi… Questo stimolerà la crescita green, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di catene del valore sostenibili. Intendiamo ridurre le nostre emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 al più tardi… L'Italia ha quasi triplicato il proprio contributo finanziario al Gcf (Green climate fund, ndr) a 1,4 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni con 840 milioni di euro nel nuovo Fondo per il clima italiano… I recenti disastri climatici, in particolare il dissesto idrogeologico del nostro territorio, mostrano che mitigazione e adattamento sono le due facce della stessa medaglia. L’Italia bilancerà il suo sforzo. Nel 2020 il 56% del nostro sforzo complessivo è stato dedicato a misure di adattamento, mentre il restante 44% è andato alla mitigazione.
Tutto giusto, ma il discorso è piatto, senza emozioni né slanci, e lascia un sapore in bocca di vecchie scartoffie. Regeni e Zaki sono dimenticati in nome della caccia al gas africano. L'ipocrisia si taglia col coltello.
Dopo di lei c'è ancora il presidente tedesco Scholz che parla per la Germania, una volta faro delle ambizioni dell'Unione europea. La Germania eliminerà gradualmente i combustibili fossili senza se e senza ma. Non ci deve essere una rinascita globale delle energie fossili, dice, e intanto sta guidando l'espansione delle infrastrutture del gas in Germania e in altri Paesi.
Aggiornamenti quotidiani a cura di Toni Federico, coordinatore del Gruppo di lavoro "Energia e Clima" (Goal 7-13) dell’ASviS e del Comitato tecnico-scientifico della Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
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