Legge di Bilancio 2021
Il Rapporto ASviS “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di bilancio 2021 e lo sviluppo sostenibile” valuta, alla luce dell’Agenda 2030, tutte le missioni e le relative misure del Pnrr e avanza proposte per contribuire alla revisione del Piano attualmente in corso, per indirizzare tutte le risorse in un’ottica di sostenibilità. In particolare, l’Alleanza propone di adottare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile sia per definire la governance verticale e orizzontale del Piano, sia per monitorarne e verificarne i risultati, in piena conformità anche con quanto previsto dal Semestre europeo. Adottando questo approccio emergono alcune criticità: la mancanza di un’indicazione più dettagliata sulle priorità delle riforme necessarie e di un richiamo sistematico alle raccomandazioni del Semestre europeo 2019 e 2020; l’assenza di un allineamento ai nuovi target climatici europei; il mancato approfondimento di obiettivi fondamentali come la giusta transizione, il piano Garanzia Giovani, l’Agenda europea delle competenze. Si sottolinea inoltre l’assenza di temi fondamentali come la perdita di biodiversità, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’inquinamento, benché il Piano, come previsto dal regolamento europeo, dovrebbe destinare almeno il 37% dei fondi alla transizione verde e per il 100% dei fondi si deve rispettare il principio di non nuocere in modo significativo all’ambiente. Manca inoltre una valutazione complessiva dei risultati attesi in termini di sostenibilità e impatto duraturo nel tempo delle scelte del Pnrr, di coesione sociale e riduzione delle disuguaglianze.
Oltre che il Pnrr, grazie al contributo degli 800 esperti delle organizzazioni aderenti, l’ASviS ha esaminato anche la Legge di Bilancio 2021, comma per comma, valutandone la coerenza rispetto ai 169 Target e ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. Inoltre il Rapporto contiene l'aggiornamento degli indicatori compositi europei che descrivono il percorso dei Paesi dell'Ue rispetto al raggiungimento degli Obiettivi. Tra il 2010 e il 2019, si segnalano segni di miglioramento per dodici Obiettivi (1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12, 13 e 16), di sensibile peggioramento per tre (10, 15 e 17), mentre per il Goal 6 la situazione appare sostanzialmente invariata. Tra il 2018 e il 2019 si segnalano miglioramenti per otto Obiettivi: 1, 5, 7, 8, 11, 12, 13, 16. Una sostanziale stabilità si rileva per gli Obiettivi 2, 3, 4, 6, 9, 10, 15 e 17, mentre non si osservano peggioramenti in alcun Goal. Tra quelli che migliorano, i Goal 3 (Salute) 4 (Istruzione) 7 (Energia). Peggiorano invece, i Goal 10 (Disuguaglianze), 15 (Ecosistemi terrestri) e 17 (Cooperazione). Infine, per la prima volta, l’ASviS presenta un’analisi della distanza dell’Unione europea da 23 target quantitativi dell’Agenda 2030.
Il documento è stato presentato il 9 marzo in diretta streaming sui canali ASviS, Ansa.it, ilsole24ore.com, repubblica.it e radioradicale.it, evento al quale sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Camera, Roberto Fico, la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, la presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Irene Tinagli.
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