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I risultati della politica commerciale e delle partnership dell’Ue
Settimana 30/9-6/10. Scambi commerciali in crescita del 30% in cinque anni. Risultati della cooperazione internazionale. Vertice sulle rinnovabili. Condizioni di lavoro discriminatorie: Italia deferita alla Corte di giustizia.
Ultime novità dalla Commissione europea
In prossima chiusura di mandato, la Commissione europea 2019-2024 sta pubblicando nuovi report sui risultati di specifiche politiche europee avviate negli scorsi anni.
Tra queste, nella comunicazione sull'attuazione e sull'applicazione della politica commerciale dell’Ue del 3.10.2024, vengono evidenziati i benefici per le imprese con questi numeri: nel 2023 il valore degli scambi dell'Ue, nell'ambito della vasta rete di 42 accordi in vigore con 74 partner, superava i 2.300 miliardi di euro, per un aumento di oltre il 30% negli ultimi cinque anni.
In particolare, gli accordi con partner commerciali come Canada e Corea del Sud stanno generando ciascuno una crescita media delle esportazioni del 7% ogni anno.
La Commissione riporta dati sul monitoraggio e l’eliminazione degli ostacoli agli scambi e agli investimenti, relativi ad aspetti tecnici, tariffe, restrizioni quantitative, affrontati mediante dialoghi bilaterali con il partner commerciale o con i comitati dell’Organizzazione mondiale del commercio.
In pari data, con la comunicazione congiunta tra Commissione europea e Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, “Costruire partenariati internazionali sostenibili come Team Europa”, la Commissione approfondisce i risultati ottenuti in particolare con l’iniziativa Global Gateway.
Nella prospettiva di mobilitare fino a 300 miliardi di euro di investimenti sostenibili pubblici e privati entro il 2027, la Commissione riporta che tra il 2021 e il 2023 sono stati mobilitati 179 miliardi di euro in investimenti nei Paesi partner dell’Ue in tutto il mondo, portando avanti 225 progetti faro relativi ai cinque pilastri del programma rappresenti da: 1) clima ed energia, 2) transizione digitale, 3) connettività dei trasporti, 4) salute (incluso produzione di vaccini e medicine), 5) istruzione e ricerca.
La Commissione evidenzia come con questa iniziativa le istituzioni dell'Unione europea, gli Stati membri e le istituzioni europee di finanziamento dello sviluppo, hanno per la prima volta promosso risposte congiunte in uno spirito "Team Europa” abbandonando la vecchia dinamica donatore-beneficiario a favore di partenariati reciprocamente vantaggiosi, che apportino benefici alle popolazioni locali e rafforzino la resilienza sia interna che esterna.
Oltre a queste sono state assunte anche altre comunicazioni sui risultati in termini di aiuti umanitari prestati dall’Ue nel 2023 e di supporto dell’Ue alle proprie regioni ultraperiferiche (quali isole e territori geograficamente esterne all’Ue), sulla base di un programma lanciato nel 2022, attingendo a risorse proprie anche delle politiche di coesione.
Il 3 ottobre è stata pubblicata l’analisi di adeguatezza di tre direttive per la protezione dei consumatori, valutandone le specificità in ambiente digitale. Le tre direttive sono: la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, la direttiva sui diritti dei consumatori e la direttiva sulle clausole contrattuali abusive. I risultati della valutazione, come riporta la Commissione, mostrano che tali norme restano pertinenti e necessarie per garantire un elevato livello di protezione dei consumatori e un funzionamento efficace anche del mercato unico digitale. Valutando però che i consumatori si comportano diversamente online rispetto all’offline, la Commissione evidenzia la necessità di norme più adatte alle specifiche pratiche dannose e alle sfide che i consumatori devono affrontare online.
Ursula von der Leyen al vertice globale sulle rinnovabili
A margine dell’Assemblea generale dell’Onu, la presidente von der Leyen, come riassunto nel comunicato stampa del 30 settembre, ha partecipato a diversi incontri sugli impegni internazionali, assumendo per l’Ue posizioni in favore di misure per la tariffazione globale del carbonio. In particolare, al vertice globale sulle rinnovabili ha enunciato in quattro aree d’azione l’impegno che intende promuovere per mantenere l’aumento delle temperature medie entro 1,5°, anche in vista della prossima Cop 29 sul clima: 1. pianificare e integrare l’ambizione globale nelle politiche climatiche nazionali; 2. migliorare il contesto imprenditoriale affinché le tecnologie energetiche pulite possano prosperare; 3. garantire l’accesso e la fornitura delle materie prime essenziali necessarie per la transizione pulita; 4. più investimenti sostenuti dalla finanza pubblica.
Italia deferita alla corte di giustizia Ue per condizioni di lavoro discriminatorie. Pacchetto infrazioni di ottobre
Il 3 ottobre, la Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea non avendo il nostro Paese posto fine all'utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie (direttiva 1999/70/CE del Consiglio), non avendo predisposto un adeguato quadro normativo atto a prevenire e rispondere a questi fenomeni, nonostante la prima lettera di messa in mora sia risalente già al luglio 2019.
La violazione delle norme europee è relativa al trattamento discriminatorio tra dipendenti a tempi determinato e dipendenti a tempo indeterminato, includendo fattori quali la retribuzione, il riconoscimento economico dell'anzianità di servizio o le possibilità di promozione.
Tra le altre notizie del pacchetto infrazioni di ottobre, ritroviamo per l’Italia (assieme alla Germania e all’Austria) l’avvio di una procedura di infrazione per il non corretto recepimento delle disposizioni della direttiva sulla distribuzione assicurativa (direttiva (UE) 2016/97) che stabilisce requisiti minimi per la distribuzione dei prodotti assicurativi nel mercato unico al fine di garantire un livello elevato di professionalità, trasparenza e protezione dei consumatori.
Un altro procedimento avviato per l’Italia riguarda il mancato allineamento della legislazione italiana al diritto dell'Ue in relazione alle condizioni di lavoro dei magistrati onorari, che non godrebbero dello status di “lavoratore” ma di volontario, con trattamento meno favorevole rispetto ai giudici togati ad essi comparabili per quanto riguarda varie condizioni di lavoro, quali le indennità per malattia, infortunio e gravidanza, il trattamento fiscale, le ferie annuali retribuite come pure le modalità e il livello di retribuzione.
Fonte copertina: avigatorphotographer, da 123rf.com