Notizie dal mondo ASviS
La metodologia ASviS pubblicata per la prima volta su una rivista accademica
L’articolo, diffuso da Firenze university press, illustra l’innovativo metodo “multilivello” elaborato per supportare la definizione di strategie locali di sviluppo sostenibile, coerenti con la programmazione nazionale ed europea. 3/8/23
Secondo il Comitato europeo delle Regioni, il 65% degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 non potrà essere raggiunto senza il coinvolgimento e coordinamento dei governi regionali e locali. È da queste premesse che muove l’articolo “The territorialisation of the 2030 Agenda: a multilevel approach”, redatto dall’area Ricerca dell’ASviS e inserito all’interno del volume collettaneo “Asa 2022 Data-Driven decision making”, pubblicato a luglio da Firenze university press. Un documento che intende illustrare la metodologia innovativa sviluppata dall’ASviS per declinare al livello delle amministrazioni locali (comuni, città metropolitane, regioni) gli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati su scala nazionale (come la Strategia nazionale di sviluppo sostenibile – Snsvs) o dalla stessa Agenda 2030 dell’Onu. Il testo, scritto da Raffaele Attanasio, Manlio Calzaroni, Alessandro Ciancio, Federico Olivieri e Giovanni Siciliano, fa parte degli atti della Conferenza dell’Associazione italiana per la statistica applicata, intitolata “Scientific conference on data-driven decision making”, che si è tenuta a Genova dal 12 al 14 settembre 2022.
Il metodo elaborato dall’area Ricerca dell’ASviS
La metodologia introdotta dall’Alleanza per misurare con un approccio multilivello il raggiungimento dei 169 Target contenuti all’interno dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 si basa sull’idea di territorializzazione dell’Agenda 2030, ovvero sul processo di “definizione, implementazione e monitoraggio delle strategie di sviluppo sostenibile a livello locale, elaborato per contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati a livello globale, nazionale, regionale e provinciale”.
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Il metodo si sviluppa in quattro fasi:
- valutazione del posizionamento del territorio rispetto al raggiungimento degli SDGs dell'Agenda 2030 delle Nazioni unite, grazie alla realizzazione di indicatori statistici compositi basati sui dati forniti dall’Istat e da altre istituzioni appartenenti ai sistemi statistici nazionali o europei;
- identificazione degli obiettivi quantitativi che l’amministrazione locale vuole o deve raggiungere e confronto di questi con gli obiettivi fissati a livello nazionale o europeo;
- Integrazione degli obiettivi quantitativi e dell’Agenda 2030 all’interno del ciclo di programmazione delle politiche pubbliche (Documento unico di programmazione, Documento di economia e finanza, etc.);
- coinvolgimento e interazione con tutti gli stakeholder presenti a livello locale tramite strumenti di partecipazione attiva per dar vita a una gestione condivisa di obiettivi, azioni e progetti da realizzare.
La metodologia intende dunque non solo declinare e misurare a livello locale gli Obiettivi di sviluppo sostenibile globali ed europei, ma anche fornire un approccio innovativo che renda possibile un nuovo tipo di programmazione territoriale. Un approccio che, attraverso indicatori e obiettivi quantitativi, può aiutare gli stakeholder locali a prendere decisioni informate e coerenti con l’Agenda 2030 dell’Onu.
di Milos Skakal
Fonte copertina: tonefotografia, da 123rf.com