Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie dal mondo ASviS

Fish dependence day: in 7 mesi consumato lo stock ittico di un anno

Il Wwf lancia l'allarme pesca: sovrasfruttamento del Mediterraneo, consumo insostenibile e cambiamento climatico minacciano il futuro del nostro mare. Consumatori responsabili possono fare la differenza. 6/8/24

martedì 6 agosto 2024
Tempo di lettura: min

Luglio 2024 segna un triste traguardo per il Mediterraneo: le risorse ittiche disponibili per l'anno sono esaurite. Questo evento coincide con il "Fish dependence day", giorno simbolico in cui l'Europa consuma l'equivalente della sua produzione annuale di pesce, molluschi e crostacei. A lanciare l'allarme è il Wwf, attraverso la campagna "Our future", che sottolinea come il Mediterraneo sia il secondo mare più sovrasfruttato al mondo, con il 58% degli stock ittici in stato critico, rispetto alla media del 37,7% a livello globale.

Consumo insostenibile e crisi climatica

La domanda di prodotti ittici in Europa è elevatissima: ogni cittadino consuma in media 24 kg di pesce all'anno e gli italiani superano la media arrivando a 31,21 kg pro capite. Tra le specie più colpite dalla sovrapesca troviamo nasello, sardina, gamberi viola e rosa, e triglia di fango. La situazione è aggravata dalla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (Inn), che mette ulteriormente a rischio gli ecosistemi marini e le economie locali.

La crisi climatica poi, rappresenta una minaccia significativa per la produzione mondiale di pesce, con proiezioni che indicano una riduzione fino al 40% nelle popolazioni ittiche in alcune aree tropicali entro il 2100. Anche il Mediterraneo è colpito: l'aumento delle temperature marine spinge le specie autoctone a spostarsi, favorendo l'invasione di nuove specie e sono state di recente rilevate nel Mediterraneo quasi mille specie invasive, di cui 126 ittiche, causando una riduzione delle specie autoctone fino al 40% in alcune zone.

L’aumento rapido della popolazione di meduse, l'eutrofizzazione dei mari causata dai fertilizzanti e la diminuzione delle praterie dell’alga posidonia, riducono la capacità di immagazzinamento di CO2, divenendo allo stesso tempo effetti e agenti del cambiamento climatico.

Promuovere un consumo responsabile

Per fronteggiare questa crisi, il Wwf sottolinea l'importanza di comportamenti di consumo responsabili. Controllare l'etichetta del pesce acquistato per verificare provenienza e metodo di cattura è essenziale. Orientare le scelte verso stock ittici in buone condizioni e pratiche di pesca sostenibili può spingere il mercato verso un modello più ecologico. Il Wwf promuove una pesca sostenibile collaborando con pescatori, ricercatori, autorità e filiera per migliorare la sostenibilità ecologica e socio-economica delle attività di pesca.

La situazione delle risorse ittiche nel Mediterraneo è critica e richiede un impegno collettivo: “Ridurre il nostro consumo di pesce soprattutto per quanto riguarda le specie più sovrasfruttate, diversificando le nostre scelte di prodotti ittici è fondamentale per contrastare la pesca eccessiva, incoraggiare la transizione verso una pesca più sostenibile e supportare la resilienza dell’ecosistema marino”, sostiene Giulia Prato, Responsabile Mare del Wwf Italia.

L’associazione ambientalista ha inoltre pubblicato una guida per aiutare i consumatori a fare scelte più informate e sostenibili e ha lanciato un gioco interattivo per educare e sensibilizzare sul consumo dei prodotti ittici e i loro impatti sul clima.

 

di Sofia Petrarca

 

Fonte copertina: joakant, da Pixabay

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