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Economia, condizione giovanile e ambiente in cima alle paure dei cittadini Ue
Presentato l’Osservatorio sicurezza Demos & Pi e Fondazione Unipolis: cresce in Italia il timore per i disastri ambientali; europei preoccupati per gli adolescenti su abuso di alcol, fumo e farmaci e dipendenza dai device digitali. 6/12/23
Preoccupazioni economiche, prospettive negative sul futuro delle giovani generazioni, insicurezza globale: sono questi, in estrema sintesi, i tre fattori che emergono con forza dal Rapporto dell’Osservatorio sulla sicurezza in Italia e in Europa “Il tempo della paura fluida”, presentato il 6 dicembre in un evento online. Frutto dell’iniziativa di Demos & Pi e Fondazione Unipolis, lo studio, accanto all’analisi storica sulle insicurezze sociali, si focalizza in questa quindicesima edizione sulle paure e le speranze dell’adolescenza tratteggiate a partire dalla prospettiva degli adulti. L’indagine, svolta nel corso del 2023 e curata da Ilvo Diamanti, Fabio Bordignon, Luigi Ceccarini e Martina Di Pierdomenico, è stata condotta in quattro Stati europei - Italia, Francia, Germania, Finlandia - e approfondisce anche le diverse dimensioni dell’insicurezza relative al nostro Paese.
“Questo è il tempo della “paura fluida”. Attraversato e segnato da paure che cambiano e si riproducono, senza soluzione di continuità. Un anno dopo l’altro. Una paura dopo l’altra”.
Ilvo Diamanti
L’insicurezza in Europa e in Italia
Dal quadro generale sulle fonti di insicurezza nel panorama europeo e italiano, emergono nelle prime posizioni le preoccupazioni di tipo economico, in particolare disoccupazione, lavoro e inflazione. Trovano spazio però anche altre priorità come il deterioramento ambientale e il cambiamento climatico, mentre appare in lento esaurimento il timore del Covid e si registra in generale una minore apprensione sul tema della guerra, riaccesa tuttavia dallo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas.
Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, sondaggio Demos & Pi per Fondazione Unipolis, luglio-agosto 2023 (N. Casi: 4.087)
Tra i quattro Paesi oggetto dell’indagine non si registrano significative differenze, anche se la Finlandia è paradossalmente la nazione dove si avverte più alta la preoccupazione per i temi economici, ma anche quella dove più alto è il livello di soddisfazione per l’andamento economico generale (61%), contro una media generale ben più bassa (35%).
Un piano sul quale gli orientamenti degli intervistati rimangono ampiamente negativi è, senza dubbio, quello delle prospettive dei giovani, in termini di posizione sociale ed economica (Fig. 1.3). Appena il 14% dei cittadini europei ritiene che il loro futuro sarà migliore rispetto a quello dei genitori. Gli equilibri generazionali appaiono nettamente sbilanciati in tutti i Paesi. Solo in Finlandia la maggioranza relativa – il 43% – delinea un quadro di stabilità, prevedendo condizioni “più o meno uguali” rispetto alla generazione precedente. Nel complesso, il 51% pensa che lo status socioeconomico dei giovani sia destinato a peggiorare, con punte del 52% in Francia e del 65% in Italia – dati, questi ultimi, sostanzialmente stabili rispetto al 2022.
Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, sondaggio Demos & Pi per Fondazione Unipolis, luglio-agosto 2023 (N. Casi: 4.087)
I timori degli italiani
Tra i tre indici di insicurezza indagati nel Rapporto, per quanto riguarda l’Italia, l’insicurezza globale detiene il primato nella graduatoria con il 71%, anche se diminuisce di quattro punti percentuali rispetto al valore del 2022 (75%), rilevato dopo circa due mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, e di dieci punti rispetto a quello registrato a marzo 2020 (81%), quando la pandemia da Covid-19 aveva investito il pianeta. Tra le varie voci di cui si compone l’indice, in vetta alle preoccupazioni si colloca “la distruzione dell’ambiente e della natura” (53%), unitamente al cambiamento climatico e alla paura di “essere vittima di disastri naturali come terremoti, frane e alluvioni”, in crescita rispetto al 2022.
L’insicurezza economica, con il 48%, si posiziona al secondo posto. L’indice continua la discesa iniziata nel 2020, in particolare da maggio, dopo l’allentamento del primo lockdown. Ad ogni modo, tra le principali fonti di incertezza, il primo posto è occupato dal timore di “non avere abbastanza soldi per vivere” espresso dal 30% degli intervistati. Preoccupazione che ha tolto il primato alla paura di “non avere o perdere la pensione” che con il 25% scende in seconda posizione.
Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, sondaggio Demos & Pi per Fondazione Unipolis, luglio 2023 (N. Casi: 1.004)
Infine, l’insicurezza legata alla criminalità si colloca al terzo posto (33%), in linea con l’andamento degli ultimi due anni. A preoccupare maggiormente le persone, nella vita di tutti i giorni, è la criminalità organizzata (33%), in leggero calo rispetto al dato dello scorso anno. Gli altri reati che generano inquietudine sono principalmente collegati alla vita digitale: il cybercrime.
I problemi degli adolescenti visti dagli adulti
Agli occhi degli adulti intervistati nei quattro Paesi, in cima alla graduatoria delle problematiche legate all’adolescenza si colloca l’uso o, meglio, il timore dell’abuso, di alcool, droghe e farmaci, insieme alla “dipendenza” dai device digitali, ma anche il rischio del bullismo oppure gli stati di ansia e la possibilità di cadere in depressione. Una quota tra il 12 e il 16% degli intervistati indica nell’incertezza del futuro, e, nello specifico, del futuro lavorativo degli adolescenti di oggi, una fonte centrale di ansia sociale. Poi viene il rischio di subire violenze, quindi la “dipendenza” dall’apparire (moda, look ecc.) o dai videogiochi. “Preoccupa, infine, l’influenza di cattivi maestri, che possono essere individuati, oggi, dalle celebrità, ad esempio gli influencer, da alcune specifiche community, oppure dai (t) rapper o artisti vari di cui preoccupa lo scarso spessore morale ed etico”, osserva il Rapporto.
Fonte: Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, sondaggio Demos & Pi per Fondazione Unipolis, luglio-agosto 2023 (N. Casi: 4.087)
Nella comparazione con gli altri Paesi considerati nella ricerca, gli italiani appaiono più preoccupati per gli adolescenti in relazione all’uso di sostanze, l’incertezza sul piano lavorativo, e anche per il rischio di incidenti sulle strade.