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Editoriale: I prossimi nove mesi saranno cruciali per realizzare l’Agenda 2030
Dopo il successo del Festival si riparte per cambiare l’Italia, con iniziative volte a influenzare i comportamenti politici ed economici per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Onu e a potenziare l’offerta formativa sui temi dello sviluppo sostenibile.
Tutti gli indicatori raccolti nelle scorse settimane segnalano il successo del primo Festival dello sviluppo sostenibile. Come spiegato nell’articolo di Flavia Belladonna, sono stati oltre 2000 gli speaker e decine di migliaia i partecipanti ai 221 eventi organizzati su tutto il territorio nazionale, mentre più di quattro milioni sono state le persone raggiunte attraverso i social media. Impegni chiari per lo sviluppo sostenibile sono stati presi dal mondo delle imprese e della finanza, e dai sindaci delle città metropolitane. Centinaia di scuole e decine di università si sono attivate sul tema. Il Festival ha rappresentato una delle manifestazioni più strutturate e diffuse sull'Agenda che siano state organizzate in un singolo Paese.
Sul piano istituzionale, sono stati estremamente rilevanti sia gli annunci del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sulla governance dell’attuazione della Strategia di sviluppo sostenibile, che recepiscono molte delle proposte formulate dell’ASviS (responsabilità diretta di Palazzo Chigi, dialogo con la società civile, rendicontazione annuale, predisposizione di una Direttiva ai Ministeri, ecc.), sia la firma della “Carta di Bologna” sullo sviluppo sostenibile da parte dei sindaci delle città metropolitane, sia ancora la dichiarazione congiunta dei rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e della finanza sull’impegno per lo sviluppo sostenibile.
Questi risultati ci spingono ad annunciare già l’edizione 2018 del Festival, che si svolgerà, come quest’anno, dal 22 maggio al 7 giugno, quindi, con tutta probabilità, all’indomani delle elezioni politiche nazionali e di quelle che riguarderanno numerose Regioni (Lombardia, Lazio, Molise, Basilicata, Friuli, Trentino e Val d’Aosta). Poiché, fin dalla sua costituzione nel febbraio 2016, l’ASviS si è posta l’obiettivo di influenzare i comportamenti politici ed economici, oltre che di contribuire a cambiare la cultura a favore dello sviluppo sostenibile, è evidente che i prossimi nove mesi saranno cruciali per realizzare quel cambio di paradigma della politica che richiede l’attuazione dell’Agenda 2030.
Nelle prossime settimane la Strategia italiana di sviluppo sostenibile dovrebbe essere adottata dal Governo per essere poi presentata all’High Level Political Forum dell’ONU il 18 luglio, a cui l’ASviS parteciperà come componente della delegazione italiana e interverrà nel corso della sessione dedicata al nostro Paese. Importanti saranno anche la posizione che verrà assunta dal Consiglio Europeo di questa settimana in risposta alla Comunicazione della Commissione sull’Agenda 2030 di novembre 2016, e le conclusioni del G-20 a presidenza tedesca, che ha posto sul tavolo temi strettamente connessi a quest’ultima.
Nel corso dell’estate l’Alleanza sarà impegnata a redigere il Rapporto 2017, che verrà presentato a fine settembre nella prestigiosa Sala della Lupa della Camera dei Deputati. Il Rapporto di quest’anno sarà l’occasione per valutare gli avanzamenti realizzati rispetto alle proposte formulate l’anno scorso e per identificare nuove proposte sul futuro dell’Italia che sottoporremo alle forze politiche nel corso dell’autunno, così da cercare di influenzare la predisposizione dei loro programmi elettorali. Peraltro, il Rapporto beneficerà del lavoro che stanno svolgendo i gruppi sugli indicatori e sulla modellistica per la valutazione d’impatto delle politiche sugli SDGs.
Parallelamente, grazie al lavoro che stiamo conducendo con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) e la Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (RUS), ci aspettiamo che dopo la pausa estiva venga potenziata in modo significativo l’offerta formativa sui temi dello sviluppo sostenibile nei diversi cicli scolastici, nelle università e nelle scuole di business. Cercheremo anche di realizzare iniziative formative nei confronti dei giornalisti e delle scuole di giornalismo (a partire dal master in giornalismo con specializzazione in sviluppo sostenibile che l’Università di Bologna, in collaborazione con l’ASviS, avvierà a settembre). Durante il Festival, infatti, abbiamo toccato con mano, ancora una volta, come nei media sia presente una significativa difficoltà ad abbracciare l’Agenda 2030 nella sua interezza.
Infine, da settembre cominceremo a programmare il Festival 2018, beneficiando delle lezioni apprese e delle tante proposte emerse nelle scorse settimane per renderlo ancora più ampio e rilevante.
Insomma, come potete vedere, il Festival ha caricato di ulteriore entusiasmo l’Alleanza e molti altri soggetti esterni ad essa e i prossimi mesi saranno l’occasione per trasformare tale entusiasmo in iniziative concrete per portare l’Italia sul sentiero dello sviluppo sostenibile.
Enrico Giovannini, Portavoce dell’ASviS