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Prima analisi degli SDGs a livello regionale: il Rapporto Lombardia 2017
Il Rapporto di Éupolis declina gli Obiettivi sul territorio e confronta il posizionamento lombardo con quello dei 21 Paesi europei facenti parte dell’Ocse.
Il Rapporto Lombardia 2017 indaga su come un livello di governo sub-nazionale possa contribuire al conseguimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (SDGs) declinandoli sul territorio, analizzando le politiche regionali più rilevanti rispetto ai target di interesse, e presentando prospettive e possibili sviluppi. Si tratta quindi di uno strumento di analisi di contesto che può orientare e sostenere le scelte strategiche dei decisori lombardi, anche in vista della possibile implementazione a livello regionale della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile.
Il documento, prima analisi completa degli SDGs a livello regionale, è stato realizzato da Éupolis Lombardia, l’Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione di Regione Lombardia, ed è stato presentato in un convegno che si è tenuto a Milano il 3 luglio. All’evento ha partecipato anche il portavoce dell’Alleanza, Enrico Giovannini, in quanto componente del Comitato tecnico-scientifico dell’Istituto.
Interessante il confronto tra la Lombardia e i 21 Paesi dell’Ue facenti parte dell’Ocse (Ue21) in termini di posizionamento rispetto agli SDGs. Gli Obiettivi 7 e 13 dell’Onu vengono trattati in un unico capitolo, mentre non viene trattato l’Obiettivo 14 sulla conservazione degli oceani e dei mari, vista la collocazione geografica della regione. Ecco alcuni dei dati che emergono dall’analisi:
- Ridurre povertà e vulnerabilità. Sebbene la povertà nella regione sia al di sotto della media nazionale, l’incremento è più significativo. È anche molto più bassa l’incidenza di persone a rischio di povertà o esclusione sociale: mentre l’Italia è il penultimo dei Paesi Ue21, la Lombardia si colloca dopo i primi quattro Paesi Ue21. In termini di deprivazione materiale l’Italia è terzultima nella classifica Ue21, ma anche la Lombardia è nella seconda metà della classifica.
- Agricoltura e nutrizione sostenibili. La produttività lombarda è significativamente superiore ai valori nazionali ed europei, ma il rapporto tra spesa pubblica in agricoltura e produttività è inferiore del 20% rispetto a quello nazionale. In termini di quota della superficie agricola destinata ad agricoltura biologica (2,06%), la regione è molto al di sotto del dato medio nazionale (7,9%).
- Buona salute. Il dato lombardo relativo all’aspettativa di vita alla nascita è il più alto di tutti i Paesi Ue21 (83,2 anni). Seguono la Spagna (83,0), l’Italia (82,7) e la Francia (82,4). I meno longevi sono i polacchi (76,7), gli slovacchi (76,7) e gli ungheresi (75,7).
- Educazione di qualità. I tassi di scolarità lombarda sono molto più alti di quelli nazionali, ma in termini di giovani che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione, la regione fa di poco meglio dell’Italia: 12,7% contro 13,8% in Italia e un valore mediano Ue21 del 7,9%.
- Parità di genere. Il rapporto tra quote percentuali di popolazione attiva femminile e maschile è migliore rispetto all’Italia. Il 4% delle donne lombarde ha subito violenza fisica o mentale nell’ultimo anno: il dato è solo di poco inferiore a quello nazionale (4,5%).
- Acque pulite. I livelli garantiti di acqua potabile in Lombardia sono tra i più alti in Italia, anche a fronte di un ciclo di depurazione in cui il carico organico depurato in relazione a quello generato è pari al 96%.
- Energia pulita e azioni per il clima. L’accesso all’energia è ampiamente garantito, con una quota di consumi coperti da rinnovabili pari al 12,5%. Questa percentuale è superiore a quella italiana, ma inferiore rispetto alle altre regioni del Nord. La Lombardia è poi l’unica regione italiana ad aver adottato una Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
- Occupazione e crescita economica. Nonostante il Pil pro capite lombardo sia diminuito tra il 2011 e il 2014, i livelli registrati sono stati comunque superiori rispetto al dato nazionale. Stabile il tasso di disoccupazione, anche se è diminuito tra i più giovani.
- Innovazione e infrastrutture. L’infrastruttura fisica ha indicatori di accessibilità superiori rispetto alla media italiana. La regione è anche la prima in Italia per numero di brevetti e start-up innovative.
- Ridurre le disuguaglianze. Nonostante il reddito medio delle famiglie lombarde sia superiore alle altre regioni, la disparità tra i redditi netti è tornata a crescere.
- Città e territori sostenibili. Se la qualità delle abitazioni e quella del trasporto pubblico locale sono al di sopra della media nazionale, è invece al di sotto lo spazio di verde pubblico.
- Produzione e consumo responsabili. Il territorio lombardo è utilizzato intensivamente sia rispetto alle risorse non rinnovabili sia rispetto a quelle biologiche. Solo il 5% dei rifiuti urbani provenienti da raccolta differenziata vengono conferiti in discarica.
- Tutelare ambiente e biodiversità. Sebbene la superficie forestale lombarda sia inferiore alla media nazionale, la Lombardia è la regione che effettua il maggior numero di controlli su piante e animali al rischio.
- Istituzioni efficaci e affidabili. In termini di giustizia, nelle carceri lombarde 14 detenuti su 100 sono in attesa di giudizio, contro i 16 su 100 in Italia. Inoltre, la percentuale di individui che dichiarano di avere difficoltà ad accedere ai servizi pubblici è molto ridotta.
- Promuovere le partnership per gli obiettivi. In termini di intervento pubblico nella cooperazione allo sviluppo, in Lombardia sono attive 105 Ong e sono particolarmente significative le attività promosse dalle università e dagli enti locali.
Scarica i materiali:
- Il programma del convegno di presentazione del 3 luglio
- Rapporto Lombardia 2017
- Rapporto Lombardia 2017 - Sintesi
di Lucilla Persichetti