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Allarme mare italiano: reati ambientali in crescita del 30%, costa sotto assedio
Nel 2023 si registra un’impennata di abusi edilizi, scarichi illegali e pesca fuorilegge. Legambiente denuncia un assalto senza precedenti al patrimonio naturale costiero e lancia dieci proposte per fermare l'emergenza. 12/9/24
L'impennata dei reati ambientali ai danni delle coste e del mare italiano è uno degli aspetti più allarmanti nel panorama delle emergenze ambientali del nostro Paese. Questa escalation, oltre a rappresentare una seria minaccia per l'ecosistema marino e costiero, è un forte ostacolo anche allo sviluppo economico e sociale delle comunità che vivono e operano lungo le coste italiane.
Il concetto di "mare violato" rappresenta l'insieme di reati e aggressioni contro le coste e il mare italiani. Nel 2023 sono stati accertati 22.956 illeciti penali, con una crescita del 29,7% rispetto al 2022, traducendosi in 8,4 reati per km di costa, cioè uno ogni 119 metri. Un incremento di reati, denunce e sequestri, nonostante il calo dei controlli (-8,4%). Le Regioni del Sud Italia, in particolare quelle a tradizionale presenza mafiosa, risultano le più colpite.
Il dossier "Mare Monstrum 2024", pubblicato il 4 settembre da Legambiente, attraverso l'Osservatorio nazionale ambiente e legalità, offre una panoramica dettagliata e aggiornata sulle principali aggressioni ambientali al patrimonio costiero italiano, evidenziando reati legati all'abusivismo edilizio, l'inquinamento del mare e la pesca illegale.

I principali reati ambientali nel 2023
Il documento descrive i reati più rilevanti dello scorso anno:
- il ciclo illegale del cemento. Rappresenta il 45% del totale dei reati, con oltre 10.257 reati nel 2023 (+11,1% rispetto al 2022), ed è il reato più diffuso. Colpisce soprattutto le Regioni del Sud e le aree costiere. Le costruzioni abusive distruggono il paesaggio e concorrono anche a ulteriori danni ambientali, come gli scarichi illegali in mare;
- l’inquinamento del mare e i rifiuti. Il mare italiano soffre per l'inquinamento derivante dall'abbandono di rifiuti e dagli scarichi illegali. Nel 2023 sono stati registrati 6.372 reati legati a questa problematica, con un incremento del 59,3%. Tra le Regioni più colpite spiccano Campania, Puglia e Calabria;
- la pesca illegale. La pratica continua a essere una minaccia per la biodiversità marina. Nel 2023 sono stati rilevati 4.268 illeciti penali, con un aumento dell'11,3%. Le Regioni a maggiore insediamento mafioso risultano essere le più colpite;
- la violazione del Codice della navigazione. Le violazioni relative alla nautica da diporto sono cresciute in modo esponenziale, con un +230% rispetto al 2022, registrando 2.059 illeciti penali. Anche le aree marine protette non sono state risparmiate da questo tipo di infrazioni.

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“Il ciclo illegale del cemento rappresenta la quota più significativa dei reati ambientali analizzati anche in questa edizione di Mare Monstrum, a causa, principalmente, della miriade di abusi edilizi che continuano a sfregiare l’Italia. Un fenomeno devastante per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico dell’intero Paese, che colpisce principalmente il Sud, in particolare le Regioni a tradizionale insediamento mafioso, e le aree costiere, le perle estive del Belpaese e su cui bisogna intervenire con una mano decisa e con abbattimenti non più rimandabili. L’abusivismo edilizio lungo le coste, inoltre, fa da moltiplicatore dei fenomeni d’inquinamento, a causa degli scarichi diretti in mare degli immobili costruiti illegalmente.” Enrico Fontana, responsabile Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente |
Le proposte di Legambiente
L’associazione ambientalista ha avanzato 10 proposte concrete per contrastare questi fenomeni.
“Anche quest’anno, con il report Mare mostrum, ribadiamo l’esigenza di rafforzare il ruolo e le attività di competenza di tutte le istituzioni coinvolte, dai singoli Comuni alle Regioni e alle Arpa. La nostra associazione, da sempre impegnata in attività di monitoraggio e di volontariato, avanza dieci proposte a Parlamento e Governo per tutelare in maniera più efficace lo straordinario patrimonio ambientale marino del Belpaese. Bisogna potenziare l’attività di demolizione degli immobili abusivi, e non prevedendo nuovi condoni, ammodernare e completare il sistema di fognature e depuratori, potenziare l’economia circolare e prevedere sanzioni più severe per la pesca illegale”.
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente
- Demolizione degli edifici abusivi. Ripristinare l'efficacia dell'art. 10bis della legge 120/2020 per consentire ai Prefetti di demolire le costruzioni abusive non abbattute dai Comuni.
- Fondi per la demolizione. Istituire un fondo di 100 milioni di euro l'anno per i Comuni e 50 milioni di euro per le procure e le prefetture per eseguire le sentenze di demolizione.
- Contrasto delle occupazioni abusive. Rafforzare l'azione contro l'occupazione illegale del demanio marittimo, garantendo la legalità e la tutela ambientale.
- Sanzioni per funzionari comunali e aziende. Introdurre sanzioni per i dirigenti comunali che non applicano le leggi sull'abusivismo edilizio e per le aziende che forniscono servizi a edifici illegali.
- Miglioramento dei sistemi fognari. Rafforzare e adeguare i sistemi di depurazione e fognature a livello nazionale per prevenire scarichi illegali.
- Efficienza nella depurazione. Incentivare il riutilizzo delle acque reflue per scopi agricoli e civili, migliorando la normativa e accelerando l'approvazione del Dpr per il riutilizzo delle acque.-
- Gestione dei rifiuti marittimi. Applicare rigorosamente la Direttiva 2019/883 per la raccolta dei rifiuti delle navi e vietare gli scarichi illegali in mare, anche oltre le 12 miglia.
- Prevenzione dell'abbandono di rifiuti. Promuovere politiche attive per prevenire la produzione e la dispersione di rifiuti lungo le coste.-
- Miglioramento dei controlli ambientali. Rafforzare l'efficacia delle Agenzie regionali di protezione ambientale, rendendo operativa la riforma del Sistema nazionale di protezione ambientale.
- Contrasto alla pesca illegale. Aumentare le sanzioni e migliorare le normative contro la pesca illegale per proteggere gli ecosistemi marini e le specie a rischio.

di Monica Sozzi
Fonte copertina: Report Mare Mostrum di Legambiente
