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Editoriale: Un programma intenso per portare la politica sul sentiero dello sviluppo sostenibile
di Pierluigi Stefanini, presidente dell'ASviS e Enrico Giovannini, portavoce dell'ASviS
Per l’Alleanza questo è stato un anno di realizzazioni importanti, ma ora dobbiamo far sì che la prossima legislatura assuma decisioni non episodiche, ma con una visione complessiva delle sfide che il Paese dovrà affrontare.
Il 2017 è stato un anno molto impegnativo per l’ASviS, ma pieno di soddisfazioni. Dal primo Festival dello sviluppo sostenibile al Rapporto pubblicato a settembre, dalla diffusione del corso e-learning per le scuole alla collaborazione con la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (Rus), dall’avvio dei gruppi di lavoro con le associazioni imprenditoriali al potenziamento degli strumenti di comunicazione, dall’aumento del numero di aderenti all’Alleanza al dialogo con le istituzioni centrali e locali, l’anno che si sta concludendo ha segnato un evidente cambio di passo della società civile italiana rispetto all’impegno per lo sviluppo sostenibile. E di questo non possiamo che rallegrarci e ringraziare tutti gli aderenti e il segretariato dell’Alleanza.
Ciononostante, non si può dire che un tale cambiamento si sia verificato anche nella politica, almeno a livello nazionale, nonostante l’attenzione crescente dell’opinione pubblica e dei cittadini a fenomeni connessi allo sviluppo sostenibile, come il cambiamento climatico. Benché i temi che hanno dominato il dibattito politico siano a pieno titolo parte dell’Agenda 2030, dalla disoccupazione alle migrazioni, dalla sicurezza alla povertà, dai rapporti tra le generazioni (pensioni) ai diritti civili, dalla qualità della scuola all’industria 4.0, la classe politica e la stampa incontrano ancora grandi difficoltà a collocare queste tematiche all’interno di uno schema complessivo, ma affrontano i problemi come se fossero indipendenti gli uni dagli altri.
Questo non vuol dire che non ci siano stati segnali positivi. L’approvazione ad ottobre della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile è stato un fatto importante, anche perché essa ha recepito sul piano della governance molte delle proposte dell’Alleanza, spostando alla Presidenza del Consiglio la responsabilità della gestione della Strategia. L’introduzione nel processo di programmazione economica e di valutazione delle politiche dei 12 indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (Bes) può rappresentare un cambiamento significativo nel modo di condurre le politiche economiche. La Strategia energetica nazionale approvata dal Governo va nella giusta direzione, tra l’altro prevedendo la dismissione delle centrali a carbone entro il 2025. La presentazione in Senato di una proposta di legge costituzionale che recepisce l’idea lanciata dall’ASviS di inserire nella Carta fondamentale della Repubblica il principio dello sviluppo sostenibile, anche se non potrà essere discussa in questa legislatura, purtuttavia pone questo tema all’attenzione della più alta sede parlamentare del nostro Paese.
Tutto ciò deve rappresentare uno stimolo per tutti noi ad operare con ancora maggiore entusiasmo e incisività per far sì che la prossima sia veramente la “legislatura dello sviluppo sostenibile”. Non abbiamo più tempo da perdere e quindi dobbiamo accelerare la transizione a uno sviluppo sostenibile da tutti i punti di vista. Per questo l’Alleanza si è data un programma intenso anche per il 2018, discusso e approvato nella recente Assemblea dei suoi membri. L’anno si aprirà con un pressing nei confronti dei partiti politici, i cui programmi verranno attentamente valutati rispetto alle diverse questioni dell’Agenda 2030 e i cui leader verranno invitati ad un evento dell’ASviS, così come fatto all’inizio del 2017. A gennaio prenderà il via il gruppo di lavoro della Rus sull’educazione allo sviluppo sostenibile nelle università, mentre verranno attuate le prime iniziative previste da quello delle associazioni imprenditoriali. L’ASviS pubblicherà una nuova versione del database sugli indicatori di sviluppo sostenibile e l’aggiornamento degli indicatori compositi per i diversi Goal.
Partirà poi la campagna #2030whatareUdoing, disegnata allo scopo di mobilitare imprese, istituzioni e singole persone sull’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. La seconda edizione del Festival si terrà dal 22 maggio al 7 giugno, coinvolgerà tutto il territorio nazionale e rappresenterà una straordinaria occasione per confrontarsi con le forze politiche all’indomani delle elezioni nazionali e regionali. Importanti saranno poi gli sviluppi a livello europeo, dove l’ASviS collabora con analoghe associazioni attive nei vari Paesi, visto che la Commissione Europea dovrà presentare una proposta per incorporare l’Agenda 2030 nelle diverse politiche di competenza dell’Unione.
Proseguirà poi l’impegno per la formazione dei docenti scolastici e andrà a regime la collaborazione con la Scuola nazionale di amministrazione per quella diretta ai dirigenti pubblici, mentre nel corso dell’estate è prevista l’organizzazione della prima scuola estiva sullo sviluppo sostenibile. Infine, ma certamente non meno importante, il Rapporto di settembre offrirà il consueto quadro informativo sulla posizione dell’Italia, con un particolare approfondimento sulla condizione dei diversi territori, e sulle politiche da attuare per portare il nostro Paese su un sentiero di sviluppo sostenibile.
Come si vede, un anno impegnativo e “sfidante”, ma l’importanza della posta in gioco richiede che tutte le componenti della società italiana si assumano appieno le proprie responsabilità, così da consentire al nostro Paese di adottare quanto prima le decisioni fondamentali da cui dipenderà il suo futuro.
A tutti coloro che seguono il lavoro dell’ASviS e si impegnano per lo sviluppo sostenibile va il nostro augurio per il nuovo anno.