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Nel Decreto Ristori ci sono alcune asimmetrie che vanno corrette
Durante un’audizione al Senato Enrico Giovannini ha evidenziato i punti deboli del Decreto. Bisogna estendere la platea dei beneficiari del Rem e iniziare a costruire un’economia meno irregolare. 10/11/20
Fare del Reddito di emergenza (Rem) uno strumento in grado di aiutare il maggior numero possibile di persone vulnerabili e dare un forte segnale di legalità a chi riceve i sostegni da parte dello Stato. Sono gli argomenti trattati dal portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini, durante un’audizione del 9 novembre davanti alla quinta Commissione Bilancio e sesta Commissione Finanze del Senato della Repubblica, nell'ambito dell'esame del “ddl 1994” per la conversione in legge del decreto legge del 28 ottobre n. 127, il cosiddetto “Decreto Ristori”.
Prima dell’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo intero nel nostro Paese persistevano forti livelli di disuguaglianze e, al contempo, ogni anno venivano sottratti alle casse dello Stato circa 110 miliardi di euro per via dell’evasione fiscale. Vogliamo davvero tornare a quel tipo di normalità?
È il delicato quesito a cui tocca rispondere attraverso una visione di medio e lungo periodo, e anche in un momento delicato come questo. “Per rendere l’economia italiana più equa”, ha dichiarato Giovannini, “potremmo orientare gli aiuti del Decreto Ristori nella giusta direzione con la creazione di un meccanismo di incentivazione alla compliance fiscale basato sui nuovi parametri di affidabilità fiscale (Isa). Per esempio, un’idea potrebbe essere quella di immaginare da qui a prossimi due anni che i soggetti che oggi ricevono i sostegni, come è giusto che sia, si spingano verso un livello di compliance più alto. L’intenzione non è quella quindi di condizionare gli aiuti in questo momento, ma di dare un segnale nella direzione di un’economia meno irregolare”.
Come dimostrato dal Rapporto ASviS 2020 la crisi ha impattato negativamente sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Per questo occorre da subito stimolare al massimo la resilienza trasformativa del sistema economico, in modo da creare un modello di sviluppo in grado di metterci al riparo da futuri shock economici, ambientali e sociali.
Inoltre, sempre nel merito del Decreto Ristori, durante l’audizione si è parlato del Rem, uno strumento di sostegno per le fasce più fragili della popolazione e proposto durante le prime fasi della pandemia dall’ASviS e dal Forum disuguaglianze e diversità.
“Con riferimento al Goal 1 dell’Agenda 2030 ‘Sconfiggere la povertà’, risulta importante la decisione del Governo contenuta nel Decreto Ristori di rifinanziare il Rem”, ha ricordato Giovannini che infine ha aggiunto: “Ma ci sono diversi aspetti da correggere. Lo strumento ha avuto infatti una serie di problemi di attuazione, gli stessi che tra l’altro avevamo segnalato a marzo. Adesso, in base all’analisi Inps svolta sui beneficiari del Rem, sappiamo come estendere la platea dei beneficiari. Parliamo dell’unico strumento su cui sono stati chiesti una serie di documenti sulla condizione patrimoniale, dobbiamo correggere questo tipo di asimmetrie, dando così una mano alle persone più fragili”.
di Ivan Manzo