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“I giovani sono gli azionisti di riferimento nelle strategie del nuovo governo”
ASviS live con Fico, Bonetti, Cingolani, Colao e Tinagli per un primo confronto sulla revisione del Pnrr. Stefanini ha presentato l’analisi dell’Alleanza anche sulla Legge di Bilancio 2021 e l’aggiornamento degli indicatori europei. 9/03/21
“Dobbiamo evitare il rischio che lo sviluppo sostenibile sia visto come un lusso. Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile devono diventare un quadro di riferimento privilegiato per la stesura del Pnrr”. Con queste parole il presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini ha aperto, martedì 9 marzo, l’evento di presentazione del rapporto “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di Bilancio 2021 e lo sviluppo sostenibile”. Il documento, frutto del lavoro degli oltre 800 esperti delle organizzazioni aderenti all’ASviS, presenta una valutazione approfondita del Piano di ripresa e resilienza, il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea, ma include anche l’esame della Legge di Bilancio 2021 alla luce dell’Agenda 2030 e l’aggiornamento degli indicatori compositi europei. All’incontro, trasmesso in diretta streaming, sono intervenuti il presidente della Camera, Roberto Fico, la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao, la presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo Irene Tinagli.
L’intervento di apertura è stato affidato al presidente della Camera Roberto Fico, che ha ricordato come il nuovo governo, sin dal suo insediamento, abbia dato centralità allo sviluppo sostenibile. “L’Agenda 2030 è un’occasione irripetibile per rilanciare su nuove basi il nostro modello di sviluppo”, ha detto Fico, “la crescita è tale solo se è sostenibile, dunque non possiamo e non dobbiamo misurarla solo con parametri legati al Pil. La transizione verso un modello sostenibile è l’unica via per garantire un benessere durevole ed equo alle prossime generazioni. Dobbiamo pertanto riconvertire il nostro sistema industriale e ricorrere a fonti di energia pulita e a basso costo. Passare da un’economia lineare a un’economia circolare, che massimizzi l’utilizzo delle risorse esistenti, riducendo contemporaneamente la dipendenza dalle nuove materie prime e diminuendo gli sprechi”.
Al termine dell’intervento del presidente della Camera, Stefanini ha ripreso la parola per presentare il Rapporto. Nella sua relazione, il presidente dell’ASviS ha insistito sulla necessità di “realizzare un Piano di ripresa e resilienza adeguato alle sfide che dobbiamo affrontare tutti insieme”. “Le politiche occupazionali”, ha aggiunto, “devono rispondere alle opportunità e alle sfide della transizione verde e digitale; devono essere correlate all’Agenda europea per le competenze, offrendo un volano alle nuove generazioni e alle donne. Occorre fare di più sulle politiche giovanili, investendo per favorire processi di imprenditorialità femminile. Serve, inoltre, un’accelerazione sull’economia circolare: le riforme devono tenere in conto la crescita culturale su questi temi da parte della popolazione italiana”.
Tutti punti che l’ASviS ha messo nero su bianco nel documento, segnalando nell’ultima stesura del Pnrr presentata dal precedente governo la mancanza di un’indicazione più dettagliata sulle priorità delle riforme necessarie; l’assenza di un allineamento ai nuovi target climatici europei; il mancato approfondimento di obiettivi fondamentali come la giusta transizione, il piano Garanzia giovani, l’Agenda europea delle competenze; la mancanza di una valutazione complessiva dei risultati attesi; l’assenza di temi fondamentali come la perdita di biodiversità, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’inquinamento.
Il dibattito è proseguito con gli interventi dei ministri Cingolani, Bonetti e Colao.
Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, ha illustrato il percorso intrapreso dal suo dicastero sui temi della sostenibilità: “È nostro dovere sviluppare un complesso di progetti utili per mettere in sicurezza quello che c'è da salvaguardare, potenziare le eccellenze, creare delle opportunità per le filiere industriali nazionali e ridurre differenze che sono un grande problema del nostro Paese da Nord e Sud. Secondo Cingolani, “il processo di transizione è un’operazione complessa. Da un lato dobbiamo pensare al futuro del nostro Paese, dall’altro a quello del pianeta. Il livello di sfida è alto, quello che decidiamo oggi influenza le future generazioni”.
Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia, ha messo in evidenza che “l’empowerment femminile è necessario per l’attivazione di uno sviluppo sostenibile con una visione strategica di prospettiva”. Bonetti ha sottolineato che “la parità di genere non è solo uno degli elementi di investimento, ma è una scelta di metodo che strutturalmente, integralmente e in modo trasversale deve guidare la redazione del Piano e del vivere sociale”. Ha concluso richiamando l’attenzione sul tema delle disuguaglianze, “un fattore che ha reso il nostro Paese fragile, non sufficientemente attrezzato a resistere all'urto che abbiamo subito e nemmeno capace della resilienza necessaria a rialzarsi”.
“Io ho avuto come riferimento i Cda, gli azionisti i mercati: ora il mio riferimento, al di là del presidente Draghi, sono i giovani”. Queste le parole di Vittorio Colao, ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, che ha aggiunto: “Non sarà una vera transizione digitale se non la leghiamo alla questione giovanile. Non avremo sviluppo se non investiamo per le nuove generazioni. Per Colao “il nostro è un Paese di grandi eccellenze, di ricerca, sviluppo e innovazione: vedo grandi capacità di fare rete e collegarsi. Non siamo forti, invece, nella capacità mettere a frutto velocemente l'innovazione, abbiamo un insieme di norme e regole che non sono ostacolo alle idee bensì alla sperimentazione delle idee”. Colao ha indicato le sue priorità a partire dalla digitalizzazione, “perché non è possibile che certe aree del Paese non siano collegate. Penso agli studenti, ma lo stesso vale per la sanità. Stiamo rivedendo i piani, forse dovremo spendere di più, ma soprattutto dobbiamo fare. Non ci possiamo permettere di avere anni di ritardo sulla banda larga”.
Irene Tinagli, presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, ha sottolineato l’impegno delle istituzioni Ue sullo sviluppo sostenibile: “Questo sforzo europeo è diventato il nuovo punto di riferimento per gli investimenti privati e pubblici. Stiamo declinando il tema della sostenibilità anche con interventi nuovi come la tassonomia degli investimenti verdi”.
Il presidente dell’ASviS ha concluso il dibattito, ricordando come l’Alleanza si proponga come “sentinella” affinché gli Obiettivi dell’Agenda 2030 vengano centrati, nonostante la pandemia, e ha ringraziato Enrico Giovannini, adesso ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili del governo Draghi, per l’impegno alla guida dell’ASviS in questi anni. “Vogliamo realizzare”, ha detto infine Stefanini, “quella ‘amicizia sociale’ di cui ha parlato Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti”.
All’incontro on line hanno partecipato oltre 23mila persone sui canali ASviS, alle quali vanno aggiunte quelle collegate attraverso Ansa, Il Sole 24 Ore, La Repubblica e Radio Radicale.
di Andrea De Tommasi
Rivedi il video integrale dell’evento
Per vedere gli estratti degli interventi:
Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia
Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica
Vittorio Colao, ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale