Notizie
Fotovoltaico: Germania più grande mercato solare d’Europa, Italia al sesto posto
Complice la crisi energetica, i Paesi europei investono nel solare. L’Ue registra un +47% rispetto alla capacità fotovoltaica installata nel 2021. La revisione dei Piani nazionali per l'energia e il clima può segnare la svolta. 11/1/23
“Il 2022 è stato l'anno in cui l'energia solare ha mostrato per la prima volta il suo vero potenziale nell'Ue, spinta dai prezzi record dell'energia e dalle tensioni geopolitiche che hanno ampiamente migliorato l’interesse commerciale per questa fonte energetica”. A dirlo è il rapporto “Eu market outlook for solar power 2022-2026”, prodotto da Solar power Europe con l’obiettivo di comunicare “l'immensa potenzialità” di questa energia rinnovabile, considerata “il motore che guida il Green deal europeo”.
Il mercato europeo. Nello specifico, riporta il documento, i 27 Stati membri dell’Unione, “non più vincolati da gravi strozzature della catena di approvvigionamento e restrizioni legate al Covid-19”, hanno registrato un aumento di 41,4 gigawatt (Gw) di nuova capacità solare fotovoltaica installata connessa alle reti, un 47% in più rispetto ai livelli del 2021. “Un aumento così elevato non sembrava possibile un anno fa”, si legge nel Rapporto, “quando il mercato solare era già cresciuto del 41% (+28,1 Gw) rispetto al 2020, segnando l'anno migliore nella storia”. Ma il ruolo dell'energia solare è mutato considerevolmente, poiché gli Stati membri hanno identificato in questa tecnologia “una soluzione rapida ed economica per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi”.
SCOPRI IL QUADERNO ASVIS "LA TRANSIZIONE ECOLOGICA GIUSTA"
Il mercato nazionale. Come nel 2021, la Germania si conferma il più grande mercato solare d’Europa, con 7,9 Gw di nuova capacità installata, seguita da Spagna (+7,5 Gw), Polonia (+4,9 Gw), Paesi Bassi (+4,0 Gw) e Francia (+2,7 Gw). Mentre i primi cinque mercati dell'Ue sono rimasti stabili nelle loro posizioni, Portogallo e Svezia sono entrati nella top ten, a scapito di Ungheria e Austria. L’Italia si attesta invece al sesto posto, con 2,6 Gw di nuova capacità installata “e una crescita annuale del 174%”. Il documento indica tra i motori di questo trend positivo gli incentivi Superbonus 110% e gli elevati prezzi dell'elettricità, che hanno aumentato l'attrattiva dei modelli di business dell'autoconsumo. Tra gli ostacoli, l’autorizzazione e l'identificazione di terreni idonei per la costruzione degli impianti fotovoltaici, procedure in via di semplificazione.
“Siamo fiduciosi che un'ulteriore crescita annuale del mercato consentirà di superare tutte le aspettative”, si legge nel documento, “oltrepassando i 50 Gw nel 2023” e raggiungendo più del doppio della produzione odierna nel 2026, arrivando a 85 Gw.
LEGGI ANCHE - COMUNITÀ ENERGETICHE IN CRESCITA IN ITALIA, MA IN POCHI ANCORA LE CONOSCONO
Afferrare l'opportunità solare. “La preparazione per il solare inizia con la pianificazione”, aggiunge il Rapporto, e l'imminente revisione dei Piani nazionali per l'energia e il clima (Pnec) degli Stati membri, prevista per giugno 2023, può essere da questo punto di vista un momento di svolta. Per questo la Solar power Europe ha identificato cinque punti chiave per lo sviluppo degli impianti fotovoltaici, punti su cui i policy maker “devono porre attenzione”, sia a livello nazionale che europeo:
- aumentare il numero di installatori di energia solare certificati e formare una forza-lavoro qualificata;
- mantenere la stabilità normativa e la certezza degli investitori per il solare e le rinnovabili;
- consentire un'integrazione più agevole degli impianti fotovoltaici nella rete, in particolare a livello di distribuzione;
- migliorare la pianificazione territoriale e le procedure di autorizzazione per l’energia solare, in armonia con le persone e la natura;
- garantire catene di approvvigionamento fotovoltaiche sostenibili e affidabili.
“L'errore più grande che possiamo fare è dare le cose per scontate”, conclude il Rapporto. “Prepararsi significa agire, è l'opposto dell'autocompiacimento”.
di Flavio Natale