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I messaggi dell’Hlpf: Agenda 2030 e pace sono interdipendenti, si rafforzano a vicenda
Tra i temi al centro dell’incontro annuale: la cancellazione del debito dei Paesi poveri, l’uso dell’acqua, la crisi climatica, l’energia e l’innovazione. L’Europa ha presentato la sua Voluntary national review. 21/7/23
Le modalità per assicurare l’acqua potabile al tempo della crisi climatica e accelerare la trasformazione del sistema energetico in chiave rinnovabile, il ruolo delle città e dell’innovazione, l’importanza della cooperazione. Sono questi alcuni degli elementi messi sul tavolo di dibattito dell’ultimo High-level political forum (Hlpf), l’evento annuale delle Nazioni unite nato per monitorare i progressi sull’Agenda 2030 e i suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Durante i dieci giorni di summit, dal 10 al 20 luglio presso il palazzo di vetro di New York, 40 Stati hanno anche presentato le loro “Voluntary national review” (Vnr), il documento con cui vengono fornite informazioni su come si è deciso di attuare l’Agenda 2030 a livello nazionale. Per la prima volta la revisione volontaria è stata presentata anche dall’Unione europea, per conto dell’Italia ha partecipato al forum la sottosegretaria di Stato al ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale Maria Tripodi.
Breve cronaca del summit
Il Forum politico di alto livello del 2023 sullo sviluppo sostenibile (Hlpf) si è aperto con una riflessione dei delegati sullo stato dell’Agenda 2030 e sull’importanza di instaurare nuovi partenariati globali supportati dall’aiuto della finanza, della scienza, della tecnologia e dell'innovazione. Per contrastare la crisi finanziaria, iniziata con il Covid ed esacerbata dal conflitto in Ucraina, i relatori hanno sottolineato che occorre aumentare e potenziare la mobilitazione del capitale privato; lavorare sulla cancellazione del debito che sta schiacciando i Paesi più poveri del mondo; finanziare l’acquisizione di soluzioni al cambiamento climatico attraverso meccanismi che non creino nuovo debito; investire nella resilienza delle comunità più vulnerabili alle crisi economiche, sociali e ambientali.
Nel suo intervento del 18 luglio, il segretario generale delle Nazioni unite António Guterres ha ricordato che la fame nel mondo è tornata a crescere ed è ora ai livelli del 2005, che per colmare la disuguaglianza di genere, di questo passo, occorrerebbero 300 anni, e che quasi 600 milioni di persone sperimenteranno nel 2030 la povertà estrema se non cambiano le cose. Guterres ha poi invitato tutte le nazioni a partecipare al prossimo summit sul futuro degli SDGs di settembre presentando piani e impegni chiari e ha sottolineato che le architetture finanziarie globali e di riduzione del debito devono essere urgentemente riformate; in particolare, ha parlato della necessità di sbloccare un “pacchetto finanziario” di 500 miliardi di dollari all'anno da destinare ai Paesi in via di sviluppo.
Il Segretario generale dell’Onu ha anche presentato lo studio “A new agenda for peace”, chiedendo misure forti per prevenire i conflitti a livello globale e affrontare le divisioni geopolitiche, dando priorità alle attività diplomatiche. "Il periodo post guerra fredda è finito e ci stiamo muovendo verso un nuovo ordine globale e un mondo multipolare”, ha affermato, “Dobbiamo accelerare l'attuazione dell'Agenda 2030, riconoscendo che la prevenzione a tutte le forme di violenza e lo sviluppo sostenibile sono interdipendenti e si rafforzano a vicenda".
Hoesung Lee, presidente dell’Ipcc (il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici), ha ribadito che il taglio delle emissioni climalteranti rappresenta in questo momento il miglior contributo che si può dare allo sviluppo sostenibile.
Al Forum è intervenuto, inoltre, Edward Ndopu, SDG Advocate e rappresentante dei giovani in Sud Africa, che ha tenuto il primo discorso programmatico all’Hlpf di una persona disabile ricordando l'importanza di integrare in modo significativo i giovani nei processi decisionali.
Acqua, energia, innovazione e città resilienti
Il raggiungimento dell'Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 6 su acqua pulita e servizi igienico-sanitari è messo in discussione. I delegati hanno ricordato che siamo “in modo allarmante fuori strada", come specificato anche dallo studio “SDG 6 synthesis report 2023 on water and sanitation” rilasciato a maggio del 2023. Tra le proposte emerse per invertire il trend negativo che ha investito la risorsa idrica troviamo la possibilità di creare centri scientifici regionali per la condivisione di conoscenze in grado di metterci al riparo dall'insicurezza idrica; rafforzare l'inclusione delle comunità e delle autorità locali nei processi multilaterali; adottare un paradigma di prevenzione dei rischi.
Quello di assicurare un’energia pulita e accessibile (Obiettivo 7 dell’Agenda 2030) entro il 2030 è invece "una sfida senza precedenti ma che resta possibile”. Per accelerare il percorso di transizione energetica i delegati hanno fatto riferimento anche all’Obiettivo 9 su “imprese, innovazione e infrastrutture” dato che l'innovazione può e deve essere un "punto di svolta" per molti Obiettivi dell’Agenda 2030. In generale, bisogna più che raddoppiare il ritmo sul miglioramento dell'efficienza energetica e Damilola Ogunbiyi, Copresidente di Un energy, ha affermato che "abbiamo l'opportunità e l'obbligo di invertire questa tendenza, l'energia è legata al raggiungimento di due terzi dei 169 Target dell’Agenda 2030”.
Per quanto riguarda “Città e comunità sostenibili”, l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 non può essere raggiunto senza garantire l'accesso a tutti di un trasporto pubblico sostenibile e senza rendere le città più percorribili a piedi e con mezzi green, come la bicicletta.
La revisione volontaria dell’Ue
Nel documento l’Europa ha ribadito il suo impegno sullo sviluppo sostenibile, da portare avanti grazie a un approccio integrato. “L'Unione europea mira a un elevato standard di ambizione attraverso politiche e strategie profondamente trasformative, come il Green deal europeo, che sono intrinsecamente legate al perseguimento degli obiettivi, e promuove la trasformazione globale verso un mondo sostenibile e pacifico”, si legge nella Vnr dell’Ue. “Le priorità della Commissione europea sono strettamente interconnesse con le cinque P (persone, pianeta, prosperità, pace e partenariato) del preambolo dell’Agenda 2030”, prosegue il documento. La revisione volontaria dell'Unione fornisce una sintesi completa delle azioni a sostegno dell'attuazione degli Obiettivi e include alcune considerazioni sulla coerenza delle politiche. In questo articolo maggiori informazioni sulla revisione volontaria.
di Ivan Manzo
Fonte copertina: IISD/ENB - Kiara Worth