Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Progetti e iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Rapporto MobilitAria 2024: l’inquinamento nelle città italiane rimane stabile

In nessuna Città metropolitana c’è stata una crescita dei valori di biossido di azoto. Milano e Firenze più vicine ai target 2030 su clima e mobilità. Stimato per la prima volta l’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento.  27/5/24

lunedì 27 maggio 2024
Tempo di lettura: min

Realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche, il Rapporto “MobilitAria 2024” ha analizzato i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2023 nelle 14 Città metropolitane italiane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia). Lo studio ha preso in esame le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) e materiale particolato (PM10, PM2,5), confrontando i dati registrati nel 2023 con quelli dell’anno precedente in termini di tasso di crescita ed evidenziando i superamenti orari di NO2 e i superamenti giornalieri per il PM10.

Che aria tira

La maggior delle città analizzate registra, anche se di pochi punti percentuali, una riduzione delle concentrazioni medie di NO2 che varia dal 3% al 12%. Restano invariate le concentrazioni a Cagliari, Bologna e Bari. Fatta eccezione di Cagliari con 1 superamento e Napoli con 5 superamenti del limite orario, nessuna delle altre città registra superamenti. Per quanto riguarda PM10 e PM2,5 invece, Roma, Torino, Milano, Genova, Bari, Bologna, Cagliari, Napoli registrano un decremento delle concentrazioni del PM10, mentre per Messina, Palermo e Firenze il 2023 è stato un anno in modesta risalita. Stabili Venezia e Catania. Nonostante la generale tendenza in discesa delle concentrazioni, per Torino, Milano, Cagliari, Napoli e Venezia si rilevano diversi episodi di superamento del limite annuale. Confrontando i risultati con l’anno precedente, i superamenti hanno subito una riduzione importante per Milano, Torino, Cagliari e Venezia.

Legambiente: “misure di riduzione dell’inquinamento inesistenti o troppo lente”

Lotta allo smog ancora in salita: se fossimo nel 2030, sarebbe fuorilegge l’84% di città italiane per il PM2.5, il 69% per PM10 e il 50% per NO2. Rapporto Mal’aria 2024: agire su mobilità, riscaldamento e agricoltura.  [VIDEO12/2/24 

Analizzando la concentrazione di PM2,5 nelle 14 città, non sono evidenti criticità in nessuna di esse e, più nello specifico in ogni città si registra una diminuzione della concentrazione, sia nelle stazioni di traffico e che in quelle di fondo (ad esclusione della città di Messina che risulta stabile).

L’impatto su salute ed economia

L’inquinamento atmosferico è uno dei maggiori rischi ambientali per la salute umana in Europa e nel mondo. L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha stimato che nel 2021 in Italia ci sono state più di 40mila morti premature attribuibili all’esposizione a concentrazioni al di sopra degli standard europei per il particolato atmosferico (PM2,5) e più di 16mila morti per il biossido di azoto (NO2). Lo studio evidenzia che i valori medi annui registrati per le 14 Città metropolitane nel 2023, seppur diminuiti, ancora presentano delle importanti criticità. Se si valuta l’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico sono ancora molte le morti premature e gli anni di vita persi (Years of life lost, Yll) associati all’inquinamento atmosferico in Italia: fino a 2.755 morti premature a Roma, 2.059 a Milano. L'impatto economico del Valore di una vita statistica (Value of a statistical life, Vsl), che quantifica quanto si risparmia riducendo il rischio di morte prematura a causa degli inquinanti del traffico, varia notevolmente tra le 14 città esaminate nel Rapporto, con stime che vanno da 17 milioni di euro (Cagliari) fino a più di 7 miliardi di euro (Milano).
“L’arrivo della nuova normativa sulla qualità dell’aria, seguendo i limiti più severi dell'Oms, rappresenta una sfida ambiziosa che punta alla riduzione di questi impatti sanitari attraverso degli interventi che dovranno essere messi in campo a livello nazionale e locale per ridurre l’inquinamento e ottenere un beneficio ambientale e anche economico”, ha dichiarato Francesco Petracchini, direttore facente funzione del Dipartimento di Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr e co-curatore del report. Le città, conclude il Rapporto, devono ottenere gli strumenti e le regole appropriate per poter svolgere le loro funzioni, intervenendo su una serie di punti tra cui: la sicurezza stradale, il riequilibrio degli spostamenti tra spostamenti privati e con mezzi pubblici, incentivando il trasporto pubblico, rafforzando il trasporto ferroviario, ampliando la mobilità ciclistica e pedonale, implementando le low emission zone nelle città, e puntare sull’elettrificazione dei veicoli e dei servizi.

La mobilità sostenibile

Non è mancato un quadro della distanza delle città dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Nella nuova edizione di MobilitAria 2024, l’indice sintetico che misura lo stato della mobilità sostenibile delle città è stato aggiornato con i nuovi dati, esteso a quattro città (Bergamo, Padova, Parma, Prato) che insieme a Bologna, Firenze, Milano, Roma e Torino fanno parte delle città Netzero 2030 (selezionate dalla Commissione Europea per raggiungere un impatto climatico zero entro il 2030), e integrato con nuovi indicatori. Per i due anni in cui sono disponibili i dati – 2020 e 2021 – Milano e Firenze si avvicinano di più ai target, contrariamente a Reggio Calabria, che nel 2021 registra il -104% e un grave deficit di mobilità sostenibile.

di Tommaso Tautonico

 

Fonte copertina: montypeter, da 123rf.com

Aderenti