Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Lavoro e giovani: il 77% si sente abbandonato nella ricerca di un impiego

I giovani italiani affrontano difficoltà enormi nel trovare un’occupazione. Mancanza di supporto, ansia e strumenti inadeguati ostacolano l’incontro tra domanda e offerta. Numeri e proposte dall’Osservatorio Jobiri. 17/2/2025

lunedì 17 febbraio 2025
Tempo di lettura: 4 min

I giovani in Italia si sentono soli nella ricerca di un impiego, l’attuale sistema di supporto al lavoro è inadeguato, serve un’evoluzione. Lo dice l’Osservatorio Jobiri "In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca lavoro", che ha analizzato le difficoltà di 1.100 giovani tra i 18 e i 29 anni nel trovare un’occupazione, attraverso un questionario online somministrato tra gennaio e dicembre 2024. 

L’insicurezza economica, la rapida evoluzione del mercato e la mancanza di supporto istituzionale rendono il processo di ricerca del lavoro sempre più complesso e frustrante. L’integrazione di nuove tecnologie, l’aggiornamento dei servizi di orientamento e un maggior coinvolgimento delle istituzioni sono fondamentali per colmare il divario tra giovani e mercato del lavoro. La sfida è aperta e le soluzioni esistono. Ora è tempo di metterle in pratica.

Numeri e testimonianze: il divario tra giovani e mercato del lavoro 

La ricerca di un impiego si conferma una fonte di ansia e stress per la maggior parte dei giovani. Il 68% di loro vive il processo con un senso di insicurezza e paura di non riuscire a ottenere un'opportunità. Questa condizione emotiva, spesso aggravata dalla mancanza di riscontri positivi, porta molti candidati a perdere fiducia nelle proprie capacità.

Oltre all'ansia, un problema significativo riguarda la difficoltà nel presentare adeguatamente le proprie esperienze lavorative e formative. L’89% dei giovani non sa come valorizzare il proprio curriculum e affrontare un colloquio in modo efficace. Questa lacuna incide direttamente sulle possibilità di successo, facendo sì che candidati validi non riescano a emergere nel mercato del lavoro.

Il 77% dei giovani segnala la mancanza di supporto adeguato nella ricerca del lavoro. Questo aspetto riguarda tanto le istituzioni quanto i servizi di orientamento, che spesso non riescono a fornire strumenti utili per affrontare le difficoltà del mercato occupazionale.

Anche l’utilizzo dei social professionali rappresenta un nodo critico: il 72% dei giovani ha profili LinkedIn poco curati o non aggiornati, limitando così le proprie possibilità di networking e di essere individuati dai recruiter.

Cosa non funziona nei servizi di supporto al lavoro?

L’Osservatorio evidenzia che le istituzioni e i servizi di career coaching spesso non riescono a stare al passo con le esigenze del mercato. Uno dei problemi principali è la carenza di personale: in Italia, ogni operatore di un centro per l’impiego deve seguire in media 254 disoccupati, un numero molto superiore rispetto ai 54 della Francia e ai 30 della Germania. Questa sproporzione compromette la qualità del supporto offerto ai giovani in cerca di lavoro.

Un altro limite significativo riguarda l’uso di strumenti obsoleti, lamentato dal 65% dei giovani intervistati. Infatti, i software impiegati nei processi di selezione e orientamento risultano spesso inadeguati, rallentando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e rendendo il percorso di ricerca ancora più complesso per i candidati. Un problema che mette in evidenza la necessità di una trasformazione digitale nei servizi pubblici di orientamento al lavoro.

Infine, emerge una mancanza di formazione pratica che penalizza i giovani. Molti di loro completano il percorso di studi senza acquisire competenze concrete e spendibili nel mercato del lavoro. Questa lacuna contribuisce a rendere più difficoltosa l’integrazione professionale, aumentando il senso di smarrimento e incertezza tra chi si affaccia al mondo del lavoro.

Le proposte di Jobiri: tecnologie e strategie innovative

L’Osservatorio propone soluzioni concrete per affrontare i limiti analizzati nel corso dell’analisi. Tra le strategie suggerite:

  • sfruttare il supporto dell’Intelligenza Artificiale per ottimizzare CV, lettere di presentazione e profili LinkedIn;
  • potenziare il career coaching con strumenti digitali avanzati;
  • rendere i servizi di orientamento più accessibili attraverso piattaforme online e supporto personalizzato;
  • migliorare la preparazione ai colloqui con simulazioni e tecniche di gestione dello stress.

Consulta l'Osservatorio

 

di Monica Sozzi

 

Copertina: Unsplash

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