Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Luisa Leonzi
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

La top ten dei Paesi più innovativi al mondo: ecco quali sono

Ricerca e sviluppo, forte settore privato, istituzioni autorevoli, educazione: questi i fattori chiave delle economie che guidano la classifica globale dell’innovazione. L’analisi del Global Innovation Index 2025. 10/10/25

venerdì 10 ottobre 2025
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Anche nel 2025, per il 15esimo anno consecutivo, la Svizzera si conferma leader mondiale dell'innovazione. Svezia e Stati Uniti d'America mantengono rispettivamente la seconda e la terza posizione, seguite da Corea del Sud e Singapore che completa la top five. Questi Paesi con le migliori performance condividono punti di forza comuni: elevata intensità di ricerca e sviluppo, istituzioni eccellenti, un solido sistema educativo e un settore privato fortemente innovativo.

La Cina entra per la prima volta nella classifica dei primi dieci Paesi innovatori, mentre le economie a medio reddito – India, Turchia, Vietnam, Filippine, Indonesia, Marocco, Albania e Iran – sono quelle che hanno registrato la crescita più rapida dal 2013. È quanto riporta il Global innovation index di quest’anno, pubblicato dalla World intellectual property organization (Wipo) che, analizzando 139 Paesi, stila una classifica di quelli più innovativi al mondo. Concepito per fornire un quadro il più completo possibile, l'Indice comprende circa 80 indicatori, tra cui misure relative al contesto politico, all'istruzione, alle infrastrutture e alla creazione di conoscenza di ciascuna economia.

L'ingresso della Cina nella top ten è ancora più sorprendente se si considera il suo status di economia a medio reddito. Fino a qualche decennio fa, nell’immaginario collettivo si pensava al “Dragone celeste” come al Paese “che sa solo copiare bene”, evidenzia lo studio. Tuttavia, nel 2024 il Paese del Sol Levante ha scalzato la Germania. I suoi punteggi per gli output, ovvero brevetti, marchi, esportazioni e simili, sono stati migliori del previsto, considerando il livello degli input, cioè istruzione, spesa per la ricerca e così via. L’Italia è 28esima.

I principali cluster di innovazione al mondo, valutati quest’anno anche sulla base degli accordi di venture capital, insieme ai depositi di brevetti e alle pubblicazioni scientifiche interessano sei continenti su sette. Seguendo questo nuovo approccio, Shenzhen, Hong Kong e Guangzhou (Cina e Hong Kong, Cina) si posizionano in cima alla classifica mondiale, seguiti da Tokyo, Yokohama (Giappone), San Jose, San Francisco (Stati Uniti), Pechino (Cina) e Seul (Repubblica di Corea). New York, Londra e Los Angeles si uniscono ora alla top dieci.

Per il terzo anno consecutivo, la Cina è in testa con il maggior numero di cluster, ben 24. Seguono a breve distanza gli Stati Uniti con 22, la Germania con sette, India e Regno Unito con quattro ciascuno. San Jose-San Francisco (Stati Uniti) e Cambridge (Regno Unito) sono i due cluster a più alta intensità di innovazione in relazione alla densità di popolazione.

A livello globale, nel 2024, gli investimenti in innovazione hanno fatto segnare una ripresa rispetto al passato, anche se, in generale, la crescita degli investimenti si è attestata a un livello storicamente basso. Pure dal punto di vista tecnologico ci sono stati progressi su quasi tutti i fronti (ad eccezione del comparto farmaceutico), con l'efficienza dei supercalcolatori e i prezzi delle batterie che hanno guidato il trend positivo.  

L'impatto socioeconomico dell'innovazione si conferma largamente positivo, con forti guadagni in termini di produttività, risultati sanitari e riduzione della povertà. Tuttavia, le sfide climatiche persistono e gran parte di questa spesa si è concentrata in America e incanalata verso un unico settore: l'intelligenza artificiale.

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