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#MettiamoManoalFuturo: la call to action social per i comportamenti virtuosi
Attraverso i social media durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile sono state raggiunte 5 milioni di persone. Tra le centinaia di iniziative, spiagge ripulite dai rifiuti plastici e l’insegnamento dell’inglese ai bambini tailandesi. 25/6/2019
Attraverso oltre 2mila tweet e altri contenuti diffusi su Facebook e Instagram sono state 5 milioni le persone raggiunte sui social dalla call to action #MettiamoManoalFuturo lanciata lo scorso aprile dall’ASviS, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’Agenda 2030, favorire il confronto, condividere le migliori iniziative e incentivare le richieste che “dal basso” impegnino la leadership del Paese al rispetto degli accordi presi in sede Onu. Una chiamata all’azione, che ha coinvolto imprese, organizzazioni, istituzioni e singoli cittadini a mobilitarsi per raggiungere condizioni sociali, ambientali ed economiche più sostenibili grazie ad azioni incentrate sui 17 Obiettivi dell’Agenda 2030.
Per due mesi la call to action ha stimolato la discussione e la diffusione di buone pratiche su tematiche legate a mobilità sostenibile, lotta alla fame nel mondo, formazione e istruzione, finanza e green bond, biodiversità e cambiamento climatico, povertà e disuguaglianze, innovazione e lavoro. Tutti punti chiave dell’Agenda 2030 che possono essere affrontati soltanto attraverso la cooperazione tra Paesi, altro tema messo in risalto da #MettiamoManoalFuturo. Una campagna che ha sottolineato la necessità di velocizzare le strategie messe in campo. Si avverte infatti l’esigenza di un cambiamento repentino nelle politiche e nei comportamenti di tutti i giorni: restano solo undici anni per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, e i dati dicono che c’è ancora molto da fare.
Sono più di cento le iniziative a cui ha dato voce la call to action, in particolar modo durante il periodo del terzo Festival dello Sviluppo Sostenibile, in tutta Italia dal 21 maggio al 6 giugno. Tra queste ne segnaliamo alcune messe in atto da fondazioni, imprese, organizzazioni della società civile e singoli cittadini con obiettivi diversi ma ugualmente d’impatto:
- il progetto d’informazione della Fondazione Barilla center for food & nutrition (Bcfn) ha messo in evidenza come solamente il 9% dei ragazzi è consapevole che il cibo rappresenti un fattore chiave della sostenibilità, attraverso la domanda: “Quanti pensano che seguire una dieta sostenibile sia una buona pratica per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030?”
- Il progetto di “disseminazione” PVC UpCycling, promosso da R.Ed.El con il partenariato scientifico dell’Università della Calabria ed Enea, che mira al perseguimento del Target 9.4 dell’Agenda 2030. Economia circolare e rifiuti zero l’obiettivo del progetto che, grazie al recupero e al riciclo dei cavi elettrici degli impianti per l’energia, ha dato nuova vita a prodotti a basso impatto ambientale.
- A inizio giugno, invece, oltre 50 chilogrammi di rifiuti sono stati raccolti da 63 dipendenti Enel che, con l’aiuto dell’associazione ambientalista Marevivo, hanno ripulito la spiaggia di Santa Severa, poco lontana da Civitavecchia, da pneumatici, cotton fioc, mozziconi di sigaretta, polistirolo, bicchieri di plastica e bottiglie.
- Con lo stesso obiettivo di ripulire le spiagge da rifiuti plastici è stata svolta anche l’attività condotta dall’istituto di ricerca Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc Climate) nel veneziano.
- La Sustainable Development School di Milano ha organizzato un confronto con circa 500 studenti sul tema del cambiamento climatico in relazione alle scelte da parte dei consumatori. Il dibattito ha messo in luce come comportamenti consapevoli possono orientare le strategie delle aziende verso l’equilibrio socio-ambientale.
- Infine, Elia Senese, studente universitario, intervistato ai microfoni di Rai Radio Uno ha raccontato come trasferirsi in Tailandia per un mese e mezzo per insegnare inglese ai bambini di sei-sette anni sia stata “un’esperienza fuori dal comune, che mi ha aperto la mente e che consiglierei a tutti di fare". Una decisione nata dal desiderio di contribuire al Goal 4 dell’Agenda 2030, istruzione di qualità, donando così ai ragazzi tailandesi un’opportunità in più per vivere una vita equa e inclusiva.
di Ottavia Ortolani e Ivan Manzo