Notizie
Nasce la Rete dei Comuni sostenibili, per la sostenibilità delle politiche locali
Il progetto, primo a livello europeo, misurerà la coerenza delle politiche territoriali con il principio di sviluppo sostenibile, favorendo il percorso verso i 17 SDGs. In arrivo anche cinque scuole per amministratori locali. 19/01/21
“L’obiettivo della Rete dei Comuni sostenibili è ambizioso: essere la prima realtà europea di certificazione sulle politiche di sostenibilità per i Comuni”. Con queste parole Valerio Lucciarini, direttore della lega delle Autonomie locali italiane (Ali), ha aperto il 14 gennaio la conferenza di presentazione della Rete dei Comuni sostenibili, promossa da Ali, Associazione Città del Bio e società di servizi Leganet. Il progetto intende favorire il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e delle linee guida del Benessere equo e sostenibile (Bes) a livello locale.
Per raggiungere questi obiettivi, la Rete si prefigge principalmente tre compiti:
- misurare, tramite indicatori affidabili e aggiornati (circa 160), l’effetto delle politiche di governo locale sugli ambiti considerati dal Bes e dall’Agenda 2030;
- stimolare la redazione di “Piani di azione per il Comune sostenibile”, con lo scopo di migliorare gli indicatori, così come la qualità della vita e dell’ambiente, dell’ente locale di riferimento;
- accompagnare i Comuni e le Unioni di Comuni nella partecipazione a bandi europei, statali o regionali relativi alle politiche della sostenibilità, anche in vista dell’attuazione delle linee di intervento definite dall’Unione europea.
Aderendo alla Rete, i Comuni accettano dunque di essere misurati annualmente sulla base del set di indicatori predisposti dalla Rete, in modo da guadagnare la denominazione di “Comune sostenibile”.
“La grande novità della Rete dei Comuni Sostenibili è che, anno dopo anno, potremo misurare, in tutti i Comuni, le azioni di governo, la coerenza delle politiche locali col principio di sostenibilità, rendendola dunque concreta” ha dichiarato Matteo Ricci, presidente nazionale Ali e sindaco di Pesaro. “Se guardiamo ai prossimi mesi, il Paese post-Covid, le risorse del Recovery Plan che segneranno la ripresa e la trasformazione del Paese, sarà fondamentale misurare le politiche locali, che dovranno migliorare la qualità della vita e i nostri territori. I Comuni sono gli unici che possono far ‘cadere a terra’ le linee programmatiche decise al livello nazionale”.
“È un momento cruciale per un’iniziativa di questo genere” ha aggiunto Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS. “I Comuni hanno un ruolo fondamentale, perché molti dei 17 Goal riguardano competenze locali. C’è un ruolo insostituibile che dovrà essere svolto dai Comuni nei prossimi anni. E non parliamo solo delle città, delle grandi aree metropolitane, ma anche degli enti locali dell’entroterra”. Il portavoce dell’ASviS ha poi aggiunto che, nel corso del 2021, “verranno aperte cinque scuole per amministratori comunali”, con l’obiettivo di favorire il cambiamento a livello locale, “connettendo i punti”, ovvero le varie sfide che, a livello locale e nazionale, ci attenderanno nei prossimi anni. “Siamo disabituati a progettare il futuro” ha ricordato il portavoce, che ha anche sottolineato però la crescente sensibilità dimostrata dai cittadini sui temi dello sviluppo sostenibile (anche durante la crisi pandemica). “Nella testa di molte persone è scattato un ‘click’, e c’è una grande attesa per le azioni promosse dalle istituzioni. L’Agenda 2030 è un progetto di mobilitazione delle comunità e di giustizia tra generazioni”.
Micaela Fanelli, vicepresidente di Ali, ha aggiunto che “si tratta di una grande sfida, arricchitasi dopo il periodo drammatico che stiamo vivendo, e che trova nei documenti programmatici europei degli input per una base solida. Grazie ai nuovi strumenti finanziari possiamo immaginare un nuovo futuro strategico per i nostri Comuni”.
Il progetto è stato accreditato alla Cabina di regia di “Benessere Italia”, il coordinamento istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche del Bes e dell’Agenda 2030, e inserito tra i progetti di “Repubblica digitale”, l’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri.
di Flavio Natale