Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Progetti e iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Governance sostenibile dell’acqua: è difficile se non ne riconosciamo il valore

Il World water development report dell’Unesco rileva che l’acqua non è come le altre materie prime, che possono essere scambiate attraverso i mercati azionari. Occorre creare strumenti migliori per la valutazione delle risorse idriche.  27/04/21

Ignorare il valore dell’acqua è la principale causa del suo spreco e del suo uso improprio. È quanto afferma l’edizione 2021 del World water development report intitolato “Valuing Water” pubblicato il 21 marzo dall’Organizzazione delle Nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco), per conto di Un-Water. Il Rapporto osserva che l'acqua è una risorsa unica, insostituibile e dalla quantità limitata. Pur essendo un elemento fondamentale della vita, della società e dell’economia, a differenza della maggior parte delle altre preziose risorse, è estremamente difficile determinare il vero "valore" dell’acqua che, come sottolinea il documento, costituisce un elemento essenziale, che definisce i rapporti di potere e l’equità nella governance delle risorse idriche.

Il report raggruppa le metodologie utilizzate nella valutazione dell’acqua in cinque prospettive correlate: valutazione delle fonti, delle risorse idriche e degli ecosistemi; valutazione delle infrastrutture idrauliche per lo stoccaggio, l’utilizzo, il riutilizzo o l’aumento della fornitura di acqua; valutazione dei servizi idrici, con particolare riferimento all’acqua potabile, agli impianti igienico-sanitari e a tutti gli aspetti correlati alla salute umana; valutazione dell’acqua come fattore di produzione e di promozione delle attività socioeconomiche, quali alimentazione e agricoltura, energia e industria, imprese e occupazione; infine, ulteriori valutazioni socioculturali dell’acqua, inclusi gli utilizzi per fini ricreativi, culturali e spirituali.

La fonte di tutte le risorse idriche, afferma il Rapporto, è l’ambiente, a cui l’acqua prelevata dagli esseri umani viene prima o poi restituita insieme ad eventuali impurità in essa contenute. Le interazioni acqua-ambiente indicano chiaramente la necessità di considerare maggiormente il valore dell’ambiente nella gestione delle risorse idriche. A livello sociale, il valore dell’acqua è strettamente collegato alle infrastrutture idrauliche, dedicate al trasporto e allo stoccaggio. È evidente che nei Paesi con gravi carenze infrastrutturali la gestione della risorsa idrica e lo sviluppo socioeconomico risultano limitati. Molto spesso i benefici sociali derivanti dalle infrastrutture non vengono quantificati, i costi non contabilizzati in maniera corretta, le opzioni disponibili non vengono valutate e confrontate e i dati idrologici risultano spesso carenti e non aggiornati.

L’acqua soddisfa un bisogno essenziale degli esseri umani, ma la sua importanza nella vita quotidiana, nelle scuole, negli ambienti di lavoro e nelle strutture sanitarie è spesso trascurata. L’accesso all’acqua e ai servizi igienico sanitari è un diritto umano, e ampliarlo, continua il report, assicurerebbe dignità ed uguaglianza per tutti, oltre che un ambiente più sano. Le stime dichiarano che per conseguire un accesso universale all’acqua potabile sicura e a impianti igienico-sanitari in 140 Paesi a medio e basso reddito comporterebbe una spesa di circa 1.700 miliardi di dollari tra il 2016 e il 2030, circa 114 miliardi all’anno. Il rapporto costi/benefici di un tale investimento evidenzia un significativo ritorno positivo nella maggior parte delle aree del mondo interessate.

Il 69% delle risorse mondiali di acqua dolce è utilizzato in agricoltura, e il suo utilizzo per la produzione alimentare è al centro di numerosi dibattiti. Le stime del valore dell’acqua per la produzione alimentare considerano esclusivamente il suo utilizzo e i vantaggi economici diretti, trascurando molti vantaggi indiretti, come ad esempio il miglioramento della nutrizione, la creazione di posti di lavoro, maggiore resilienza economica e riduzione della povertà. Per massimizzare il valore dell’acqua per la produzione alimentare, sono possibili diverse strategie: migliorarne la gestione nelle aree destinate all’agricoltura pluviale, favorire la transizione verso un’intensificazione sostenibile, facilitare l’accesso all’acqua irrigua da fonti naturali e non convenzionali per l’agricoltura e migliorarne l’efficienza nell’utilizzo.

Nel settore dell’energia, dell’industria e del commercio l’acqua è considerata sia come una risorsa, i cui costi di prelievo e consumo sono determinati dai prezzi, sia come una fonte di passività, con costi di trattamento e possibilità di sanzioni pecuniarie in caso di inquinamento. L’interesse delle imprese tende a concentrarsi sui risparmi di costi di esercizio e sulle conseguenze sui ricavi nel breve periodo, mentre minore attenzione viene riservata al valore dell’acqua in relazione a costi amministrativi, capitale naturale, rischi finanziari, crescita, attività future e innovazione.

Il valore dell’acqua per il benessere umano, prosegue il Rapporto, va ben oltre il suo ruolo di sostegno alle funzioni fisiche vitali e include la salute mentale, il benessere spirituale, l’equilibrio emotivo e la felicità. A livello mondiale si sta diffondendo la consapevolezza dell’ampia varietà di valori che indirizzano le scelte di carattere economico e finanziario nei processi decisionali in materia di risorse idriche. Oltre a comprendere, classificare e codificare i valori culturali, è necessario identificare le modalità e gli strumenti per includere tali valori all’interno dei processi decisionali. La necessità di riconoscere il ruolo dei diversi valori e prendere decisioni chiave in materia di gestione delle risorse idriche, evidenzia il report, spinge verso una partecipazione attiva di un insieme diversificato di attori.

Occorre massimizzare il valore dell’acqua nelle decisioni relative agli investimenti, e per farlo è necessaria un’attenta valutazione dei costi e dei benefici di ciascun progetto. I dati e le informazioni relative all’acqua costituiscono elementi essenziali per la conoscenza, e in quanto tali svolgono un ruolo centrale per la comprensione e l’attribuzione di valore alle risorse idriche. Dati e informazioni riguardanti l’acqua possono essere generati anche da fonti differenti, quali ad esempio le osservazioni della terra, le reti di sensori e i dati raccolti dai cittadini, anche attraverso l’uso dei social media.

Il Rapporto dedica un capitolo all’indagine sul valore dell’acqua nelle diverse regioni: Africa subsahariana, regione paneuropea, America Latina e Caraibi, Asia e Pacifico, regione araba. È emerso, ad esempio, che lo stress idrico in America Latina e nei Caraibi ha alimentato una serie di conflitti, poiché vari settori, tra cui agricoltura, energia idroelettrica, estrazione mineraria e persino i servizi d’acqua potabile e igienico-sanitari, sono in competizione per le risorse. Più in generale, in buona parte del mondo all’effettiva importanza di questa risorsa vitale non corrispondono un’attenzione politica e investimenti finanziari adeguati. Questo comporta non soltanto disuguaglianze nell’accesso alla risorsa idrica e ai servizi collegati, ma anche un utilizzo inefficiente e insostenibile, nonché un degrado delle forniture idriche stesse, il che compromette il conseguimento di quasi tutti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, come pure dei diritti umani fondamentali.

di Tommaso Tautonico

 

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martedì 27 aprile 2021

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