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Le aree urbane più a rischio per l’inquinamento atmosferico
Il nuovo Rapporto dell’Ispra sulla qualità dell’ambiente urbano indaga su tutti i capoluoghi e mette in evidenza le criticità del bacino padano e di alcune città del Centro e del Sud.
L’Ispra (Istituto Superiore di Protezione Ambientale) ha pubblicato il 16 dicembre il Rapporto “Qualità dell’Ambiente Urbano – Edizione 2016”. Il Rapporto, giunto alla 12ma edizione, indaga su tutti i fattori ambientali dei 116 capoluoghi di provincia e di città metropolitane, con l’intento di soddisfare “l’esigenza di coniugare l’azione conoscitiva sull’ambiente urbano con la corretta informazione ai diversi fruitori finali per offrire uno strumento di supporto alle decisioni politiche locali orientate alla sostenibilità ambientale urbana e a un’adeguata pianificazione ambientale locale”.
Nella presentazione si sottolinea che il Rapporto tratta alla scala urbana “numerosi temi di interesse ambientale: fattori demografici, suolo e territorio, infrastrutture verdi, acqua, qualità dell’aria, rifiuti, attività industriali, trasporti e mobilità, esposizione all’inquinamento elettromagnetico e acustico, azioni e strumenti per la sostenibilità locale”. Il dettaglio e la caratterizzazione dei dati sono diffusamente migliorati rispetto alle edizioni precedenti.
Il Focus di quest’anno su “Inquinamento atmosferico nelle aree urbane ed effetti sulla salute”, mette in evidenza la particolare criticità del contesto nazionale (specificamente la gravità delle condizioni di rischio per la salute nelle città del bacino padano e per alcune aree urbane del centro e del sud), ricollegandosi ai recenti report sull’argomento pubblicati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente e dall’Oms.
di Luigi Di Marco