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Prima del passaggio delle consegne, il Mims ha approvato la sua Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile
Il documento offre un quadro strategico dei metodi e degli strumenti negli ambiti della mobilità, delle politiche abitative, dello sviluppo delle infrastrutture idriche, e intende essere una buona pratica replicabile da altri ministeri. 28/10/22
Poco prima dell’entrata in carica del nuovo governo, il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) ha rilasciato un documento strategico sullo sviluppo sostenibile.
L’“Agenda urbana del Mims”, approvata il 20 ottobre, rappresenta uno strumento in grado di orientare le politiche che hanno un forte impatto sulle aree urbane mettendo a disposizione dei decisori pubblici delle soluzioni utili a definire l’Agenda Urbana nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.
“Le città sono al centro dell’azione del Mims, come dimostrano le ingenti risorse allocate alle politiche urbane derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dal Piano nazionale complementare (Pnc)”, ha affermato in occasione della pubblicazione il ministro uscente Enrico Giovannini. “L’Agenda urbana del Mims consente di fare un importante passo avanti verso un approccio integrato delle politiche della mobilità, delle politiche abitative, dello sviluppo delle infrastrutture idriche, e di mettere a disposizione strumenti e pratiche per contribuire alla definizione dell’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile, di competenza del Cipu (Comitato interministeriale per le politiche urbane). Il documento approvato oggi ha anche lo scopo di far emergere le conoscenze e le migliori esperienze a livello territoriale, per renderle facilmente replicabili e applicabili anche in territori meno sviluppati”.
L’Agenda analizza ciascuna azione a dimensione urbana identificandone gli stanziamenti di bilancio per il periodo 2022-2036 e individua le risorse dedicate dal Pnrr e dal Pnc. L’elemento di novità risiede nel fatto che per la prima volta siamo di fronte a un documento ministeriale che si collega ai 17 Obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e a 27 obiettivi quantitativi in riferimento a strategie, piani o programmi dell’Unione europea o nazionali. Alla realizzazione ha collaborato anche l’area ricerche dell’ASviS. Oltre alla definizione della metodologia, all’interno del rapporto troviamo anche una serie proposte di policy per rendere concreta l’Agenda 2030 nelle realtà urbane.
Politiche di rigenerazione urbana e abitative, reti ferroviarie regionali e metropolitane, trasporto pubblico locale e mobilità sostenibile, infrastrutture idriche, porti e stazioni ferroviarie, digitalizzazione e sicurezza delle infrastrutture: tutti temi trattati da un lavoro che dimostra come poter migliorare le nostre città rendendole più resilienti, inclusive e sostenibili.
L’intera programmazione deve essere fatta, però, in linea con le politiche nazionali che devono accompagnare le realtà regionali e locali nel processo di trasformazione. Rendere coerenti le politiche a ogni livello significa, per esempio, dare risposta ai bisogni dei cittadini cogliendo le opportunità emergenti e riconoscendo il ruolo cruciale dei grandi nodi urbani in termini di produzione di benessere e di ricchezza, di innovazione sociale e produttiva, di localizzazione di servizi a elevato valore aggiunto, di collegamento tra dimensione globale e sistemi territoriali.
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“La stessa Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile 2022 riconosce il ruolo trainante delle città per il conseguimento degli Obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e la necessità di promuovere un approccio integrato alle politiche settoriali che tenga conto delle molteplici dimensioni che caratterizzano la qualità della vita a livello urbano, quali l’ambiente, la società, l’economia, le tecnologie, la governance”, si legge nella prefazione del documento, che sottolinea la necessità di armonizzare i diversi strumenti strategici a nostra disposizione.
“Il metodo elaborato dal Mims viene offerto agli altri ministeri competenti per le politiche urbane, terreno sul quale coltivare un’ampia visione strategica, integrata e multilivello per le città del 2030. Sono infatti convinto che la definizione di un’Agenda urbana nazionale che possa diventare lo strumento di riferimento per la programmazione nazionale, regionale e locale, da costruire in modo da consentire la massima condivisione, trasparenza e partecipazione da parte dei cittadini, rappresenti uno strumento indispensabile per cambiare in meglio il nostro Paese”, ha concluso Enrico Giovannini.
di Ivan Manzo
Fonte immagine: Agenda urbana del Mims (2022)