Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Progetti e iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Un terzo delle plastiche degli oceani sono pneumatici, tessuti e cosmetici

Nel rapporto Global Marine and Polar Programme dell'Iucn viene stimato che una percentuale compresa tra 15% e il 31% dei circa 9,5 milioni di tonnellate di plastiche in mare è costituita da microplastiche primarie, ovvero derivanti da attività umane.

Quasi un terzo delle  plastiche riversate negli oceani ogni anno sono rappresentate dalle microplastiche primarie, ovvero quelle che finiscono nei mari rilasciate direttamente da attività umane, domestiche o industriali poco importa.

A rivelare queste stime è il rapporto del  Global Marine and Polar Programme dell'Iucn, The International Union for Conservation of Nature, secondo il quale una percentuale compresa tra il 15 e il 31% dei circa 9,5 milioni di tonnellate di plastica che inquinano i mari, è costituita da microplastiche primarie.

Ma di che parliamo esattamente? Le principali fonti di queste plastiche, caratterizzate da una dimensione inferiore ai 5 millimetri, comprendono pneumatici di auto, tessuti sintetici, rivestimenti marini, segnaletica stradale, prodotti per la cura personale, come creme, saponi e trucchi, e polveri urbane.
Diversa l'origine delle microplastiche secondarie, ovvero quelle che derivano dalla frantumazione di materiali plastici di maggiori dimensioni in piccoli frammenti.

Il rilascio globale di microplastiche primarie negli oceani è di circa 15 milioni di tonnellate all'anno,  tradotto in termini procapite, sarebbe a dire l'abbandono ogni settimana nelle acque, da parte di ciascun abitante della Terra, di 212 grammi di plastica, l'equivalente di una busta per la spesa vuota.
Dallo studio emerge anche come la quasi totalità delle microplastiche primarie negli Oceani, il 98%, deriva da attività terrestri, mentre solo il 2% è riconducibile ad attività svolte in mare.

Dall'esame di sette regioni - Africa e Medio Oriente, Cina, Asia Orientale e Oceania, Europa e Asia centrale, India e Asia del Sud, America del Nord e America del Sud, è stato definito un range delle quantità di microplastiche primarie gettate negli oceani che va da 134mila a 281mila tonnellate all'anno. Valori che variamo molto da regione a regione se si considera la quantità procapite di questi sversamenti in mare: si va infatti dai 110 ai 750 grammi a persona all'anno.

Non bisogna poi dimenticare, sottolinea lo Iucn, che la maggior parte delle regioni vedrà nei prossimi decenni un aumento dei rilasci di microplastiche primarie a causa di un innalzamento del reddito procapite, al quale però non sarà corrisposto anche un miglioramento dei sistemi per prevenire questo tipo di inquinamento.

di Elis Viettone

     
   
giovedì 9 marzo 2017

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