Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Nuovo Piano d’azione europeo per rafforzare la tutela della biodiversità

Il 27 aprile la Commissione Ue ha adottato un Piano d’azione per aiutare gli Stati nella conservazione di specie e habitat. 15 azioni da realizzare entro il 2019 per attuare le direttive sulla tutela della natura. Le critiche del Wwf.

A seguito di un’ampia valutazione della normativa europea sulla protezione della natura, la Commissione Ue ha stabilito che sebbene le politiche siano adeguate allo scopo di tutelare la biodiversità, per conseguire risultati concreti è necessario migliorarne l’attuazione. È per questo che è stato sviluppato il Piano d’azione per la natura, i cittadini e l’economia.

Adottato il 27 aprile, il Piano si prefigge di rendere più efficaci ed efficienti la direttiva Habitat (92/43/CEE) relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e la direttiva Uccelli (2009/147/CE) concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Le due disposizioni istituiscono la rete di zone protette “Natura 2000”, il principale strumento Ue per la protezione della biodiversità.

Scopo del Piano d’azione è di migliorare rapidamente l’implementazione delle direttive, aumentare la loro coerenza con gli obiettivi socio-economici dell’Unione e potenziare il dialogo con le autorità nazionali, regionali e locali, e con i portatori d’interesse e i cittadini. In questo modo, la Commissione conta di accelerare il progresso verso l’obiettivo della strategia Europa 2020 di invertire la perdita di biodiversità e il degrado dei servizi ecosistemici.

Il Piano prevede 15 azioni concrete da realizzare entro il 2019. Quattro le aree di intervento prioritarie:

  1. Migliorare gli orientamenti e le conoscenze e assicurare una maggiore coerenza rispetto ai più ampi obiettivi socioeconomici. A tal fine, la Commissione si impegna a promuovere una maggiore comprensione delle norme sulla protezione della biodiversità da parte delle autorità pubbliche per aiutarle nell’implementazione.
  2. Favorire la titolarità politica e rafforzare la conformità, stabilendo contatti più stretti con gli Stati membri, responsabili per l’attuazione finale delle direttive europee.
  3. Rafforzare gli investimenti nella rete Natura 2000 e migliorare le sinergie con gli strumenti di finanziamento dell’Ue. I finanziamenti Ue disponibili devono essere impiegati meglio per realizzare pienamente i benefici dell’attuazione della rete Natura 2000, ed è necessario attrarre investimenti privati sulla tutela della biodiversità.
  4. Migliorare la comunicazione e la sensibilizzazione, e il coinvolgimento di cittadini, portatori d’interesse e comunità.  In tal senso, la Commissione e il Comitato delle regioni si impegnano a utilizzare tutte le piattaforme disponibili per accrescere la consapevolezza e promuovere l’impegno dei cittadini nella conservazione della natura.

Sul Piano d’azione della Commissione si è espresso Andreas Baumüller, responsabile delle Risorse naturali dell'ufficio Wwf per la Policy europea, esprimendo l’auspicio che i nuovi impegni presi dalla Commissione vengano pienamente tradotti in riforme politiche.

Secondo il Wwf, sono due i limiti sostanziali del documento della Commissione. Innanzitutto, sebbene il Piano d’azione affronti il tema degli investimenti nella rete Natura 2000, manca un pieno riconoscimento dell’urgenza di aumentare i finanziamenti necessari per una sua corretta gestione. Il budget Ue, infatti, copre soltanto il 20% delle relative spese. In secondo luogo, Baumüller sottolinea che la Commissione non ha formulato proposte di specifiche azioni da intraprendere nei confronti delle cause della perdita di biodiversità, in particolare quelle legate all’agricoltura, l’energia e i trasporti.

Al fine di discutere il Piano d’azione con gli Stati membri e i portatori di interesse provenienti dal settore privato e pubblico, il documento sarà presentato in una conferenza che si terrà a Bruxelles il 6 giugno.

È  possibile visionare il programma della conferenza cliccando qui.

 

di Lucilla Persichetti

lunedì 1 maggio 2017

Aderenti