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Nuovo Piano d’azione europeo per rafforzare la tutela della biodiversità
Il 27 aprile la Commissione Ue ha adottato un Piano d’azione per aiutare gli Stati nella conservazione di specie e habitat. 15 azioni da realizzare entro il 2019 per attuare le direttive sulla tutela della natura. Le critiche del Wwf.
A seguito di un’ampia valutazione della normativa europea sulla protezione della natura, la Commissione Ue ha stabilito che sebbene le politiche siano adeguate allo scopo di tutelare la biodiversità, per conseguire risultati concreti è necessario migliorarne l’attuazione. È per questo che è stato sviluppato il Piano d’azione per la natura, i cittadini e l’economia.
Adottato il 27 aprile, il Piano si prefigge di rendere più efficaci ed efficienti la direttiva Habitat (92/43/CEE) relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e la direttiva Uccelli (2009/147/CE) concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Le due disposizioni istituiscono la rete di zone protette “Natura 2000”, il principale strumento Ue per la protezione della biodiversità.
Scopo del Piano d’azione è di migliorare rapidamente l’implementazione delle direttive, aumentare la loro coerenza con gli obiettivi socio-economici dell’Unione e potenziare il dialogo con le autorità nazionali, regionali e locali, e con i portatori d’interesse e i cittadini. In questo modo, la Commissione conta di accelerare il progresso verso l’obiettivo della strategia Europa 2020 di invertire la perdita di biodiversità e il degrado dei servizi ecosistemici.
Il Piano prevede 15 azioni concrete da realizzare entro il 2019. Quattro le aree di intervento prioritarie:
- Migliorare gli orientamenti e le conoscenze e assicurare una maggiore coerenza rispetto ai più ampi obiettivi socioeconomici. A tal fine, la Commissione si impegna a promuovere una maggiore comprensione delle norme sulla protezione della biodiversità da parte delle autorità pubbliche per aiutarle nell’implementazione.
- Favorire la titolarità politica e rafforzare la conformità, stabilendo contatti più stretti con gli Stati membri, responsabili per l’attuazione finale delle direttive europee.
- Rafforzare gli investimenti nella rete Natura 2000 e migliorare le sinergie con gli strumenti di finanziamento dell’Ue. I finanziamenti Ue disponibili devono essere impiegati meglio per realizzare pienamente i benefici dell’attuazione della rete Natura 2000, ed è necessario attrarre investimenti privati sulla tutela della biodiversità.
- Migliorare la comunicazione e la sensibilizzazione, e il coinvolgimento di cittadini, portatori d’interesse e comunità. In tal senso, la Commissione e il Comitato delle regioni si impegnano a utilizzare tutte le piattaforme disponibili per accrescere la consapevolezza e promuovere l’impegno dei cittadini nella conservazione della natura.
Sul Piano d’azione della Commissione si è espresso Andreas Baumüller, responsabile delle Risorse naturali dell'ufficio Wwf per la Policy europea, esprimendo l’auspicio che i nuovi impegni presi dalla Commissione vengano pienamente tradotti in riforme politiche.
Secondo il Wwf, sono due i limiti sostanziali del documento della Commissione. Innanzitutto, sebbene il Piano d’azione affronti il tema degli investimenti nella rete Natura 2000, manca un pieno riconoscimento dell’urgenza di aumentare i finanziamenti necessari per una sua corretta gestione. Il budget Ue, infatti, copre soltanto il 20% delle relative spese. In secondo luogo, Baumüller sottolinea che la Commissione non ha formulato proposte di specifiche azioni da intraprendere nei confronti delle cause della perdita di biodiversità, in particolare quelle legate all’agricoltura, l’energia e i trasporti.
Al fine di discutere il Piano d’azione con gli Stati membri e i portatori di interesse provenienti dal settore privato e pubblico, il documento sarà presentato in una conferenza che si terrà a Bruxelles il 6 giugno.
È possibile visionare il programma della conferenza cliccando qui.
di Lucilla Persichetti