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A Bonn la Climate Change Conference: 10 giorni per coordinare i prossimi passi
Dall'8 al 18 maggio 3900 partecipanti, 2mila funzionari governativi, 1800 rappresentanti di organismi e agenzie dell'Onu, organizzazioni intergovernative e di cittadini. Tappa successiva: la 23esima sessione della Convenzione a novembre.
Dieci giorni per parlare di cambiamento climatico, collaborazione internazionale e nuove sfide: alla conferenza di Bonn dall'8 al 18 maggio oltre 3900 partecipanti, 2mila funzionari governativi, 1800 rappresentanti di organismi e agenzie dell'Onu, organizzazioni intergovernative e della società civile e 70 giornalisti.
Nella città tedesca si sono dunque svolte 46 sessioni dell'organo ausiliario (Subsidiary Body for Implementation, SBI 46) per l'attuazione della Convenzione sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite e dell'organo secondario per la consulenza scientifica e tecnologica ( Subsidiary Body for Scientific and Technological Advice, SBSTA 46) e la terza sessione della prima riunione del gruppo di lavoro sull'accordo di Parigi (APA 1-3).
L'Apa ha adottato conclusioni che illustrano il lavoro che ha riguardato trasversalmente più sessioni e quello preparatorio per ogni argomento in calendario giorno per giorno, mentre il SBI si è occupato di definire i registri pubblici di cui all'accordo di Parigi 4.12, ovvero il registro nazionale per il contributo determinato, e 7.12, ovvero le comunicazioni di adattamento; inoltre ha trattato le problematiche inerenti ai Paesi in via di sviluppo, questioni relative ai Paesi meno sviluppati, i Piani nazionali di adattamento, le modalità per la valutazione periodica del Technology Mechanism, a sostegno dell'accordo di Parigi; infine la revisione delle funzioni del Comitato permanente delle finanze, la terza revisione del Fondo di adattamento e le disposizioni per le riunioni intergovernative.
L'SBSTA invece si è occupato di definire il programma di lavoro di Nairobi, il quadro tecnologico nell'ambito dell'accordo di Parigi, lo scenario sul futuro dell'agricoltura, le questioni metodologiche in merito alla Convenzione e al Protocollo di Kyoto, le istanze relative all'articolo 6, ovvero approcci cooperativi, nell'ambito dell'accordo di Parigi e le modalità di contabilizzazione delle risorse finanziarie ottenute attraverso interventi pubblici, e la cooperazione con altre organizzazioni internazionali.
I due organi ausiliari hanno inoltre adottato conclusioni condivise sulla prossima revisione periodica dell'obiettivo a lungo termine della Convenzione e dei progressi verso la sua realizzazione, includendo anche una decisione della Conferenza delle Parti (COP).
Attraverso discussioni tecniche dei tre organi ausiliari, molti passi in avanti compiuti verso la 23a sessione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (UNFCCC) che avrà luogo nel novembre 2017.
di Elis Viettone