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Al Think20 Summit si è discusso di ridurre i rischi grazie alle nuove tecnologie
Nell’incontro del network degli istituti di ricerca, in preparazione del prossimo G20, la Feem ha partecipato a quattro studi. Uno sull’innovazione nelle piccole e medie imprese per il de-risking finanziario.
Anche al 23° incontro dei G20, che si terrà ad Amburgo il 7-8 luglio prossimi, si parlerà di Agenda 2030, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
Dal 29 al 30 maggio si è tenuto a Berlino il Think 20 Summit, incontro al vertice previsto dal Think 20 (T20), il network degli istituti di ricerca e dei think tank dei paesi appartenenti al G20. L’obiettivo del T20 network è di fornire ai paesi del G20 un supporto alla policy basato sull’evidenza scientifica, promuovendo l’interazione tra i suoi membri e la comunità dei decisori politici e comunicando i temi di importanza globale a un pubblico più vasto. A questo scopo è prevista la realizzazione di una piattaforma web permanente, la G20 Insights Platform.
La Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem), associata ad ASviS fin dalla sua nascita, ha contribuito a quattro G20 Insights Policy Briefs, tre su Climate Policy and Finance e uno su Forced Migration.
In particolare, la ricercatrice Elena Verdolini della Feem è la lead author del Policy Brief "Innovative green-technology SMEs as an opportunity to promote financial de-risking" che sottolinea il ruolo dell’innovazione delle piccole e medie imprese nel promuovere il de-risking finanziario nell’ambito degli impegni presi nell’Accordo sul Clima di Parigi e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall’Agenda 2030 promossa dalle Nazioni Unite.
di Laura Brunetti