Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Italia prima in Europa per il riciclo, a trainarla è il Nord

Il nostro Paese recupera e ricicla il 76,9% dei rifiuti a fronte di una media Ue del 37%. Merito soprattutto delle città settentrionali, con Trento, Aosta, Perugia e Milano in testa, mentre al Sud si ricicla meno e si paga di più per il trattamento.

L’Italia registra la più alta percentuale in Europa di recupero e riciclo di rifiuti urbani e industriali. Con il 76,9%, presenta un’incidenza più che doppia rispetto alla media Ue del 37%, lasciandosi alle spalle Francia (54%), Regno Unito (44%) e Germania (43%). A rivelarlo sono i dati Eurostat di settembre, pubblicati l’8 ottobre da Kyoto Club.

In valore assoluto, si tratta di oltre 56 milioni di tonnellate di rifiuti riciclati, al netto di import ed export. Le stesse considerazioni quantitative vedono il Paese secondo soltanto alla Germania, che ricicla, al netto, 72,4 milioni di tonnellate di rifiuti. L’Italia è al secondo posto dopo la Germania anche in termini di fatturato e di addetti nel settore della preparazione al riciclo.

Per quanto riguarda la composizione della materia avviata al riciclo, la metà del flusso italiano consiste in riciclabili tradizionali (plastica, carta, vetro, metalli, tessili e legno), che ammontano a 26 milioni di tonnellate. Ci sono poi i rifiuti misti avviati a selezione (14 milioni di tonnellate), i rifiuti organici e verdi (6 milioni di tonnellate) e i rifiuti chimici (1,7 milioni).

Ma se si stringe l’inquadratura sui comuni italiani, emergono forti disparità. Secondo l’edizione 2017 del Rapporto sui rifiuti urbani dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), infatti, i comuni più virtuosi per la raccolta differenziata sono prevalentemente quelli del Nord. Al primo posto troviamo Trento, con un livello di raccolta differenziata pari al 78,9%. Seguono Aosta (65,5%), Perugia (62,2%) e Milano (57,6%).

Prendendo come valore di riferimento il costo pro-capite annuo di gestione dei rifiuti indifferenziati e delle raccolte differenziate, che comprende i costi generali del servizio e quelli di remunerazione, l’indagine Ispra rivela anche che nelle città che fanno più raccolta differenziata i cittadini incorrono in costi di gestione inferiori. Così Trento registra il costo pro-capite più basso, 152,86 euro per abitante, mentre ad Aosta i cittadini spendono 194,82 euro l’anno, a Perugia 222,84 e a Milano 222,49 euro.

Al Sud si vede l’altra faccia della medaglia, con Palermo che registra un livello di raccolta differenziata pari al 7,2% e un costo annuo di gestione e trattamento dei rifiuti pari a 305,23 euro per abitante, e Cagliari con il 29,7% di differenziata e un costo pro-capite di 299,11 euro l’anno.

La buona performance del Paese rispetto alla media europea si può poi spiegare alla luce dei dati Eurostat sulla gestione dei rifiuti, che rivelano che i Paesi del Nord Europa inceneriscono gran parte dei propri rifiuti nei termovalorizzatori per la produzione di energia. Inoltre, i Paesi dell’Est affondano la media Ue di riciclo e recupero con i loro alti tassi di smaltimento in discarica, che raggiungono anche l’80%.

Il Rapporto Ispra sui rifiuti urbani
Il comunicato stampa di Kyoto Club che spiega i dati Eurostat
Le tabelle Eurostat sulla generazione e sul trattamento dei rifiuti

 

di Lucilla Persichetti

martedì 14 novembre 2017

Aderenti