Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Luisa Leonzi
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Sviluppo sostenibile: gli esperti chiedono una svolta, fiducia in calo nei governi

Il Rapporto Sustainability at a Crossroads solleva dubbi sull’efficacia degli attuali approcci. Il 93% degli esperti auspica una revisione dei quadri globali. Ricerca e istituzioni accademiche guadagnano popolarità. 6/8/25

mercoledì 6 agosto 2025
Tempo di lettura: min

A quasi quarant’anni dal Rapporto Brundtland (Our Common Future, 1987), il percorso verso lo sviluppo sostenibile si trova a un punto critico. Secondo il nuovo studio Sustainability at a Crossroads, realizzato da GlobeScan, Environmental Resources Management e Volans, gli attuali approcci non sono più sufficienti ad affrontare la complessità delle sfide globali. Il Rapporto, basato su un sondaggio condotto su 844 esperti in 72 Paesi, lancia un chiaro segnale: il 93% degli esperti ritiene necessario almeno un cambiamento nelle pratiche di sostenibilità, più della metà chiede una revisione radicale e meno di uno su dieci approva pienamente l'approccio attuale. Gli esperti in Europa sono i più propensi ad auspicare un cambiamento radicale.

Crisi di legittimità delle istituzioni

La fiducia nelle istituzioni tradizionalmente considerate motori del cambiamento sostenibile è in calo. Organizzazioni della società civile, movimenti sociali, Nazioni unite, partenariati multisettoriali e perfino gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sono percepiti con crescente scetticismo. In particolare, i movimenti sociali perdono 21 punti percentuali in termini di valutazione positiva rispetto al passato, seguiti da Ong (-16%), partenariati (-15%) e Onu (-12%).

I governi nazionali e gli investitori istituzionali ricevono giudizi prevalentemente negativi: oltre la metà degli esperti ne valuta il contributo come scadente, mentre solo il 5% ritiene eccellente il ruolo dei governi. A distinguersi positivamente sono, invece, le istituzioni accademiche e di ricerca, considerate fonti affidabili di orientamento e soluzioni.

Il Rapporto evidenzia inoltre una forte reazione negativa all’agenda per la sostenibilità, soprattutto in Nord America, dove oltre nove esperti su dieci percepiscono ostilità verso le iniziative Esg. Al contrario, l’Asia-Pacifico e l’America Latina si mostrano più aperte e ottimiste: i cambiamenti politici ed economici vengono visti come un’opportunità anziché una minaccia.

Gli shock attuali, come instabilità politica, crisi economiche, conflitti e cambiamenti climatici, sono interpretati in modo diverso. In Nord America ed Europa, sono considerati ostacoli alla transizione sostenibile. Mentre gli esperti delle Ong e delle regioni del Sud del mondo vedono in queste crisi un’occasione per accelerare il cambiamento e rivedere i modelli di sviluppo.

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Quattro approcci alla sostenibilità

Per superare le attuali difficoltà, il Rapporto propone una matrice strategica di 64 azioni valutate per impatto potenziale e fattibilità. Queste misure sono suddivise in quattro ambiti che consentono di orientare risorse e impegno collettivo verso soluzioni concrete:

  • governance e politiche pubbliche, coinvolgendo responsabili politici e istituzioni multilaterali;
  • mercati dei capitali, con misure rivolte a investitori, banche, assicuratori e autorità di regolamentazione finanziaria;
  • imprese e settore privato, con attenzione alle iniziative guidate dall'industria;
  • società civile e consumatori, che comprendono Ong, movimenti, mondo accademico, media e consumatori.

Il documento offre anche una classificazione innovativa degli attori della sostenibilità, suddividendoli in quattro categorie con visioni, priorità e strategie diverse:

  • pionieri: orientati al mercato e alla tecnologia, promuovono l’innovazione di prodotto e l'integrazione di strumenti Esg;
  • istituzionalisti: favorevoli a soluzioni normative e strutturate, puntano sulla governance.
  • radicali: chiedono trasformazioni profonde guidate da giustizia sociale e azione della società civile.
  • tradizionalisti: prediligono approcci orientati alla regolamentazione e mostrano un interesse limitato per l’adozione di nuove tecnologie.

Comprendere e connettere queste visioni sarà essenziale per costruire coalizioni efficaci e innovative, in grado di superare le divisioni regionali e settoriali e rilanciare l’azione globale per lo sviluppo sostenibile.

 

di Ilaria Delli Carpini

 

Copertina: Unsplash

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