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Voli più economici dei treni: un paradosso secondo Greenpeace
In Italia la disparità è ancora più marcata, con differenze di prezzo fino a 12 volte. Eliminare i privilegi fiscali al settore aereo e introdurre biglietti climatici può orientare i trasporti europei verso la sostenibilità. 2/9/25
Nel pieno di un’altra estate segnata da ondate di calore, incendi e alluvioni, Greenpeace Europa centro-orientale ha pubblicato il Rapporto “Flying cheap, paying dear: how airlines undercut rail and fuel the climate crisis” che mette in luce le distorsioni del sistema dei trasporti europeo. In più della metà delle tratte analizzate, evidenzia il Rapporto, nonostante l’impatto climatico dei voli sia superiore, viaggiare in aereo costa meno che prendere il treno.
“Anche se la crisi climatica peggiora, l’Europa continua a favorire il mezzo di trasporto più inquinante, con voli a buon mercato rispetto ai treni” denuncia Federico Spadini della campagna Clima e trasporti di Greenpeace Italia. “È tempo che la politica europea abbia il coraggio di cambiare rotta, sostenendo un sistema dei trasporti equo e sostenibile”.

I numeri
Il Rapporto prende in esame 142 collegamenti in 31 Paesi europei, di cui 109 transfrontalieri. Sul 54% di queste tratte i biglietti aerei risultano mediamente più economici dei corrispettivi ferroviari.

Il caso Italia
Il divario si fa ancora più evidente quando si guarda all’Italia: sulle 16 tratte internazionali considerate, nell’88% dei casi l’aereo è più conveniente, posizionando il nostro Paese al quarto posto in Europa per squilibrio tra costi di volo e di treno. La disparità non riguarda solo la frequenza, ma anche l’entità: viaggiare da Lussemburgo a Milano in treno costa quasi 12 volte di più rispetto al volo. Ad amplificare questa disparità è la situazione della rete ferroviaria internazionale, in particolare quella ad alta velocità, non ancora sviluppata al pari di altri Paesi europei. Una condizione che accentua la dipendenza dai voli aerei, soprattutto per i collegamenti transfrontalieri.
Le cause
Greenpeace sottolinea che la sproporzione non è dovuta all’efficienza del trasporto aereo, ma ad un sistema di agevolazioni fiscali che penalizza il treno. Le compagnie aeree non pagano l’imposta sul cherosene né l’Iva sui voli internazionali, mentre le ferrovie devono sostenere tasse sull’energia, Iva e pedaggi elevati. Questi vantaggi fiscali falsano il mercato e spingono i viaggiatori verso l’opzione più inquinante.
L’impatto ambientale
L’impatto ambientale di questo squilibrio è drammatico. Il Rapporto evidenzia che i voli generano in media cinque volte più emissioni di CO₂ per passeggero e per chilometro rispetto ai treni. Se si considera l’uso di energia 100% rinnovabile per i sistemi ferroviari, la differenza può arrivare a oltre 80 volte. Questa dinamica, unita alla crescita delle compagnie low cost, contribuisce in modo significativo al peggioramento della crisi climatica, con conseguenze dirette per cittadini e territori.
Un bivio per l’Europa
Greenpeace lancia un allarme chiaro: ogni tratta in cui l’aereo è più economico del treno, la politica europea e nazionale sta fallendo. Il tema del trasporto sostenibile è cruciale per il futuro del continente. L’Unione europea ha fissato obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni e promuove la mobilità ferroviaria come pilastro della transizione ecologica. Tuttavia, secondo Greenpeace la realtà viaggia in direzione opposta: le cittadine e i cittadini si trovano spesso costretti a scegliere l’aereo non per comodità, ma per ragioni economiche.
Per invertire questa tendenza, l’organizzazione propone misure concrete e ambiziose. Tra queste, la fine dei privilegi fiscali per le compagnie aeree e un forte investimento nel potenziamento delle reti ferroviarie, soprattutto quelle che collegano diversi Paesi. L’associazione suggerisce anche l’introduzione di “biglietti climatici”: soluzioni semplici e accessibili, valide su più tratte e nazioni, pensate per rendere il treno un’opzione reale e conveniente. Per finanziare tutto questo, Greenpeace propone una tassazione equa che coinvolga il settore aereo, i grandi patrimoni e le aziende più inquinanti, come quelle legate ai combustibili fossili. In sostanza, un invito a ripensare le regole dei trasporti e a rendere le scelte sostenibili alla portata di tutte e tutti.
di Tommaso Tautonico
Copertina: Unsplash
