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Mattarella: “Lo sviluppo sostenibile è l'obiettivo a cui bisogna tendere”
“La sostenibilità”, afferma il Presidente della Repubblica, “non riguarda soltanto i necessari equilibri dell’ambiente; la crescita deve rafforzare la coesione nella società e ridurre le diseguaglianze”. Il ruolo decisivo delle imprese.
Finalmente si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Il Pil è tornato a crescere superando anche le aspettative. Sono migliorati i livelli occupazionali e il mercato del lavoro sembra dirigersi nella giusta direzione. Ma secondo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è intervenuto alla cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine al Merito del Lavoro, “la ripresa non ha ancora ben inciso sugli squilibri creati dalla crisi che vanno affrontati e colmati”. Molte questioni ancora non sono state risolte. Ad esempio, ancora troppi giovani sono costretti a lasciare l’Italia per avere migliori opportunità lavorative. E anche quando si sono affermati all’estero, tornare indietro per condividere il proprio know how acquisito è praticamente impossibile. Su questo punto, il Presidente ha continuato il suo intervento sottolineando che “allo storico - e sempre più intollerabile - deficit di occupazione femminile, si sovrappone una grave difficoltà all'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Non riuscire a valorizzare adeguatamente il nostro capitale umano provoca grave svantaggio per tutto il Paese.”
Unica soluzione ai tanti problemi lasciati in sospeso è convergere tutti gli sforzi verso il raggiungimento di uno sviluppo che sia sostenibile. Infatti, secondo Mattarella, “la sostenibilità non riguarda soltanto i necessari equilibri dell'ambiente: sostenibile è una crescita che include, che rafforza la coesione nella società, che riduce le diseguaglianze; e che allarga la rete della integrazione e della cooperazione internazionale.”
Le imprese rimangono il pilastro economico delle quarta rivoluzione industriale e per questo devono farsi promotrici del cambiamento scommettendo e investendo soprattutto nell’innovazione e nella ricerca. Servono anche attori di grande spirito di managerialità capaci di comprendere i bisogni del mercato e agire di conseguenza.
Da soli però si andrebbe comunque poco lontano. È necessario che anche l’Unione europea guardi nella stessa direzione. Per Mattarella “decisiva sarà anche la consapevolezza e la forza che l'Unione europea metterà in campo. È l'Europa il soggetto che può agire efficacemente nella scala globale, e che deve esprimere l'energia per incidere sui processi sempre più veloci. È compito anche del nostro Paese - e responsabilità delle sue classi dirigenti - spingere l'Europa a rispondere alle aspettative dei suoi cittadini ed essere, in tal modo, fedele al suo compito storico”.
di Giulia D’Agata