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I tg parlano di sostenibilità ma solo per criticità ed emergenze
Lo studio dell'Osservatorio di Pavia analizza la rappresentazione della sostenibilità nei media registrando un incremento rispetto al 2015 ma sottolineando anche come prevalga nettamente il tono emozionale ed emergenziale su quello positivo.
Nonostante i sette principali tg delle emittenti Rai, Mediaset e La7 abbiano aumentato lo spazio dedicato alla sostenibilità, che è passato dal 3% del 2015 al 7% del 2016, le modalità in cui questi temi sono trattati passano sempre per la sfera emotiva o hanno il carattere della criticità o emergenzialità. Tradotto: non rimane molto spazio per raccontare lo sviluppo sostenibile in termini positivi e propositivi, con un occhio alle buone pratiche ed esperienze e un'attenzione alla complessità economica e sociale globale.
A rendere noti i risultati dello studio condotto è l'Osservatorio di Pavia che il 28 novembre, in occasione della chiusura della seconda edizione del Festival della comunicazione sociale di Pubblicità Progresso, ha così delineato lo stato dell'arte della rappresentazione della sostenibilità nei media.
Dopo tre anni di indagini, in collaborazione con Pentapolis onlus nell’ambito dell’Osservatorio EcoMedia, l'analisi del periodo gennaio-settembre 2016 permette di osservare come, durante il prime time, i principali telegiornali abbiano messo in onda un totale di 35.278 notizie; di queste, 2.702 erano dedicate ai temi ambientali. Non stupisce che l'attenzione dei media sia rivolta in particolare all'Italia e che le notizie sull'ambiente che la riguardavano erano l'84% contro il 16% di quelle sui Paesi esteri. Venendo ai contenuti dell'informazione, i temi trattati più di frequente erano connessi a incidenti e calamità (48%), meteo (17%), buone pratiche (17%), degrado e/o inciviltà (13%) e natura (5%).
Allo stesso modo un recente studio, sempre a cura dell’Osservatorio di Pavia, di cui ASviS si è già occupata, mostrava il rapporto tra green economy e politica, sottolineando lo scarso spazio riservato a questi temi da parte dei leader politici. Parole quali “sostenibilità ambientale”, “cambiamenti climatici”, “biodiversità”, “mobilità sostenibile”, “economia circolare” e “riciclo” sono entrate nelle dichiarazioni rilasciate ai tg solo nel 3% dei casi.
Di opposto segno è invece l'attitudine dei cittadini sui temi green. A confermarlo c'è anche la campagna promossa da Pubblicità Progresso intitolata “Ci Riesco”, che ha contato oltre 700mila accessi sul sito, mostrando l'interesse sempre maggiore dei singoli per comportamenti virtuosi e buone pratiche sostenibili.
"Enzo Biagi soleva dire che il bene non fa storia”, osserva Alberto Contri, presidente di Pubblicità Progresso, “È inevitabile che i tg inseguano le notizie drammatiche: richiedono meno lavoro mentre quelle che necessitano di essere contestualizzate, argomentate o spiegate sono le meno gradite anche per la mancanza di tempo. Nella mediateca di Pubblicità Progresso, tra le 2.800 campagne archiviate, negli ultimi anni abbiamo raccolto da tutto il mondo intelligenti e creative campagne su temi difficili come l'aids, la disabilità grave, l'alzheimer, la violenza alle donne, che usano il linguaggio dell'ironia per far riflettere meglio e attirare l'attenzione del pubblico. Le abbiamo proposte spesso...ma non c'è niente da fare. Basta vedere cosa è stato mandato in onda nella giornata contro la violenza alle donne...", conclude amaramente Contri.
di Elis Viettone