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Le proposte di Confindustria per orientare le imprese verso un Paese sostenibile
Ambiente, territorio, cultura, ma anche logistica ed energia: le proposte degli industriali italiani per la prossima legislatura affrontano molti temi dello sviluppo sostenibile e si basano su un’ampia ricerca del Centro studi Confindustria.
La sostenibilità è uno degli elementi portanti delle proposte che il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha presentato alle Assise di Verona il 16 febbraio. Nelle 27 pagine del documento “La visione e la proposta” che contiene il programma degli industriali italiani per la prossima legislatura, il terzo dei sei assi di riferimento affronta il tema “Un Paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro”.
Riportiamo integralmente le proposte di questo asse, che sono articolate in tre blocchi:
a) Investire su ambiente, territorio e cultura per creare sviluppo:
- completare la transizione verso un’economia circolare, rafforzando il parco impiantistico nazionale e introdurre un’aliquota IVA agevolata per sostenere il mercato dei prodotti che originano da scarti dei processi produttivi e operazioni di riciclo;
- favorire le bonifiche dei siti contaminati in un’ottica di reindustrializzazione e creare un fondo pubblico per il superamento del contenzioso sull’amianto in una logica assicurativa; semplificare i processi decisionali sui programmi di difesa idrogeologica e finanziare i costi di progettazione;
- raggiungere gli obiettivi di de-carbonizzazione con strumenti di efficienza energetica nell’attività produttiva, promuovendo la mobilità sostenibile, (diffusione delle fonti alternative meno inquinanti, sostituzione del parco veicolare pubblico e privato, integrazione modale, sharing mobility e impiego concorrenziale di tecnologie digitali di gestione della domanda e dell’offerta, regolamentare la mobilità e gli spazi di sosta e di scambio modale) e lo sviluppo di tecnologie nazionali per lo sviluppo delle rinnovabili;
- promuovere la rigenerazione e la riqualificazione urbana e del territorio, integrando gli strumenti di incentivazione della riqualificazione edilizia per favorire interventi su interi fabbricati; riqualificare il patrimonio pubblico e l’edilizia sociale dal punto di vista sia energetico sia strutturale e antisimico;
- diffondere maggiormente lo strumento fiscale a sostegno delle erogazioni liberali in campo culturale (cd. art bonus) e favorirne l’estensione anche ai beni privati di particolare pregio e merito aventi finalità di fruizione pubblica.
b) Sviluppare mobilità, logistica e comunicazioni:
- estendere e potenziare i collegamenti ferroviari dei porti e integrare i collegamenti stradali/ferroviari di centri intermodali, interporti e aeroporti, con particolare riferimento alla core network europea;
- ampliare a tutte le modalità di trasporto la digitalizzazione e semplificazione delle procedure doganali;
- utilizzare sistematicamente i costi standard superando il concetto di spesa storica, promuovere l’aggregazione delle imprese e ricorrere prioritariamente a procedure di evidenza pubblica nei servizi pubblici locali, in particolare nel Trasporto Pubblico Locale;
- dare certezza sulle Zone Economiche Speciali incentrate sui porti, per attrarre investimenti logistici e produttivi;
- completare l’infrastruttura per la banda ultralarga e le comunicazioni mobili 5G.
c) Allineare i costi dell’energia a quelli medi europei:
- creare un assetto di mercato competitivo per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili superando l’attuale assetto basato su incentivi amministrati;
- sviluppare modelli di autoproduzione diffusa (cogenerazione) per la creazione di smart energy community industriali;
- sviluppare un hub del gas per garantire minori costi di approvvigionamento.
Nella introduzione del documento si precisa che l’elaborazione delle proposte deriva da dieci incontri di pre-assise e quattro incontri di approfondimento, svoltisi in tutta Italia.
Il giorno precedente le Assise, il Centro studi Confindustria (Csc) diretto da Luca Paolazzi ha presentato i risultati della ricerca biennale, riassunti nel volume “Le sostenibili carte dell’Italia”. Come spiegano nell’introduzione i curatori Paolazzi, Teresa Gargiulo e Mauro Sylos Labini, la ricerca si propone di fare il punto sui diversi aspetti della sostenibilità economica, ambientale e sociale in Italia, sul ruolo della cultura e del territorio, e sul contributo delle imprese e degli imprenditori. Il primo saggio pubblicato è quello del portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini: “Gli obiettivi di sviluppo sostenibile del Pianeta: un’opportunità unica per il futuro dell’Italia”.
di Donato Speroni