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Il programma Onu che chiede più rispetto per chi lotta per proteggere il Pianeta
Per tutelare il diritto a un ambiente sano e pulito le Nazioni unite hanno lanciato da Ginevra l’ “Environment’s rights iniziative”, che porterà la protezione ambientale più vicina ai cittadini.
Nel 2017 ben 197 persone hanno perso la vita per difendere l’ambiente in cui sono nati e cresciuti. Un numero enorme, che non dovrebbe nemmeno esistere perché ogni cittadino ha il diritto di vivere in un ambiente sano e pulito. Per rafforzare questo principio e per offrire ai governi di tutto il mondo un supporto concreto per tutelare i diritti ambientali, lo United Nations Environment Programme ha lanciato il 6 marzo l’iniziativa “Environment’s rights”. Alla base del progetto un concetto molto semplice: aiutare le persone a comprendere meglio i loro diritti ambientali e come difenderli, portando la protezione ambientale più vicina alle persone. L’iniziativa è anche un modo per sottolineare la posizione contraria delle Nazioni Unite alle continue minacce, intimidazioni, molestie ed omicidi nei confronti dei difensori dell’ambiente in tutto il mondo. "Chi lotta per proteggere il pianeta e le persone dovrebbe essere celebrato come un eroe, invece in molti stanno pagando un prezzo altissimo, spesso con la loro vita” sono le parole pronunciate da Erik Solheim, responsabile del programma ambientale delle Nazioni Unite, durante il lancio dell’iniziativa a Ginevra. “È nostro dovere - dichiara ancora Solheim – schierarci con tutti coloro che lottano quotidianamente e che stanno dalla parte giusta. Significa difendere il più fondamentale e universale dei diritti umani ".
I diritti ambientali sono cresciuti più di qualunque altro diritto umano, sono sanciti in più di 100 costituzioni e almeno 44 nazioni hanno promosso decisioni che rafforzano il diritto ad avere un ambiente sano in cui vivere. Quello di cui spesso non ci si rende conto è che la violazione dei diritti ambientali ha come conseguenza un impatto rilevante su diversi obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere al 2030, in particolare su: salute e benessere, sconfiggere le fame, acqua pulita e servizi igienico sanitari, lotta al cambiamento climatico e vita sulla terra. "Durante le mie recenti visite in Papua Nuova Guinea e Fiji – dichiara Zeid Ra’ad Al Hussein, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani – mi sono reso conto dell'impatto che le industrie estrattive hanno sui cambiamenti climatici e quanto questi due fattori possano gravare sui diritti individuali. È fondamentale che le persone maggiormente colpite possano partecipare in modo significativo alle decisioni relative al territorio dove vivono e all'ambiente. Gli Stati hanno la responsabilità di prevenire e punire le violazioni dei diritti commesse dalle aziende sul territorio e le imprese hanno l'obbligo di evitare di violare i diritti umani”.
Tra il 2002 e il 2013, 908 persone hanno perso la vita mentre rivendicavano i loro diritti ambientali e nel mondo crescono sempre più i paesi che limitano le attività delle ONG locali che ricevono finanziamenti dall’estero.
L’ Environmental Rights Initiative nasce dunque per essere un riferimento a livello globale per governi, aziende, difensori dell’ambiente e ai media nella conoscenza e diffusione dei diritti ambientali dei cittadini. È fondamentale porre un freno all’escalation di omicidi e molestie nei confronti di quanti rivendicano i propri diritti.
di Tommaso Tautonico