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L’attenzione dei media agli SDGs è maggiore rispetto ai precedenti MDGs
In un articolo pubblicato dalla Brookings Institution, due analisti hanno valutato la copertura di MDGs e SDGs nei principali organi di stampa e riviste accademiche tra il 2000 e il 2016.
Il 9 luglio a New York si è aperto l’annuale High level political forum dell’Onu. È un momento di confronto in cui i diversi Paesi fanno il punto della situazione sui diversi Obiettivi di sviluppo sostenibile e tracciano i prossimi passi. Tra i tanti argomenti che i delegati devono affrontare c’è anche la questione relativa a come poter coinvolgere tutti quei soggetti che non hanno familiarità con gli SDGs. Con questo presupposto, John McArthur e Christine Zhang hanno pubblicato un articolo intitolato: “Chi parla degli Obiettivi di sviluppo sostenibile?”. Una valutazione relativa alla copertura degli MDGs e successivamente degli SDGs sui più importanti giornali e sulle riviste accademiche negli ultimi 15 anni.
La ricerca è andata indietro nel tempo, sino al 2000 quando furono varati i Millennium Development Goals validi per il successivo quindicennio. Analizzando i media più autorevoli come il Guardian, il Financial Times e il New York Times nel periodo 2000 -2014, gli autori della ricerca evidenziano come ci sia stato un picco nella copertura degli MDGs in corrispondenza dei vertici più importanti. La copertura rimane però poco adeguata rispetto all’importanza dei temi, almeno nei Paesi più sviluppati.
Al contrario, i giornali dei Paesi emergenti come Times of India, Star of South Africa e il nigeriano Vanguard, mostrano più interesse verso gli obiettivi di sviluppo del millennio.
Anche sulle riviste del mondo accademico si registra un netto ritardo nella copertura mediatica: nel 2015 solo nel 6% dei documenti di lavoro della Banca mondiale si menzionavano gli MDGs. Così come scarsa è la copertura nelle principali riviste scientifiche come World Development, The Lancet e The British Medical Journal.
Per parlare di SDGs occorre attendere il 2012 quando, dopo la Conferenza di Rio +20, viene pubblicato il documento non vincolante intitolato “Il futuro che vogliamo”, che getta le basi degli attuali Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Rispetto agli MDGs la copertura degli SDGs appare da subito più ricca, con menzioni in crescita nei principali quotidiani, segno del crescente interesse del grande pubblico per le tematiche legate alla sostenibilità. Investitori, aziende, stakeholder pubblici e privati, tendono sempre più ad informarsi sugli SDGs implementandoli nelle loro strategie di investimento.
Gli autori dell’articolo osservano che i media, e in particolare i nuovi canali di comunicazione, possono giocare un ruolo fondamentale nel raggiungere e coinvolgere quanti più soggetti possibili sugli SDGs, contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi.
Kanye West, artista di fama mondiale, ha recentemente pubblicato i 17 obiettivi per i suoi 28 milioni di follower, ed è citata a esempio di come la digitalizzazione della comunicazione può portare all’attenzione del grande pubblico le notizie relative allo sviluppo sostenibile. In questo modo si potrà favorire il dialogo, condividere le informazioni e si riuscirà a coinvolgere un numero sempre maggiore di persone.
di Tommaso Tautonico