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Arriva Youth2030, la nuova strategia delle Nazioni unite per dare voce ai giovani
Il Segretario generale dell’Onu ha lanciato una nuova collaborazione con i quasi due miliardi di giovani nel mondo, per aiutarli a mettere in pratica le loro idee e dar loro spazio al tavolo delle decisioni. 3/10/2018
“Normalmente negli eventi ospitati alle Nazioni Unite, gli alti esponenti parlano per primi e se c’è tempo i giovani hanno l’opportunità di fare lo stesso alla fine, ma da oggi le cose verranno gestite differentemente: ascolteremo prima i giovani” Jayathma Wickramanayake, inviata speciale Onu per la gioventù, ha aperto con queste parole il lancio di Youth2030, la nuova strategia creata per supportare i giovani, ma soprattutto per entrarci in relazione. Per l’occasione, infatti, il 24 settembre erano presenti in sala giovani rappresentanti di ogni Paese, scelti per dare voce ai loro coetanei alla presenza delle più alte cariche dell’Onu.
Tra queste Antonio Guterres, Segretario generale, il quale ha fatto notare che “globalizzazione, nuove tecnologie, dislocamenti, la riduzione degli spazi civici, il cambiamento del mercato del lavoro e gli effetti del cambiamento climatico” stanno mettendo molta pressione sulla gioventù in tutto il mondo, considerando anche che più di un quinto dei giovani non sono impiegati, non sono inseriti in percorsi di educazione né di specializzazione; un quarto sono vittime di violenza o conflitti armati; e i giovani sono normalmente esclusi dai programmi di sviluppo, ignorati nelle negoziazioni di pace e spesso è negata loro la possibilità di dire la propria nei processi decisionali internazionali.
Eppure, la generazione che dovrà maggiormente affrontare queste sfide è la più numerosa mai vista nella storia (quasi due miliardi) ed anche la più interconnessa, con a disposizione molti strumenti per condividere, innovare e comunicare. “I giovani sono una vasta fonte di innovazione, idee e soluzioni. Dare loro il potere, supportarli e assicurarsi che riescano a sviluppare il proprio potenziale sono obiettivi molto importanti per ognuno di loro. Vogliamo questo per tutte le persone, ovunque”, ribadisce Guterres. In più, per realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile per un mondo più pacifico, sostenibile e prosperoso, “abbiamo bisogno che siano i giovani a dirigere”.
La Youth2030 è stata creata per lavorare insieme ai giovani, “comprendendone i bisogni e aiutandoli a far diventare reali le loro idee e assicurandoci che il loro punto di vista venga reso noto ai nostri processi”. Per soddisfare queste aspettative, sono state individuate cinque aree chiave per coinvolgere i giovani e amplificare le loro voci:
- Aprire nuove strade di coinvolgimento dei giovani;
- Rafforzare il focus dell’Onu riguardo il loro accesso all’educazione e i servizi sanitari;
- Porre come priorità delle strategie di sviluppo la loro legittimazione economica, concentrando l’attenzione su formazione e lavoro;
- Lavorare per garantire i loro diritti e il loro coinvolgimento civico e politico;
- Dare priorità al supporto per i giovani che si trovano in zone di conflitto o di crisi umanitarie, includendoli nei processi di pace.
Il principale partner della nuova strategia è Unicef, che durante la sessione ha lanciato Generation Unlimited, o Gen-U, iniziativa gestita da diversi partner volta ad assicurare che tutti i giovani ricevano un’adeguata educazione, formazione o che siano nel mondo del lavoro entro il 2030. Henrietta Fore, Executive Director del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, ha chiamato all’azione i governi, le imprese, le fondazioni, le accademie, le Ong, le comunità e gli innovatori per aiutare “con idee e soluzioni innovative”.
In rappresentanza dei giovani l’inviata eletta Batool Alwahdani, una giovane speaker rappresentante della federazione internazionale degli studenti di medicina, che senza timore ha dichiarato: “abbiamo speranze, sogni, determinazione ed energia, elementi più che sufficienti per risolvere i problemi che ci sono lì fuori”.
Come dichiarato da Jayathma creare la strategia e fornire una piattaforma di coinvolgimento “non è stato un incarico facile”, ma da questo momento in poi i giovani sono chiamati all’azione per contribuire all’Agenda 2030, con un posto riservato al tavolo delle decisioni.
Disponibile il video integrale della diretta di lancio.
di Alice Rinalduzzi