Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Rifiuti elettronici: una miniera d’oro che vale oltre 62 miliardi di dollari

Nel mondo si producono quasi 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici. Nonostante una tonnellata di e-waste contenga 100 volte più oro rispetto a una tonnellata di minerale, ne ricicliamo appena il 20%. 8/2/2019

Alimentata da nuovi stili, tendenze e dal desiderio di avere sempre l’ultima novità tecnologica in casa, la produzione mondiale di rifiuti elettrici ed elettronici potrebbe toccare quota 120 milioni di tonnellate entro il 2050. È quanto afferma il nuovo rapporto “A New Circular Vision for Electronics. Time for a Global Reboot” diffuso dalla Piattaforma per l’accelerazione dell’economia circolare (Pace), in collaborazione con l’E-waste Coalition, in occasione del recente World Economic Forum a Davos.  Nel 2016 sono stati prodotti più di 44 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, più di sei chilogrammi di rifiuti pro-capite.  Australia, Cina, Ue, Giappone, Nord America e Corea del Sud sono i maggiori produttori al mondo di rifiuti elettronici. Negli Stati Uniti e in Canada, ogni persona ne produce circa 20 kg, mentre nella Ue circa 17,7 kg. In Africa, ogni abitante ne produce solo 1,9 kg.
Spesso scambiati per normali rifiuti, la gestione degli e-waste risulta complessa e confusionaria tant’è, sottolinea il Rapporto, che meno del 20% dei rifiuti elettronici viene riciclato, con l’80% che finisce in discarica o peggio ancora nel mercato del riciclo illegale.
Secondo le stime ogni anno dalla sola Ue 1,3 milioni di tonnellate di prodotti elettronici vengono esportati in maniera illecita nei Paesi in via di sviluppo dove il recupero degli elementi preziosi, come rame e oro, è diventato una fonte di reddito. Poco importa se per recuperarli occorre bruciare la plastica, operazione che espone i lavoratori (spesso donne e bambini) a sostanze pericolose e cancerogene come mercurio, piombo e cadmio.
Inoltre, i rifiuti elettronici che finiscono nelle discariche contaminano il suolo e le falde acquifere, mettendo a rischio i sistemi di approvvigionamento alimentare e le risorse idriche.
Nel Rapporto, i membri della piattaforma Pace, la coalizione E-Waste delle Nazioni Unite, il Global Environment Facility, il World Economic Forum e il World Business Council per lo sviluppo sostenibile chiedono una revisione dell'attuale sistema di smaltimento dei rifiuti elettronici, sottolineando la necessità di puntare su un'economia circolare. Un modello di business in cui le risorse non vengono estratte, utilizzate e scartate, ma riutilizzate in modo da ridurre al minimo l'impatto ambientale e creare nuovi posti di lavoro.
Secondo il Rapporto, oltre agli impatti sulla salute e l'inquinamento, una gestione impropria dei rifiuti elettronici comporta una significativa perdita di materie prime preziose e poco diffuse, come oro, platino, cobalto e terre rare. Il 7% dell'oro di tutto il mondo può essere contenuto negli e-waste, che hanno un valore stimato di 62,5 miliardi di dollari (55 miliardi di euro), più del Pil di molti Paesi.
La mancanza di una corretta catena del riciclo unita al crescente numero dei dispositivi elettronici, sempre più piccoli, rappresenta un grosso problema per l’industria elettronica. Attualmente il riciclo di alcuni tipi di rifiuti elettronici, incluso il recupero dei materiali e dei metalli in essi contenuti, è un processo molto costoso.
L’unica strada percorribile è una transizione verso l’economia circolare, dove tutti i materiali e i componenti mantengono il loro valore nel tempo.
Così come suggerisce il Rapporto, i prodotti dovrebbero essere progettati e realizzati per favorire il riutilizzo e per durare il più a lungo possibile; i produttori potrebbero introdurre meccanismi di riacquisto o incentivare la restituzione delle vecchie apparecchiature; le aziende e i governi potrebbero impegnare risorse economiche per creare sistemi di produzione a ciclo chiuso, in cui tutti i vecchi prodotti vengono raccolti e i materiali recuperati, per poi essere reintegrati nei nuovi (in Cina c’è un obiettivo del 20% di contenuti riciclati in tutti i nuovi prodotti entro il 2025); si potrebbe favorire la dematerializzazione dei rifiuti elettronici sostituendo la proprietà definitiva dei dispositivi con il noleggio o leasing, al fine di massimizzare le opportunità di riutilizzo e riciclo del prodotto.
Se sviluppata nel modo giusto, conclude il Rapporto, l'economia circolare nel mercato dell’elettronica potrebbe ridurne i costi finali per i consumatori del 14% entro il 2040 e creare milioni di posti di lavoro in tutto il mondo legati alla corretta filiera del riciclo e del recupero. 

 

di Tommaso Tautonico

 

Guarda anche il video Una nuova vita ai rifiuti elettrici ed elettronici con Relight

venerdì 8 febbraio 2019

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