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La malnutrizione ostacola ancora l’attuazione dell’Agenda 2030
Procede troppo lentamente la lotta alla malnutrizione, diffusa in ogni angolo del pianeta. I più colpiti sono i bambini al di sotto dei cinque anni; è l’Africa il continente con i problemi maggiori, rivela il World Food Programme. 22/2/2019
“Un vero e proprio pericolo per lo sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030. La malnutrizione ha raggiunto proporzioni inaccettabili e gli effetti negativi aumentano di anno in anno”.
Insicurezza alimentare, elevato costo del cibo e malattie legate agli alimenti contaminati e alla malnutrizione sono stati tra i temi discussi durante l’evento del 20 febbraio dove, presso la sede mondiale del World Food Programme a Roma, sono stati presentati i numeri del Global Nutrition Report 2018.
L’evento ha visto gli interventi di Lauren Landis (direttrice della Nutrition Division del World Food Programme), Purnima Kashyap (direttrice e coordinatrice globale del segretariato Unn-Reach), Jessica Fanzo (professoressa alla Johns Hopkins University e co-chair del gruppo di esperti indipendenti del Global Nutrition Report), Anna Lartey (direttrice della Nutrition Division della Fao) e Margarita Astrálaga (direttrice dell’Environment, Climate, Gender and Social Inclusion Division dell’Ifad).
Gli effetti della malnutrizione sono devastanti e interessano milioni di persone in tutto il mondo causandone la morte o indebolendone il sistema immunitario, aumentando di conseguenza il rischio di malattie. I più colpiti sono i bambini sotto i cinque anni: oltre 150 milioni sono rachitici, circa 50 milioni deperiti, più di 38 milioni risultano in sovrappeso e ogni anno 20 milioni di bambini nascono sottopeso. Tra gli adulti, invece, sovrappeso e obesità hanno raggiunto livelli record: secondo lo studio lo sono il 38,9% delle persone.
Anche se negli ultimi anni la malnutrizione si è diffusa sotto varie forme, qualche piccolo passo avanti nel contrasto al fenomeno è stato fatto, come ha ricordato Lauren Landis, direttrice della divisione di Nutrition del World Food Programme: “Abbiamo l’opportunità di capire quali azioni mettere in campo per una seria lotta alla malnutrizione diffusa in ogni angolo del pianeta, come dimostrato dal rapporto. Nel corso degli ultimi anni dei progressi sono stati fatti, ad esempio dal 2000 ad oggi il tasso dei bambini malnutriti in Asia è passato dal 38,1% al 23,2%; in America Latina dal 16,9% al 9,6%. Tuttavia, stiamo andando avanti troppo lentamente, servono nuove soluzioni a tutela della salute e della vita delle persone”.
Ci sono alcune forme di malnutrizione che sono più diffuse tra le donne. Ad esempio, un terzo di tutte quelle in età riproduttiva è affetto da anemia, mentre tra i 20 e i 49 anni il 9,7% è sottopeso, percentuale che scende al 5,7% se parliamo di età adolescenziale (15-19 anni).
In generale, secondo il rapporto, 94 dei 196 Paesi analizzati sono sulla giusta strada per raggiungere almeno un obiettivo sulla nutrizione stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2025. Nessun Paese, invece, raggiungerà gli obiettivi stabiliti per il contrasto all’obesità tra gli adulti e alla diffusione dell’anemia.
Se parliamo di patologie legate alla malnutrizione, come il ritardo nella crescita in età infantile, l’anemia tra le donne in età riproduttiva e la diffusione dell’obesità in particolare tra le donne, la maggior parte dei problemi vengono riscontrati in Africa. Infatti, su 41 Paesi dove si registrano contemporaneamente questi tipi di patologie, 30 si trovano nel continente africano.
Lo studio comprende, tra le altre raccomandazioni, la necessità di costruire un database globale costantemente aggiornato perché, se davvero si vuole porre fine alla malnutrizione in tutte le sue forme, bisogna conoscerne le radici, studiare l’evoluzione del fenomeno e tenere traccia dei dati raccolti. “La malnutrizione è un ostacolo al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha concluso Margarita Astrálaga, “Perché il fenomeno, pur essendo citato nell’Obiettivo numero due degli SDGs, ha un impatto diretto su molti altri”.
di Ivan Manzo