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Welfare index Pmi: benessere sociale e business crescono di pari passo
Per il quarto anno consecutivo è stato analizzato il livello di welfare in migliaia di piccole e medie imprese italiane. Dodici aree di iniziativa che nascono sulle esigenze dei dipendenti e aumentano la produttività aziendale. 6/5/2019
“Il welfare aziendale fa crescere l’impresa e fa bene al Paese” sono le parole con cui Marco Sesana, amministratore delegato di Generali Italia, introduce il Welfare Index Pmi 2019, il rapporto che analizza il livello di welfare nelle piccole e medie imprese italiane. Nell’edizione di quest’anno sono 4.561 le piccole e medie imprese intervistate, portando a 15mila il totale delle interviste negli ultimi quattro anni. Dal 2016 al 2019, le pmi attive nel welfare aziendale sono passate dal 7,2% al 19,6%, ma sono ancora troppo poche (il 54%) le aziende che hanno limitata consapevolezza dei vantaggi. Scarsa conoscenza che si traduce in iniziative sporadiche, poco rilevanti, che non aiutano i lavoratori.
Welfare Index Pmi ha monitorato le iniziative in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita e lavoro, sostegno ai genitori, sostegno economico ai dipendenti, formazione per i dipendenti, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale,sicurezza e prevenzione degli incidenti, welfare allargato al territorio e alle comunità.
Nato con l’obiettivo di stimolare e diffondere la conoscenza e la cultura del welfare aziendale, il Rapporto termina con la “Welfare champion”, 68 imprese premiate con le 5W del Rating welfare index. Aziende che hanno attivato iniziative in almeno otto aree previste dalla classificazione.
L’azienda Deangelis srl, produttrice ed esportatrice di crema spalmabile di nocciole biologiche, partendo dall’elevato numero di dipendenti con figli, si è concentrata sull’area della conciliazione tra vita lavorativa e familiare, rafforzando flessibilità oraria e smart-working.
L’azienda agricola Agrimad, per creare una prospettivadi vita ai giovani del territorio e creare continuità al mestiere, ha puntato sul trasferimento delle competenze ed esteso la formazione anche ai figli dei dipendenti. Obiettivo? Trasmettere la passione per il lavoro agricolo e combattere l’emigrazionelavorativa.
Illumia, partita 15 anni fa come start up, oggi conta quasi 200 dipendenti con età media di 32 anni. Tenendo conto della giovane età, sulla base dei suggerimenti dei dipendenti ha costruito un progetto di welfare condiviso che soddisfa le loro principali esigenze. Sono state attivate iniziative “salvatempo”: c’è una lavanderia aziendale, un portale per la spesa online che prevede la consegna direttamente sul posto di lavoro,orario di lavoro flessibile, è stata costruita una rete di convenzioniin ambito sanitario, ricreativo, sportivo e culturale gestite tramite una piattaforma web sviluppata sulla rete intranet aziendale.
“Ci auguriamo che siano di stimolo per altre piccole e medie imprese per entrare in contatto con questi imprenditori esemplari, fare rete e replicare attività di welfare nella propria realtà” dichiara Sesana.
Nel 42% dei casi il miglioramento della soddisfazione dei lavoratori e del clima aziendale sono i principali motivi che spingono le imprese ad attuare iniziative di welfare. Seguono il contenimento del costo del lavoro grazie ai vantaggi fiscali, la fidelizzazione dei lavoratori, l’immagine aziendale e la reputazione.
Il welfare aziendale, dichiara il Rapporto, è una situazione di gioco winwin, dove tutte le parti coinvolte traggono vantaggio: l’imprenditore può detassare i premi erogati in ambito welfare, i lavoratori ottengono benefici legati alla loro qualità della vita, lo Stato spende meno per il welfare, le Istituzioni locali possono utilizzare al meglio le infrastrutture per l’erogazione di servizi legati al welfare.
Le aree che registrano trend di crescita positivi sono sicurezza e prevenzione (aumento dell’8%), sanità integrativa (aumento del 3%) e previdenza integrativa (aumento del 2%). Le polizze per la protezione dei dipendentie le iniziative di sostegno economico sono le aree più mature e consolidate, che registrano un andamento stabile. Le aree della conciliazione vita e lavoro e della formazione ai dipendenti sono le più dinamiche, con maggiore crescita grazie alla spinta delle imprese e della contrattazione nazionali. I servizi di assistenza, il sostegno ai soggetti deboli, l’integrazione sociale e il welfare allargato alla comunità, sono le aree non mature, con poche iniziative ma in forte crescita. Cultura e tempo libero (aumento dell’ 1%) e sostegno all’istruzione dei figli (aumento dell’1%) sono le aree con i tassi di iniziativa più limitati e che faticano a crescere.
di Tommaso Tautonico