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Ripensare la finanza a supporto dello sviluppo sostenibile
Secondo il World Economic Forum, per attuare l’Agenda 2030 bisogna definire le strategie nazionali per gli SDGs, individuare le lacune nei processi di finanziamento e lavorare su progetti di lungo periodo. 3/6/2019
Per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile occorrono investimenti aggiuntivi, rispetto a quelli programmati, per altri 2,5 miliardi di dollari, ma questo risultato non potrà essere raggiunto senza un passaggio dal project funding basto sulla finanza pubblica, a meccanismi di finanziamento complessivi che raccolgano anche capitali privati sui mercati nazionali e su quello globale, per poi garantire l’allocazione ottimale dei fondi.
È quanto sostiene From funding to financing. Transforming SDG finance for country success, il rapporto diffuso dal World economic forum che analizza gli ostacoli finanziari, sistemici e comportamentali che influenzano la capacità di ogni Paese di raggiungere i propri Obiettivi nazionali.
La finanza, sostiene il Rapporto, è la chiave di volta per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e, sebbene gli strumenti finanziari siano aumentati negli ultimi anni, sommando ai capitali pubblici e privati e alle istituzioni di sviluppo finanziario anche la finanza mista, le soluzioni di finanziamento sono ancora agli stadi iniziali.
Per trasformare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile in un investimento di successo nazionale, spiega il dossier, bisogna ristrutturare il processo di finanziamento dall’inizio alla fine, innanzitutto individuando le priorità di sviluppo sostenibile Paese per Paese.
È necessario, infatti, creare un piano strategico di finanziamento nazionale, che consenta di mobilitare capitale pubblico e privato e iniziare un processo di assegnazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile ad hoc per ogni Paese, che includa capitali pubblici e privati, ove possibile.
È consigliabile, inoltre, integrare gli SDGs specifici di ogni Paese all’interno delle politiche e delle strategie nazionali, attraverso il coordinamento tra i diversi ministeri coinvolti e tutti gli stakeholder (settore pubblico, privato, finanza, partner di sviluppo), affinché i ministeri diventino il riferimento per gli SDGs a livello nazionale e internazionale.
Il coordinamento nazionale, sancito durante gli Accordi di Parigi sul clima, aggiunge il dossier, è necessario, ma non è sufficiente per il raggiungimento degli Obiettivi, perché i finanziatori privati devono essere coinvolti in ogni fase del processo di investimento. Allo stesso modo i responsabili delle politiche a livello nazionale, come le banche di sviluppo, insieme alla comunità finanziaria nazionale e internazionale devono dare supporto ai Paesi nell’allocazione dei capitali.
Per realizzare il passaggio da un paradigma di sostegno economico allo sviluppo, in cui vengono erogati fondi nazionali e internazionali, a un paradigma di finanziamento, in cui i Paesi usano strategicamente i fondi esistenti per interventi e progetti che attirano investitori privati, bisogna, inoltre, elaborare numerosi progetti di lungo periodo, per evitare che tutti i finanziamenti si concentrino su pochi beneficiari e che i processi si interrompano prima del tempo.
I maggiori ostacoli nel raggiungimento degli standard di investimento riscontrati dal Rapporto sono l’insufficienza dei capitali nella prima fase del progetto, che comporta una sottostima delle sovvenzioni alla ricerca di dati; la mancanza di propensione al rischio di investimento e al rischio di cambio, che non considera la volatilità della valuta locale, nonostante la maggioranza dei finanziamenti sia erogata dagli istituti di sviluppo finanziario in valuta forte.
L’Agenda 2019 del Global Future Council on Development Finance, uno dei 38 consigli riuniti all’interno del World Economic Forum, conclude il dossier, prevede di affrontare gli ostacoli che impediscono di inserire il capitale per gli SDGs nelle fasi di pianificazione nazionale. In questo senso, il Gfc, commenta il Rapporto, può svolgere un ruolo importante nell’assistenza tecnica, nello sviluppo di capacità e di approcci nazionali, tramite la creazione di una piattaforma che identifichi le lacune, che valuti i progetti e che identifichi i possibili finanziatori.
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di Viola Brancatella