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L’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile: proposte di RenAIssance
Al via la consultazione pubblica sulla bozza della Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale: la sfida dell’Italia per implementare gli SDGs investendo su un ecosistema digitale 6/9/2019
A pochi mesi dalla dichiarazione di cooperazione per l’Intelligenza artificiale (IA) firmata nell’aprile 2018 da 25 Stati europei, e dalla pubblicazione del documento “L’intelligenza artificiale per l’Europa”, con il Piano coordinato sull'intelligenza artificiale del dicembre dello scorso anno la Commissione europea ha dato il via a un’Alleanza volta a definire gli orientamenti etici e a stabilire le politiche di investimento sull'IA in Europa. In questo contesto, l’Italia si è di recente mobilitata elaborando le “Proposte per una strategia italiana per l’intelligenza artificiale”, sintetizzate dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) nella Strategia nazionale per l'intelligenza artificiale. Entrambi i documenti sono in consultazione pubblica dal 19 agosto fino al 13 settembre 2019, periodo al termine del quale il Governo finalizzerà la redazione del documento definitivo.
Il Gruppo di esperti che ha elaborato le proposte si è confrontato sui vari livelli coinvolti nell’auspicato rinascimento dell’epoca digitale: etica e normativa, ricerca e sviluppo tecnologico, economia dei dati, formazione e costruzione di competenze, pubblica amministrazione. La RenAIssance, dicono gli esperti, deve essere ispirata a un nuovo rapporto tra uomo e macchina, e all’idea che la tecnologia migliori le capacità umane, la coesione sociale e la qualità della vita, contribuendo alla tutela dell’ambiente.
La Strategia è articolata su tre livelli (figura sotto). In primo luogo, l’IA per l’uomo, che riguarda l’individuo e il suo rapporto con la macchina. Si tratta di lanciare e implementare iniziative in materia di sicurezza, salute, medicina, istruzione e politiche per il lavoro, e di favorire lo sviluppo delle digital humanities e dell’industria culturale e creativa. Il secondo livello riguarda l’IA per un ecosistema digitale affidabile, produttivo e sostenibile, comprendendo quindi le politiche industriali, la promozione della robotica e dei sistemi autonomi, lo sviluppo dell’elaborazione dei dati, dell’Internet of Thinks (IoT), della finanza, della farmaceutica. Al terzo livello, l’IA per lo sviluppo sostenibile comprende le azioni relative alla tutela ambientale e alle infrastrutture sostenibili come le smart cities e i trasporti, quindi alla qualità della vita e alla coesione sociale.
La ricerca rivela che nonostante la diffusione dei servizi di IA sia nel nostro Paese ancora limitata (solo il 12% delle imprese ha attivato un progetto in questo ambito) la crescita percentuale del mercato - pur modesta in confronto con il mercato del Nord America e della Cina - è elevata (50% annuo). Tra le principali aree nelle quali gli esperti suggeriscono di concentrare gli investimenti spiccano i servizi e la sanità. Per esempio, tecnologie di genetica, big data e bioinformatica possono favorire lo studio combinato delle malattie e dell’impatto delle politiche sanitarie. Non meno importante il settore dell’agrifood: l’IA, insieme con genetica e nanotecnologia, può continuare anzitutto a migliorarne la produzione, riducendo gli scarti e l’impatto ambientale; inoltre, può determinare una significativa riduzione delle disuguaglianze rispondendo al crescente fabbisogno alimentare del pianeta, senza però ricorrere all’incremento della produzione di cibo. Rilevante anche il contributo dell’IA al settore energetico: se già le turbine eoliche e le celle solari stanno sostituendo le grandi strutture convenzionali a carbone e gas, presto questi sistemi flessibili decentralizzati si affideranno a reti intelligenti, piccole e localizzate. Un altro ottimo esempio di utilizzo dell’IA per il raggiungimento degli SDGs è dato da una serie di tecniche in grado di ridurre l’emarginazione delle persone con disabilità e di incrementare l’inclusione di categorie di cittadini svantaggiati, garantendo equità nell’accesso ai servizi e all’informazione.
La Strategia nazionale –si legge nelle Proposte- necessita di una governance coerente, all’insegna della Policy coherence for sustainable development (Pc4sd) indicata dall’Ocse, e di costanti analisi di impatto delle politiche pubbliche sugli SDGs. In linea con le proposte dell’ASviS, citate nel Documento, si auspica che l’analisi condotta venga discussa in Parlamento e che, dato il contributo della trasformazione digitale del Paese al raggiungimento degli SDGs, si istituisca una cabina di regia interministeriale sul tema.
di Mariaflavia Cascelli
Scarica i documenti:
Mise:
“Proposte per una strategia italiana per l’intelligenza artificiale”
Strategia nazionale per l'intelligenza artificiale
Commissione Ue:
“L’intelligenza artificiale per l’Europa”
Piano coordinato sull'intelligenza artificiale
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"A definition of AI: Main capabilities and scientific Disciplines"