Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Oms: nel mondo ogni 40 secondi una persona si toglie la vita

Il suicidio è la seconda causa di morte dei giovani tra i 15 e i 29 anni dopo gli incidenti stradali. Per migliorare le strategie nazionali di prevenzione del fenomeno occorre monitorare i suicidi e intervenire sui fattori determinanti. 10/10/2019

Ricorre il 10 ottobre la Giornata mondiale della salute mentale, organizzata dalla Federazione mondiale per la salute mentale e supportata quest’anno dall’Associazione internazionale per la prevenzione del suicidio

Un recente comunicato stampa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) annuncia che ogni 40 secondi una persona muore suicida. 

Il numero di Paesi con strategie nazionali di prevenzione del suicidio, pur aumentato rispetto al 2014, anno della pubblicazione del primo rapporto globale dell’Oms sul suicidio, è ancora troppo modesto. Nonostante i progressi nei programmi di prevenzione, le frequenti azioni suicida richiedono uno sforzo di tutti i Paesi nella promozione di strategie di prevenzione all’interno dei programmi nazionali di educazione sanitaria. 

Il 79% dei suicidi si registra nei Paesi a basso e medio reddito, ma è in quelli a reddito più alto che si rileva il tasso di suicidio più elevato: 11,5 ogni 100mila abitanti. Le percentuali del tasso di suicidio globale standardizzato per età (10,5 ogni 100mila abitanti nel 2016) non sono omogenee, variando da cinque morti a oltre 30 ogni 100mila abitanti.  Il suicidio – si legge inoltre nel Comunicato – costituisce la seconda causa di morte dei giovani tra i 15 e i 29 anni, dopo gli incidenti stradali. 

La correlazione tra suicidi e disordini mentali, in particolare la depressione e i disturbi legati all’abuso di alcool, è particolarmente significativa nei Paesi ad alto reddito. Molti suicidi sono dovuti alla difficoltà nell’affrontare momenti di stress determinati da problemi economici, dalla rottura di una relazione o da sofferenze prolungate causate da esperienze traumatizzanti come violenze, abusi, perdite o senso di isolamento. Il tasso di suicidio è molto alto anche tra le persone che patiscono esperienze discriminanti, come rifugiati, migranti, popolazioni indigene, comunità di Lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt) e carcerati. 

Il 20% dei suicidi nel mondo avviene tramite l’auto-avvelenamento da pesticidi, la cui elevata tossicità determina un gran numero di casi di morte seguita a tentativi di suicidio. Molto comuni anche l’impiccagione e il ricorso ad armi da fuoco. La conoscenza dei metodi più ricorrenti è importante per escogitare strategie di prevenzione che già si sono dimostrate molto efficaci: tra queste, limitare le possibilità ai mezzi del suicidio. Nel caso dei pesticidi, un esempio significativo è il caso dello Sri Lanka, dove una serie di divieti ha portato a un calo dei suicidi del 70% e una stima di 93mila vite salvate tra il 1995 e il 2015. 

Per far fronte al problema, l’Oms propone che ogni Paese si equipaggi di una strategia nazionale che preveda anzitutto la registrazione immediata del fenomeno e il suo monitoraggio costante: almeno un centinaio dei 183 Paesi membri dell'Oms sono chiamati a migliorare significativamente la qualità dei dati prodotti. Inoltre – secondo l’Oms - è importante intervenire con misure in grado di incidere sui vari determinanti della salute mentale delle persone, anzitutto attraverso l’educazione e il sostegno. Affinché vengano regolate politiche di misurazione, controllo e prevenzione del problema, è altresì necessario un forte coordinamento tra i diversi settori della società: sanitario, educativo, mediatico e lavorativo. Il fenomeno è complesso e trasversale in quanto connesso alla dimensione del benessere della persona e alla sua salute mentale, come indicato anche nel Target 3.4 dell’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 (entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e la cura e promuovere la salute mentale e il benessere).

 

di Mariaflavia Cascelli

 

Giornata mondiale della salute mentale

Comunicato stampa dell’Oms

La campagna “40 seconds of action”

giovedì 10 ottobre 2019

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