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Oms: giovani troppo sedentari, l’80% non svolge attività fisica regolare
La maggior parte degli adolescenti in tutto il mondo, e in misura maggiore le ragazze, si muove meno di un’ora al giorno, mettendo a rischio la propria salute. In Italia le adolescenti insufficientemente attive sono oltre il 90%. 30/12/19
È necessaria un'azione urgente per aumentare i livelli di attività fisica delle ragazze e dei ragazzi di età compresa tra 11 e 17 anni. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione mondiale della sanità attraverso uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet child and adolescent health il 21 novembre.
Il Rapporto, basato sui dati riportati da 1,6 milioni di studenti in 146 Paesi, rileva che oltre l’80% degli adolescenti, che frequentano regolarmente la scuola, svolge in media meno di un’ora di attività fisica al giorno, al di sotto cioè del livello raccomandato dall’Oms.
La valutazione ha incluso tutti i tipi di esercizio fisico, come il tempo trascorso in attività ricreative e sportive, faccende domestiche, passeggiate e ciclismo.
Uno stile di vita sano, che prevede lo svolgimento di una attività fisica regolare durante l’adolescenza, oltre a determinare un miglior funzionamento cardiorespiratorio, muscolare e cardiometabolico, favorisce la salute delle ossa e ha effetti positivi sul peso. Vi sono inoltre prove evidenti che l’esercizio fisico ha un impatto positivo sullo sviluppo cognitivo e sulla socializzazione.
Sebbene questi benefici per la salute derivanti dallo svolgimento di una attività fisica regolare si protraggano fino all’età adulta, quattro adolescenti su cinque non li sperimentano.
Lo studio illustra anche come sono cambiate le tendenze tra il 2001 e il 2016, evidenziando le differenze di genere: in tutto il mondo il livello di attività fisica insufficiente è leggermente diminuito tra i ragazzi (dall'80% al 78%), mentre non si è registrato alcun cambiamento per quanto riguarda le ragazze (85%).
Nel 2001 in Italia la percentuale di adolescenti che non praticava giornalmente la giusta quantità di attività fisica era pari all’86,7% (90,6% le ragazze e 82,9% i ragazzi). Nel 2016, il dato è peggiorato crescendo di due punti percentuali.
I Paesi che mostrano dati significativi rispetto alla riduzione di giovani inattivi sono stati il Bangladesh (dal 73% al 63%), Singapore (dal 78% al 70%), la Thailandia (dal 78% al 70%), il Benin (dal 79% al 71%), l'Irlanda (dal 71% al 64%) e gli Stati Uniti (dal 71% al 64%). I cambiamenti sono stati minimi per il genere femminile e vanno da una diminuzione di due punti percentuali a Singapore (dall'85% all'83%) a un aumento di un punto percentuale in Afghanistan (dall'87% all'88%).
L’Oms raccomanda ai giovani di età compresa tra gli 11 e i 17 anni di svolgere almeno un’ora di attività fisica al giorno e a istituzioni e policy-maker di promuovere tra gli adolescenti l'importanza del movimento per la salute e il benessere. È importante intervenire attraverso un’azione multisettoriale che coinvolga scuole, famiglie e pianificatori urbani, nonché identificare e affrontare le cause e disuguaglianze - sociali, economiche, culturali, tecnologiche e ambientali - che possono perpetuare le differenze tra i giovani.
Qualora questo trend dovesse continuare, segnala l’Oms, l'obiettivo stabilito in occasione dell'Assemblea mondiale sulla salute del 2018 con l’adozione del programma "More active people for a healthier world", che prevede la riduzione entro il 2030 del 15% dei soggetti inattivi (sia tra gli adulti che tra gli adolescenti), non sarà raggiunto.
di Eleonora Angeloni