Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

L'educazione digitale dei bambini nel 21°secolo: mix tra benessere e tecnologia

Il 91% dei quindicenni ha accesso a uno smartphone e il 18% degli studenti ha accesso a internet prima dei sei anni. Il digitale può migliorare la vita dei bambini ma può creare problemi. 2/1/20

Il Rapporto dell’Ocse “Educating 21st Century Children - Emotional Well-being in the Digital Age” si concentra sulla connessione tra benessere emotivo e tecnologie digitali, esaminando come sono cambiati i genitori, le amicizie e su come è possibile sfruttare, da parte dei bambini, le opportunità online, minimizzandone i rischi.

Secondo il Report i bambini sono sempre più connessi e trascorrono sempre più tempo online. Nel 2015, il 91% dei quindicenni che hanno aderito al Programma per la valutazione internazionale degli studenti (Pisa) ha dichiarato di avere accesso a uno smartphone, il 74% ha avuto accesso a un portatile, il 60% ha avuto accesso a un pc e il 53 % ha avuto accesso a un tablet con connessione internet. Nei Paesi Ocse ogni studente trascorre mediamente circa due ore e mezza al giorno online quando non è a scuola e più di tre ore durante il fine settimana.

Un'altra tendenza importante, sottolinea il Rapporto, è che i bambini accedono a internet sempre prima: nel 2015 il 18% degli studenti è andato online per la prima volta prima di raggiungere i sei anni. Questa tendenza contribuisce alla creazione di nuovi stress fisici e mentali.

I bambini del 21esimo secolo sono più ansiosi, dormono meno e l’obesità infantile è in crescita; calano le attività all’aperto in favore del tempo passato davanti ad uno schermo. La difficoltà di monitoraggio del comportamento online da parte dei genitori espone i ragazzi a rischi come cyber bullismo, sexting (invio di testo o immagini sessualmente esplicite tramite internet) o semplicemente l’utilizzo di app non destinate alla loro fascia di età. Tuttavia, secondo il documento dell’Ocse, molti rischi e opportunità legati alla tecnologie digitali non sono ancora conosciuti e non sono gli stessi per tutti i soggetti.

Fuori dal contesto scolastico gli studenti svantaggiati tendono a utilizzare internet per chattare o per inviare email e ancor meno lo utilizzano per leggere le notizie e ottenere informazioni pratiche. Gli studenti svantaggiati potrebbero anche non essere consapevoli di come trarre vantaggio dall’uso della tecnologia.

Sebbene la scuola sia l'ambiente migliore per colmare il divario tra studenti avvantaggiati e svantaggiati, lo studio esprime seri dubbi sulla capacità degli insegnanti di trasferire ai bambini solide competenze digitali. Gli stessi insegnanti segnalano che una delle necessità più importanti per la crescita professionale è legata alle competenze Ict.

Con l’aumento dell’uso della tecnologia, conclude il Rapporto, lo sviluppo della cittadinanza digitale è diventata prioritaria in molti Paesi del mondo. Incoraggiare i bambini ad essere resilienti e ad impegnarsi in comportamenti etici quando sono online, permetterà loro di acquisire le giuste competenze digitali.

Per i governi significherà attuare una serie di politiche in grado di fornire ai bambini (e ai genitori) tutti gli strumenti e le conoscenze necessarie per proteggersi online. Per supportare i governi in questo compito, l'Ocse ha adottato nel 2012 la Raccomandazione sulla protezione dei minori online. Questo documento, attualmente in fase di aggiornamento, si concentra su tre principali sfide affrontate dai governi:  la necessità di un approccio politico e pratico basato sull'evidenza; la necessità di gestire la complessità delle politiche attraverso un migliore coordinamento e coerenza delle politiche e in ultimo sulla necessità di trarre vantaggio dalla cooperazione internazionale per migliorare l'efficienza dei quadri politici nazionali.


di Tommaso Tautonico

 

 

giovedì 2 gennaio 2020

Aderenti